Matteo
5°in L'insoddisfatta
Di Xyz123
Categoria: Tradimento
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Lorenza per dei giorni non contattò nessuno e stette da sola a pensare. Era sconvolta perché le era piaciuto il sesso violento e volgare. Non credeva veramente di avere fatto sesso con due uomini e si spaventò quando in un sito porno vide il video di lei con quei due, in cui si riconosceva la sua faccia.
Era disperata, anche perché seppe da una conoscente che il video girava via whatsapp e che quasi tutti in paese l’avevano visto. Tutti, tranne suo marito che non sospettava di nulla. Telefonò ai due uomini che erano degli stronzi e non capivano che lei non aveva dato il consenso né ad essere ripresa, né tanto meno alla diffusione del video in internet. In paese, tutti la guardavano e ridevano e lei stette una settimana murata in casa finché dovette uscire per fare la spesa.
Al supermercato, la gente che incontrava la ingiuriava con male parole e lei non avendo la risposta pronta, non rispondeva nulla, finché non si fece avanti il direttore del supermercato, dicendo che la dovevano smettere e che anche loro non erano delle persone specchiate, se avevano visto il video. Lei lo ringraziò e lui rispose che era suo dovere. La guardò con interesse e lei si domandava se anche lui avesse visto il video, ma non osava chiederglielo e forse non lo voleva neanche sapere. Lorenza andò alla cassa, pagò e uscì, senza ulteriori incidenti. Andò anche dal macellaio, ma per fortuna essendo presto non incontrò altri clienti perciò andò a casa e si rinchiuse, anche se, nel suo intimo, pensava che non potesse andare avanti così tutta la vita per colpa di due stronzi. Lei si era divertita con loro, ma non avrebbe voluto che ciò fosse reso pubblico tramite il video.
La settimana dopo ritornò al supermercato e incontrò il direttore che le chiese come andasse e lei rispose che stava rinchiusa in casa per non incontrare nessuno. Lui le disse che non poteva andare avanti così. Le chiese se era sposata, lei rispose di sì, ma che il marito non si era accorto di nulla e che tremava al pensiero che potesse vedere in qualche modo il video. Il direttore le chiese il numero di telefono perché doveva parlarle privatamente e lei glielo diede perché era gentile, ma tutti gli uomini lo sono prima di ottenere la fica di una donna, detto brutalmente.
Era un bell’uomo, alto, moro, occhi verdi, il pacco non lo poteva vedere, perché aveva un camice, in quanto, mancando un dipendente doveva lavorare nel punto vendita e non nel suo ufficio. Lei fece velocemente la spesa e tornò a casa. La telefonata di lui arrivò dopo quattro giorni e le chiese di incontrarsi in un bar cittadino. Lei accettò.
Si videro nel bar. Lei si era vestita con particolare cura perché aveva finito con l’ammettere che le piaceva il direttore e il suo modo discreto di fare. Lui che si chiamava Matteo, si era vestito molto bene, con un completo giacca, cravatta, pantaloni blu elettrico. Colore che per altro, Lorenza adorava.
Tra di loro c’era un fortissima attrazione fisica. Lui le disse che era infelicemente sposato, visto che, sua moglie andava a letto con la sua migliore amica. Lei gli chiese perché non si separassero, ma lui disse che non avrebbe accettato che il loro figlio fosse cresciuto da una coppia di lesbiche. Ognuno faceva la sua vita. Le disse in sincerità che si era masturbato più volte vedendo il suo video. Lei diventò rossa; da un lato era lusingata, dall’altro voleva andarsene. Lui capì il suo dilemma e le disse che voleva conoscerla, oltre a volere andare a letto con lei. Lei disse che aveva pensato a lui, che si era vestita bene per lui, che le era piaciuto che l’avesse difesa al supermercato e che a quel punto, si era chiesta se avesse visto il video. Matteo le disse che non aveva ricevuto il video via whatsapp, ma che ci si era imbattuto per caso su internet. Le disse che aveva avuto l’alzabandiera solo vedendola nuda.
Lei disse che la conversazione era troppo hot per il bar e lui come nulla fosse le prese la sua mano e le fece sentire il suo cazzo, lungo e duro per lei. A quel contatto, a lei si inumidì la fica e gli disse che dovevano andare da qualche parte a fare sesso, anche se, così lui avrebbe pensato che lei fosse un’affamata di sesso. Matteo, in effetti, disse che non aveva conosciuto una donna così vogliosa e lei rispose che era così da due anni anche perché suo marito non la trombava. Sì certo era un brav’uomo, ma non la baciava neanche in bocca.
Matteo pagò il conto e andarono in un alberghetto, dove conoscendolo, non avrebbero chiesto loro i documenti. I due iniziarono a baciarsi con passione nell’ascensore. Lui, era un vero e proprio polipo, le mise le mani dappertutto. Le disse che toccarla era proprio il top e che non vedeva l’ora di fare l’amore con lei. Disse così, non disse fare sesso e lei, in cuor suo, ne fu contenta. Arrivarono in camera, si strapparono quasi i vestiti di dosso. Non andarono a letto, lui le disse che voleva il suo culo. Quindi, lei si appoggiò al tavolino col culo in evidenza, lui le spalmò un lubrificante che si era portato dietro e intanto le faceva sentire sul culo quanto fosse prorompente la sua virilità. Lei disse che si sentiva pronta e lui la penetrò in un sol colpo, mentre iniziava a gemere dapprima piano, poi sempre più forte finché venne con un urlo e lui sborrò nel suo buchino.
Purtroppo, i due furono interrotti da una telefonata della reception che diceva che alcuni clienti si erano lamentati dei loro rumori. I due andarono a letto e lo fecero nella posizione del missionario, in cui lei non gridò perché non le piaceva farlo così. Lei preferiva stare sopra e dopo ci si mise, mentre lui teneva le mani sul suo culo polposo e le diceva che era fantastico. Lorenza disse a Matteo che lui era un bellissimo uomo e non capiva proprio come sua moglie gli preferisse una donna e lui rispose che voleva solo pensare a godere, che già sua mogie gli rendeva la vita molto amara. Lei si muoveva lentamente sopra di lui, sospirando e gemendo piano e quindi raggiunse l’orgasmo dopo un po’ perché godeva di più quando gemeva forte.
Lui le disse che la prossima volta l’avrebbero fatto o in auto oppure si doveva fare prestare una seconda casa da un amico. Voleva che lei raggiungesse più orgasmi, che fosse libera di godere come voleva. Andarono a farsi la doccia e via dall’albergo. In auto, Matteo fece sentire a Lorenza il suo cazzo ancora in erezione e lei disse che se andavano in un posto isolato gli avrebbe fatto un pompino. Così andarono in un boschetto e lei fece uscire il cazzo dalla zip e dalla mutande e poi ci si avventò con la bocca e prese ad andare su e giù, a ingoiarlo a più non posso, mentre tutti e due mugolavano di piacere, finché, lui le disse di ingoiare tutto, anche la più piccola goccia e così fece. Poi, gli lucidò il cazzo e Matteo disse che era stato bellissimo e che era la più brava di tutte le donne con cui era stato.
Lei per curiosità, domandò quante fossero e lui rispose una cinquantina. Lei ci rimase male, ma era un uomo bellissimo e con sani appetiti sessuali, però aveva paura che la loro storia sarebbe terminata ancora prima di nascere. Anche lui, le fece la stessa domanda e rispose che con lui erano cinque compreso suo marito e che aveva iniziato da pochissimo a darsi da fare. Lui non commentò, la portò alla sua auto e si lasciarono dicendosi che si sarebbero sentiti e rivisti molto presto. Lui non vedeva l’ora e anche lei, anche se, in cuor suo aveva paura di essere per lui solo una delle tante.