In ginocchio

Categoria: Etero
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Sei in ginocchio nel mezzo della sala, stai pulendo il pavimento dove poco prima ti è caduto il succo di frutta con tanto di bicchiere andato in frantumi.

Sei stanca, sudata, scarmigliata, incredibilmente sexy.

Ti guardo il culo che si muove sotto quel vestitino leggero , adoro quel culo.

Mi avvicino per sbirciare nella scollatura profonda, vedo i tuoi meravigliosi seni liberi, il sudore che li rende luccicanti.

Ho l’uccello durissimo nei calzoni sformati della tuta, mi avvicino ancora, sono ad un passo da te quando mi vedi ed alzi lo sguardo, vedi la mia erezione poi  me.

Il tuo sguardo è il colpo finale, molto più forte di vedere il tuo culo muoversi  o le tue tette imperlate di sudore.

Ti agguanto i capelli dietro la nuca e ti schiaccio la faccia contro il mio pacco, ti faccio sentire quanto è duro.

Poi ti tiro la testa indietro e ti guardo negli occhi, non riesco a decifrare il tuo sguardo, ma sicuramente non c’è rabbia.

Con la mano libera mi abbasso i calzoni e ti sbatto il mio uccello in faccia, lo uso per schiaffeggiarti, mentre tu continui a guardarmi negli occhi.

Apri la bocca ed io ci faccio entrare la cappella, sei calda.

Ti tiro i capelli e la faccio uscire, poi la spingo dentro di nuovo, ti scopo la bocca, detto io il ritmo tirandoti i capelli o spingendoti contro il mio uccello sempre più duro.

Ti spingo sempre più  forte, entra sempre un po’ di più.

Fai un verso strano, allora ti tiro via con forza.

Dei fili di bava collegano il mio uccello gonfio con la tua bocca aperta ed ansimante, che spettacolo!

Ti prendo la testa tra le mani e te lo rinfilo in bocca lentamente sempre più giù, fin che puoi, finchè non mi fermi con una mano sul fianco, mi vuoi dire che questa è la misura, poi inizi a fare avanti indietro.

Ma voglio farlo io quindi ti fermo, ti prendo la testa tra le mie mani ed inizio a scoparti in bocca, prima lentamente poi sempre più forte.

Non è come quando sei tu a farmi un pompino, è meno intenso ma molto più animalesco, brutale, ti sto usando.

Porca troia sto per venire rallento, tu non me lo consenti  continui a muoverti, pensavo di essere io a dare il ritmo ma come al solito mi sbagliavo.

Quando però sto per venire, mi viene istintivo tirarti contro di me, quando il tuo naso sfiora la mia pancia ti esplodo direttamente in gola, hai un conato di vomito, ma poi lo mandi giù assieme a tutto quello che ti schizzo dentro.

Fai dei versi strani, hai le lacrime agli occhi, ma non ti allontani.

Restiamo così per un po’, poi quando non c’è n’è più mi fai uscire lentamente dalla tua bocca.

Ti alzi asciugandoti la bocca con un braccio.

Sei davanti a me, in silenzio.

Mi guardi negli occhi.

Non riesco ancora a decifrare il tuo sguardo, languido, arrabbiato, dolce, eccitato, duro.

Improvvisamente mi agguanti i capelli dietro la nuca e me li tiri, mi costringi a scendere, ad inginocchiarmi davanti a te, poi mi schiacci la faccia contro il tuo pube…

Scritto da:

Mi piace scrivere racconti erotici in cui mischio realtà e fantasia, hai letto un mio racconto? fammi sapere cosa ne pensi, consigli e critiche sono ben accette.

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