Festa di compleanno
Oggi Mario compie 50 anni, Mario è il più grande della compagnia e si merita una festa come si deve.
È circa un mese che stiamo organizzando la festa con sua moglie e tutti gli altri amici, abbiamo affittato una villa in collina, trovato un dj e contrattato sul tipo di musica, chiamato un catering di quelli seri per il bere e mangiare, è tutto pronto.
Sto sistemando le ultime cose in ufficio già con la testa alla festa quando mi squilla il telefono “un problema all’impianto di produzione corri subito qua!” no proprio adesso no…
Ti chiamo per avvisarti che farò tardi e di andare con qualcuno alla festa, non so quanto ritardo farò, ci organizziamo per dopo, quando ci salutiamo sei dispiaciuta, ma anche abituata, questo è il mio lavoro, poi l’eccitazione per la festa è comunque tanta.
Ci metto quasi due ore a risolvere il problema e fare ripartire l’impianto, sono sudato, stanco ed arrabbiato ma vedo dalle storie di Instagram che la festa va alla grande e la gente si diverte, in alcune foto ci sei pure tu bellissima e sorridente come sempre.
Corro a casa, doccia necessaria, vestito elegante e salto in macchina, quando arrivo il parcheggio è pieno, ci sono tantissime auto, ma quanta gente abbiamo invitato!?
In casa c’è tantissima confusione, la musica altissima, tantissime persone tutte con un bicchiere in mano a ballare o a chiacchierare negli angoli.
Saluto le persone che incontro le conosco quasi tutte, mentre ti cerco.
Chiedo alle tue amiche ma nella confusione non è facile.
Poi ti vedo, sei al centro della sala, davanti al tavolo del dj che balli come una forsennata, bicchiere vuoto alzato, capelli sciolti, scalza.
Sapevo ti sarebbe piaciuta questa musica, l’ho scelta personalmente, è la musica della nostra gioventù, la musica che ballavamo, è la musica che ami.
Sei bellissima quando ti lasci andare così, le guance rosse, lo sguardo acceso, il sorriso a 32 denti, il vestito leggero ti svolazza attorno svelando ampie vedute delle tue gambe abbronzate, il seno che si muove a ritmo e vorrebbe scappare e liberarsi dall’ampia scollatura.
Sto per venire da te quando un uomo, che non conosco, mi da una spallata per passare con due bicchieri in mano, chiede scusa e viene da te, te ne porge uno ed appoggia il tuo vuoto su un tavolino.
Chi è lui!?
Ballate vicini e bevete, per parlare dovete avvicinarvi e urlarvi nelle orecchie per quanto la musica è forte, non so perché ma resto qua nascosto tra la gente a guardarvi.
Poi parte una canzone che ti piace particolarmente ed inizi a saltare felice, lui è con te, vicinissimo a te, ti guarda con occhi famelici.
Nel ballo lui si struscia a te, tu lo lasci fare mentre sorridi felice, le sue mani si appoggiano spesso su di te, sui tuoi fianchi che si muovono al ritmo della musica.
I tuoi fianchi che si muovono contro le sue mani, contro di lui.
Sono geloso, sono eccitato, vorrei venire lì e fare una scenata, vorrei guardare voi due ancora un po’.
Cambia ancora la musica, è una ballata, che si presta al vostro gioco, lui è dietro di te che ti parla nell’orecchio mentre tu ti stai spudoratamente strusciando a lui, le sue mani sui fianchi che ti tengono stretta, hai gli occhi chiusi, sei presa dalla musica…da lui.
Vedo le sue mani scivolare sul tuo corpo, il vestito che si alza nel ballo, un ballo che è diventato una rappresentazione di un amplesso.
Questo è troppo!
Devo assolutamente fare qualcosa, devo fare qualcosa per questa erezione, per questa eccitazione.
Qualcuno mi strattona per una spalla, è Mario!
È completamente ubriaco, la camicia mezza slacciata, mezza fuori dai pantaloni, la cravatta slacciata e un sorriso felice e raggiante!
Mi ringrazia per la festa, mi ringrazia per l’amicizia, mi ringrazia della musica, mi ringrazia per sua moglie e per i figli, per il cane e la macchina nuova che va benissimo… ok è completamente ubriaco, mi abbraccia ridendo felice, , lo porto fuori a prendere aria.
Prima di uscire ti lancio un ultimo sguardo, siete ancora lì a “ballare” mentre lui ti parla all’orecchio con una mano apertamente su una tua chiappa, il mio uccello ha uno scatto, ma poi Mario ha un conato e scappiamo di fuori.
Per fortuna l’aria fresca gli fa bene e si riprende un pochino, lo lascio mezzo addormentato su un divanetto con un gruppetto di fumatori e torno da te.
Ma sulla pista da ballo non ci sei più, non ci siete più.
Vi cerco nella zona bar ma nulla, neppure al buffet ci siete, ne approfitto per mangiare qualcosa, non ho ancora cenato, sto mangiando un minicrostino quando lo vedo scendere dal piano di sopra.
scende le scale con un ghigno soddisfatto mentre si sistema la camicia nei pantaloni, si ravviva i capelli guardandosi in uno specchio e sorridente ritorna tra la gente.
Faccio la scala due gradini alla volta, di sopra ci sono diverse porte, ne apro un paio con foga immaginandomi di trovarti su un letto sfatto, ma le camere sono vuote intonse, mi colpisce l’arredamento elegante e questi letti a baldacchino così alti.
Si apre la porta in fondo ed esci tu da un bagno, alzi lo sguardo e mi vedi, dopo un primo momento di sorpresa mi sorridi felice e mi vieni incontro, mi butti le braccia al collo e mi baci felice, sai di alcool.
“sei arrivato finalmente!!”
“in realtà sono arrivato più di un’ora fa”
Un’ombra di spavento passa sul tuo viso.
“e dove sei stato fino ad ora!?”
“io? Dove sei stata tu!?”
“io?!”
Ti spingo dentro una camera e chiudo la porta dietro di me.
“ti ho visto ballare con quel tipo!”
“si chiama Luigi è un amico di Mario”
“non mi interessa come si chiama!” ti stringo a me, ti strattono, ti faccio sentire la mia erezione.
“ho visto come allungava le mani sul tuo corpo”
“ma ballavamo!” faccio scorrere le mie mani su di te, ti stringo con forza una chiappa.
“ahi!”
“ti faccio male? Lui è stato più delicato con te!?”
“ma cosa dici!?”
Ti rigiro e ti spingo verso il letto, ci cadi sopra, sei con il busto sul materasso e le gambe giù da questo letto così alto, sembra fatto apposta, cerchi di sollevarti ma ti tengo giù con una mano.
“l’ho visto ora scendere le scale, era piuttosto soddisfatto, cosa avete fatto nel bagno!?”
Ti sollevo il vestito e ti strattono le mutande, adoro il tuo culo, mi immagino cosa avrà pensato lui a vedere questa meraviglia.
“niente te lo giuro!”
Affondo la mia faccia tra le tue cosce, aspiro il tuo odore, ti lecco il culetto, le labbra gonfie e bagnate, hai un sapore inebriante, sei bagnatissima, mi riempi la faccia di umori profumati, mentre ti agiti eccitata.
“senti come sei bagnata, è il suo seme assieme al tuo che sto leccando!?”
“No cosa dici sono solo per te!”
Mi sbottono i pantaloni e tiro fuori il mio uccello duro e gonfio come non l’avevo mai visto, te lo spingo tra le chiappe e mi fai entrare dentro di te.
“Eppure eravate qua sopra da soli”
“Di sotto c’era la fila al bagno e lui mi ha detto che qua ce n’era un altro”
Inizio a pomparti con foga, sei un lago.
“ce l’ha grosso? Più grosso del mio?! Senti come sei larga, senti come sei eccitata!”
“no, no, no”
Ti pompo con forza tenendoti ferma.
“ti è venuto dentro? Dimmelo è il suo tutto questo liquido che sento!?”
“no, no è tutta eccitazione, è solo per te!”
“bugiarda!”
Esco dalla tua figa e punto sul tuo culetto, non vuoi mai farlo, ma voglio punirti, voglio infilartelo tutto nel culo.
“noi dai non lì!”
Ma io sto già spingendo.
“lo senti come entra? È grazie al suo seme che ho trovato dentro di te, lo senti come affonda? Devi ringraziare lui per questo!”
“mmm si cazzo!”
Inizio a spingere con forza
“si cosa? lo ammetti di esserti fatta scopare nel cesso di questa villa?!”
“NO! era un SI INCULAMI e smetti di dire cazzate!” lo urli ridendo.
“quanto ti amo!”
Ti prendo con sempre più foga con una forza e un ritmo che non credevo di riuscire a sostenere, urli di piacere quando finalmente esplodo dentro di te grugnendo frasi senza senso.
Mi accascio al tuo fianco, restiamo diversi minuti così, guardo il soffitto ascoltando il battito del mio cuore che lentamente torna normale e la musica del piano di sotto che si sente distintamente.
Quando mi riprendo mi alzo e ti guardo, sei ancora sul bordo del letto, la gonna alzata, le mutande alla caviglia, il mio seme che lentamente esce dal tuo culetto arrossato, prendo un fazzoletto e ti pulisco dolcemente.
“scusa se ti ho fatto male!”
Ti sento ridacchiare felice mentre sculetti per i miei occhi, ti bacio una chiappa e sollevo le mutandine, ti sistemo, poi ti aiuto ad alzarti.
“bello questo letto!”
“lo pensavo pure io, domani chiedo dove l’hanno comprato”
“torniamo alla festa?”
“si, ho ancora voglia di ballare, ma con te!”
Sorridi e mi baci felice.
Mano nella mano scendiamo le scale verso la confusione, la musica, gli amici, la festa.
Scritto da: Pollo Ollop
Mi piace scrivere racconti erotici in cui mischio realtà e fantasia, hai letto un mio racconto? fammi sapere cosa ne pensi, consigli e critiche sono ben accette.
21:34
Interessante punto di vista del narratore , mi è piaciuto 😊
08:40
grazie