Il primo ex marito

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Categoria: Etero
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Azzurra dopo l’intermezzo con Michela aveva tanta voglia di cazzo, di un uomo dotato e che lo sapesse usare bene.

Le venne in mente Carlo, di cui finora non abbiamo detto nulla, ma è il primo ex marito di Azzurra che lei ha lasciato, in quanto farfallone, vale a dire, non se ne lasciava scappare una.

L’unica cosa che rimpiange è il sesso con lui, in quanto, i due a letto facevano faville.

Nel corso degli anni si erano rivisti ed erano riandati a letto con molta soddisfazione da parte di entrambi.

Azzurra decide di telefonargli: “Ciao, sono Azzurra come va?”

Carlo: “Scusa, ma non è il momento, ti richiamo in mattinata.”

Azzurra: “Sì, va bene.”

Azzurra si prepara e va al lavoro, Michela è molto affettuosa, ma Azzurra le dice chiaramente: “Sì, possiamo riandare a letto insieme, ma io non voglio una storia esclusiva con te, spero di non essere stata troppo brusca.”

Michela, ci rimane male: “Scusami, era meglio che non ti svelavo i miei segreti, ieri.”

Azzurra: “Scusami tu, è solo che stamattina mi è venuto in mente Carlo, gli ho telefonato e non mi ha ancora richiamata.”

Michela: “Chi è Carlo, non l’ha mai nominato.”

Azzurra: “E’ il mio primo ex marito, l’ho lasciato tanti anni fa, ma talvolta ci rivediamo per fare sesso, in quello è proprio imbattibile.”

Michela: “Ah, non ne sapevo nulla.”

Azzurra: “Non lo vado a sbandierare in giro.”

Michela: “Su, mettiamoci a lavorare, ecco che arriva la prima paziente.”

La mattinata trascorre, viene il momento della pausa pranzo, ma Azzurra, si è portata dietro un’insalata, vuole restare in ufficio, sperando che Carlo le telefoni.

Carlo la chiama: “Scusa, ma ho avuto da fare. Sono sempre contento di sentirti. Come stai?”

Lei: “Relativamente bene, visto che ho lasciato anche questo marito, ma perché a differenza tua, non è abbastanza porco.”

Lui: “Ma come tu all’epoca mi accusavi proprio di quello.”

Lei: “Si vede che ho cambiato idea. Diciamo che ultimamente ho avuto molte esperienze.”

Lui: “Davvero? Non ci credo.”

Lei: “E’ tutto vero! Anche con donne, devo dire grazie alla mia datrice di lavoro.”

Lui: “Ah lavori? Che fai?”

Lei: “Faccio la segreteria in un ambulatorio medico per una ginecologa.”

Lui: “Peccato che non si tratti di un’androloga, così avresti visto molti cazzi.”

Lei: “Li ho visti e anche fiche per prima quella della ginecologa quando mi sono fatta visitare.”

Lui: “Perchè? Spero si trattasse solo di una visita di controllo.”

Lei: “Sì era una visita di controllo che poi è degenerata nel sesso, ho goduto come una porca. Veronica è una donna molto sensuale, molto libera, anche se sposata, va a letto sia con uomini che donne. Sono andata a letto anche con lei e suo marito.”

Lui: “Finalmente hai aperto i tuoi orizzonti. Perché hai chiamato?”

Lei: “Mi sei venuto in mente. Volevo sapere come stavi e se potevamo vederci.”

Lui: “Sì, sarei contento anche io di vederti, soprattutto alla luce di quanto mi hai detto. Possiamo fare stasera alle otto, va bene?”

Lei: “Sì, va bene, così ho tempo di fare una doccia e di cambiarmi.”

Lui: “A stasera non vedo l’ora.”

Azzurra era molto contenta, se ne accorse anche Michela quando tornò dal pranzo, che infatti le chiese: “Cosa è successo, sei di buon umore, rispetto a prima.”

Azzurra: “Mi ha richiamato Carlo, ci vediamo stasera e gli ho anche detto cosa ho fatto nel frattempo con Veronica ecc.”

Michela: “Hai intenzione di andarci a letto, non è vero?”

Azzurra: “Sì, non vedo l’ora, è da stamattina che penso al suo cazzo e a quello che possiamo fare insieme. Ai tempi non ero adeguata a lui, ero timida e col sesso non ci sapevo fare.”

Michela: “Pensiamo a lavorare. Tra poco, arriva un’altra paziente.”

Per fortuna di Azzurra, quel pomeriggio c’erano meno pazienti del solito, così prima delle sette, era già a casa per farsi bella per Carlo.

Carlo, la venne a prendere a casa e si complimentò per la sua mise, che era composta da un vestito accollato, ma con un generoso spacco davanti, tacchi alti, capelli tirati su.

Carlo non aveva mai visto Azzurra così e andò a finire che non andarono al ristorante, ma direttamente a casa di lui.

Quando arrivarono, dopo che chiusero la porta, la prese tra le braccia, la baciò appassionatamente e le disse: “Perchè non eri così ai tempi?”

Lei: “Si vede che ho dei tempi di maturazione lunghi.”

Lui: “Basta parlare. Ti voglio fare di tutto. Voglio farti godere e godere tanto. Ho una voglia pazzesca da quando mi hai chiamato.”

Lei: “Anche io, sennò non ti avrei telefonato.”

Lui: “Spogliati.”

Lei lo fece rimase in perizoma, ma lui le disse di levarsi anche quello.

Lei spogliò lui e andarono in camera dove c’era un armadio con specchio, così avrebbero potuto rimirarsi mentre lo facevano.

Lui non parlò quasi, la prese selvaggiamente a pecorina, con lei che non faceva altro che godere con orgasmi forti.

Lui le disse: “Perché ai tempi, non eri così disinibita.”

Lei: “Non lo so, l’importante è che lo sia adesso.”

Carlo le disse: “Come trovi il mio cazzo?”

Lei: “Stupendo, grosso, rosso e mi fa godere un sacco. E’ sempre stato così, peccato però che non ti bastassi.”

Lui: “Non voglio rivangare il passato. Pensiamo a ora.”

Lei gli disse: “Voglio prenderlo in bocca.” Lo fece, lui si era messo di profilo, così mentre lo faceva, lei poteva vedersi con la coda dell’occhio allo specchio e godere due volte.

Lui: “Ai tempi ti vergognavi, adesso sei senza inibizioni. Devo ringraziare questa Veronica. Me la fai conoscere?”

Lei si irrigidì e smise di succhiarglielo: “Perché? Non ti bastano tutte le donne che hai?”

Lui: “Magari possiamo fare una cosa a tre. Non le ho mai fatte con te e mi piacerebbe vederti con una donna, con cui hai confidenza.”

Lei: “Ne debbo parlare con Veronica. Diciamo che ha l’agenda molto piena.”

Lui: “Su, succhia, ma lo sai che sei diventata davvero brava. Sei una troia. Ai tempi ti offendevi se ti chiamavo così, adesso invece?”

Lei: “Mi piace molto essere chiamata troia, mi eccita, mi fa bagnare.”

Lui: “Troia succhia, ingoia tutto il mio cazzo.”

Lei lo fece e lui: “Oddio, che grande troia sei diventata. Adesso ho voglia di incularti.”

Lei: “Sì fallo, inculami senza pietà.”

Lui non le diede il tempo di prepararsi e lei urlò per il dolore, poi per il piacere che provava e per il godimento del vedersi allo specchio.

Lei: “Hai una fissa?”

Lui: “Sì, una di venticinque anni.”

Lei: “Tu invecchi e le scegli sempre più giovani.”

Lui: “Che ci posso fare, se mi piacciono così?”

Lei: “E allora perché vieni a letto con me, che ho il doppio della sua età?”

Lui: “Perchè con te, resta un legame e poi ero incuriosito da quanto mi hai detto sulle tue ultime esperienze.”

Lei: “Ti interessa che sia troia.”

Lui: “Direi di sì. Sei diventata una troia all’ennesima potenza. Ci credo che hai lasciato il marito, che non è come me.”

Lei: “Non voglio parlare di lui, voglio godere. Ho tanta voglia che me la lecchi.”

Lui: “Aspetta, ti voglio venire dentro, non l’ho mai fatto con te.”

Si sente un grugnito di lui e finalmente la sborra calda entrò nel buchino di lei, che grida eccitata di piacere.

Poi, Azzurra va in bagno a pulirsi, si mette sdraiata a gambe larghe con Carlo che si tuffa nella sua fica, dicendo: “Mmmmmm, che bella calda che è e tu non smetti di godere. Sembri una sex-machine. Diventare vecchia, ti ha fatto bene.”

Lei: “Non mi sembra un complimento, ma non mi interessa, lecca, lecca. Non ricordavo che fossi così bravo a farlo.”

Lui: “Ai tempi ti vergognavi e l’abbiamo fatto poche volte.”

Lei: “Mi sono persa tante cose e adesso voglio recuperare. Non voglio perdere tempo, non sono giovane e poi ad un certo punto non troverò più partner sessuali.”

Lui: “Con la voglia che hai, troveresti anche dei giovani. Il loro sogno segreto è farlo con una vecchia porca. E scusa per la parola vecchia, ma non so, come altro dirlo.”

Lei: “Scuse accettate e leccami ancora. Mmmm, vorrei chiamarti schiavo, ti va?”

Lui: “No, non mi và, io voglio un rapporto alla pari.”

Lei: “Va bene, lecca Carlo.”

Lui: “Sì, troia. Mi dà un’intima soddisfazione chiamarti così, mi eccita così come a te. Vorrei trombarti, il cazzo si sta risvegliando.”

Lei: “Sì, come vuoi che mi metta?”

Lui: “In fondo al letto a gambe larghe e io che ti pompo alla grande.”

Lei: “Non vedo l’ora.”

Così fu, mentre lui la chiamava troia in ogni occasione e lei non smetteva di godere, fino a che ebbe un orgasmo talmente forte, che si mise a tremare tutta.

Lui: “Troia, hai visto come ti ho fatto godere? Non avevi mai goduto così ai tempi. E’ una grande soddisfazione trombarti. Con la voglia che hai perché non facciamo un gioco a tre presto o con Veronica o con il mio amico Damiano, te lo ricordi?”

Lei: “Sì lo ricordo, anche se lo conosco poco, preferirei Giacomo perché ci ho più confidenza.”

Lui: “Giacomo non è porco a differenza di Damiano. Magari ci puoi uscire una volta, ci fai sesso e poi lo faremo a tre, in un’altra occasione.”

Lei: “Sei convinto che a me Damiano piaccia e che ci vada a letto subito?”

Lui: “Mi hai detto che ultimamente hai fatto molto sesso, con tante persone diverse. Cosa c’è che non và nel mio amico?”

Lei: “Nulla, solo che così, mi sento una puttana.”

Lui: “Ma ti piace essere chiamata troia. Poi Damiano ha un bel fisico, un bel cazzo e ci sa fare a letto.”

Lei: “Va bene, poi gli dai il mio numero di telefono e mi fai chiamare. Hai già fatto dei giochi a tre con lui e con altre donne?”

Lui: “Sì e sono rimaste tutte molto soddisfatte. Ci hanno definito gli instancabili.”

Lei: “Una domanda indiscreta. Ma tra di voi, avete mai fatto sesso?”

Lui: “No perché siamo entrambi maschi alfa etero.”

Lei: “Lo sai, mi è venuto in mente, voi due che insieme mi sborrate addosso e io che mangio con godimento il vostro seme.”

Lui: “Mmmmm che troia, non vedo l’ora.”

Lei: “E la tua venticinquenne che ne dice?”

Lui: “Abbiamo un rapporto aperto. Lei è giovane, deve fare altre esperienze.”

Lei: “Comodo così, ma almeno posso fare sesso con te, è stato bellissimo, sai se ti dico una cosa, mi chiamerai ancora troia. Ho ancora voglia. Mi masturbo un po’.”

Lui: “Sì, mi piace tanto vederti. E’ sempre stata l’unica cosa, in cui sei stata disinibita. Sono contento che tu ti sia disinibita del tutto.”

Lei si mise a masturbarsi a pecorina con due dita sul clitoride, muovendo le dite in senso antiorario.

Lui prima osservava, poi si prese in mano il cazzo e muovendolo con la mano, finché non fu ancora in erezione e allora senza dirle nulla, glielo mise in bocca.

Lei apprezzò, si mise a succhiarglielo con foga, dimenticandosi di masturbarsi, finché lui non gli sborrò in bocca e lei non si fece scappare neanche una goccia del prezioso seme.

Lui: “Che troia, che troia, sei stupenda. Non vedo l’ora di farlo con te e Damiano.”

Lei: “A questo punto anche io, ma prima devo vedere come va con lui.”

Lui: “Non ti preoccupare, andrà alla grande, ne sono certo.”

Lei: “Ma il tuo amico, spero che non andrà in giro a propormi ad altri amici.”

Lui: “Questo dipende da te. Sì, sei troia, ma ti rispetteremo.”

Lei: “Grazie. Sono un po’ stanca. Posso dormire da te oppure devo andarmene?”

Lui: “Come preferisci, anche se forse, è meglio che tu vada, così domattina puoi cambiarti per andare al lavoro.”

Lei: “Ho troppo sonno scusa, non ce la faccio a guidare, mi sveglio prima per andare a casa, fare la doccia e cambiarmi.”

Lui: “Va bene. E’ stato davvero bellissimo, troia.”

Lei: “Buonanotte porco.”

La mattina dopo alle sei, le suonò alla sveglia, sì aveva un po’ di sonno, ma si sentiva benissimo dato l’ottimo sesso con Carlo.

Non vedeva l’ora di rivederlo.

Arrivò a casa, fece una rapida doccia, poi la colazione e si cambiò per andare al lavoro.

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