Ancora al telefono
10°in Matilde
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Di capocapo
Categoria: Trio
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Il giorno dopo è ancora caldo, anche più afoso. Milano è ancora deserta e siamo alla fine d’agosto. Mi sveglio e il primo pensiero è lei. Neanche a farlo apposto squilla il telefono… il gioco di ieri sera prometteva di essere troppo bello… Ma questa volta voglio dare libero sfogo a tutte le fantasie che mi vengono in mente.
– Ciao!
– Sai, il nostro incontro di ieri sera mi ha emozionata tantissimo!
– Anche me.
– Tu ti sei toccata dopo?
– Sì. Non ho potuto farne a meno, poco prima di addormentarmi. Tu?
– Sì, anch’io… raccontami!
– L’ho fatto a letto… togliendo il pigiama e rimanendo in slip… tu?
– Mi sono spogliata completamente…
– Hai goduto molto?
– Mi sono messa il cuscino in mezzo alle gambe… ho goduto tantissimo.
– Ti sei toccata anche il seno?
– Certo, ero partita… mi sono anche infilato un dito dietro.
– Io me lo sono infilato davanti… il dito. Anche se in genere mi sfrego da fuori.
– Sai che mi eccita da morire questa situazione? Quali erano i tuoi pensieri, riguardo a me?
– Erano pensieri intimi… Pensavo a me e te, sentivo il tuo respiro accanto al mio, il tuo odore. Pensavo che eravamo in ginocchio sul letto, senza maglietta e senza reggiseno… che ci abbracciavamo e ci baciavamo… mi sono data tutto il piacere durante questa fantasia…
– Anch’io vorrei accarezzarti… sento il bisogno di sfiorarti con le labbra…
– Le mie mani che sfiorano i tuoi seni…
– Mi sono alzata la maglietta… i capezzoli sono durissimi… immagino le tue mani sfiorarmi… un brivido mi attraversa a immaginare le tue labbra.
– Anch’io l’ho alzata, Debra… sono anch’io a seno nudo.
– Toccatele.
– Immagina i nostri capezzoli che si toccano, si sfiorano mentre noi ci abbracciamo!
– Ti immagino che mi baci il petto… mi tocco le tette adesso… lo faccio…
– Debra, mi fai morire così… a me viene una fantasia…
– Quale?
– Noi due che facciamo l’amore e ci riprendiamo con una telecamera per far vedere poi tutto a Michele. Che ne dici?
– E facciamo le porche…. ti copro di baci… scendo dalle labbra al collo… ora ai seni… li accarezzo con le mani…
– Debra… cosa fai con la lingua, dimmelo…
– Mi bagno un dito di saliva… gioco intorno alle areole dei tuoi capezzoli… avvicino la lingua… li sento duri. La senti la mia lingua?
– Sì… la sento. Ho i capezzoli duri come sassi… sono eccitata…
– Ora lo bacio… lo mordicchio con i denti, lo titillo con la lingua…
– Debra, è vero che sei mia?
– Mentre una mano ti accarezza la schiena… certo Matilde che sono tua! tua!
– Io sono tua! solo tua! lo sai?
– Amore, stringiamoci più forte… tu cosa stai facendo?
– Voglio essere una sola cosa con te… Io mi sto carezzando i seni… tu?
– Anch’io… mi sono sfilata le mutandine, sono al ginocchio ora. E la telecamera riprende tutto…
– Le abbasso anch’io… Debra… ti voglio.
– Eccomi adesso sono nuda.
– Debra… io mi sto masturbando.
– È meraviglioso, facciamolo assieme…
– Sì!
– Con la lingua percorro tutto la tua pancia… scendo, giro attorno al tuo ombelico, arrivo lì…
– Dimmi cosa mi fai…
– Tra le tue gambe… ti accarezzo le cosce, te le allargo bene.
– Sì, Debra… ti vengo incontro… le apro.
– Ti accarezzo in mezzo alle cosce, ma non proprio la figa, solo lì attorno.
– Debra, io muovo il bacino…
– Voglio sentirmelo chiedere… voglio che tu mi dica, fallo! Te la vedo tutta umida.
– Debra… non ce la faccio più… ti prego… accarezzami la figa.
– Avvicino le dita, tocco le labbra, aprendole un po’… sei bagnatissima!
– Mentre passo due dita per tutta la lunghezza…
– Dimmi cosa vedi!
– La lingua si muove verso il clitoride… viene in fuori… lo lecco… non ce la faccio più, Matilde, ho il viso tra le tue gambe… voglio farti godere. Senti la mia lingua muoversi dentro di te?
– Ahhh, Debra fammi venire… lasciati andare.
– La infilo dentro ora, col dito ti sgrilletto.
– Sì, sì, la sento… spingila più in fondo.
– Con l’altra mano ti accarezzo le natiche… te le apro… comincio a giocare col tuo buchino dietro… ti piace? ho il viso impiastricciato dei tuoi umori.
– Sì… non ti fermare.
– Allora infilo un dito zuppo del tuo miele nel tuo buchetto.
– Debra mi fai godere… sono la tua donna… non smettere.
– Lo muovo, ti piace? lo sento attraverso la sottile parete che le divide dalla mia lingua.
– Debra… ti stai masturbando anche tu?
– Sìì!!! E tu?
– Anch’io… sei mia vero?
– Sono tua, amore! Ohh Matilde, Matilde sto mormorando il tuo nome, sono partita.
– Ho il dito completamente dentro… e col pollice mi accarezzo lì.
– Ho cambiato mano e sto appiccicando la cornetta tanto le dita sono umide.
– Mi manca molto Michele… Debra… dimmi cosa stai facendo ora… ti ho sentita trafficare.
– È semplice, in mancanza d’altro qui vicino mi sono infilata un evidenziatore. Lo muovo con due dita, mentre l’altro indice stuzzica il clitoride. La cornetta è tra la testa e la spalla.
– Mi fai morire… Debra sono partita completamente per la tangente. Ti voglio, godo di essere la tua amante.
– Sto per venire, Matilde.
– Debra… voglio la tua figa… masturbami, amore… leccami… sono qui, sono tua, solo tua!
– Sì, sì, Matilde ti voglio leccare tutta!
– Vieni, allarga le gambe, sfrega la tua figa contro la mia.
– Incrociamo le gambe… le senti una contro l’altra mentre ci sgrillettiamo?
– Vengo… Debra, ora sto venendo… anche tu, adesso, dai!
– Ahhh… ssììì, sììì, Matilde, anch’io sto venendo!
– Debra, ti amo.
– Anch’io, ti amo Matilde… come hai goduto?
– Sì… è stato bestiale, Debra… e tu?
– È stato fantastico, indimenticabile.
– Siamo due matte allora… ma due matte speciali vero?
– Ci puoi giurare!
– Uniche! sì… ma così uniche che proprio per questo devono stare sempre assieme, giusto?
– Giusto.
– Ok! È stato bellissimo. Sei un’amica meravigliosa, sei la mia amante fantastica.
– Anche tu, mi sa che ti rivedrò con il pensiero tutto il giorno.
– Anch’io… poi ci raccontiamo. Scrivimi di oggi… Aspetto un tuo messaggio e-mail.
– Come faremo a fermarci? Ora mi impongo di staccare, se no ricominciamo.
– Non dirlo a me…