LA CHAT - Episodio 1
Data di pubblicazione:Sono un Master, virtuale ma non troppo, nel senso che opero tramite internet ma che pretendo le prove che le cose che si dicono sono vere. Questo racconto è un misto di fantasia e realtà ed è visto da...
Scrivo questo piccolo riassunto di me stesso perché grazie ai miei piccoli lavoretti
di “letteratura erotica” (posso chiamarli così, anche se sono quello che sono, e non
certo capolavori che faranno la storia?) ho avuto tantissimi contatti (sia di uomini
che di donne) ed per un buon 80% le domande e le richieste erano sempre quelle.
Quindi ecco a voi una presentazione, realistica, impietosa, che spero che soddisfi le
vostre domande.
Si, esisto davvero, e davvero sono un master. Ho 61 anni, fisicamente non sono
malaccio ma non sono certo più quello di quando praticavo sport a buon livello. I
capelli grigio ferro dicono tutta la mia età, qualche ruga dice tutta la mia storia, ed
un po’ di occhiaie dicono tutta mia stanchezza per una vita alla quale mai mi
arrenderò ma che mi costringe a lottare ogni giorno con i suoi problemi. Non sono
un gigante, ma anche oggi che come tutti invecchiando ho perso qualche
centimetro sono ancora un metro e settantatré. Dalle arti marziali ho ereditato
pazienza, autocontrollo, ancora oggi una notevole forza fisica ed una poderosa
artrosi cervicale. Ho ereditato anche qualche altro problemino da altre vicende di
vita, ma niente che si veda all’esterno (non mi manca nessun pezzo, tranquilli) e
niente che mi impedisca di vivere perfettamente a mio agio con il mondo e le mie
passioni, di fare ancora un po’ di attività sportiva con qualche soddisfazione e
anche qualche podio, godendomi il mondo.
Quando ho scoperto di essere master è una altra domanda molto, molto ricorrente.
Bene, che io abbia memoria è stata la mia prima fantasia sessuale, quando ero così
piccolo da non sapere cosa fosse il sesso, come fosse fatta una donna e che io
avrei potuto anche darmi piacere da solo. La sera per addormentarmi mi
immaginavo di incatenare donne nude (che vi confesso che “sotto” erano ben
strane, non avendone io mai vista una) a pareti di pietra, di frustarle o di umiliarle
con bisogni corporali. Non so neanche da dove potessero uscire certe fantasie. Non
c’era internet, dove oggi un genitore distratto può far navigare un figlio lasciandolo
in balia di siti porno di vario tipo. Letteralmente, non lo so.
La mia attività di “Master online” è cominciata veramente molti anni fa con periodi
di intervallo e periodi piena immersione. Inizialmente era difficilissimo avere una
foto di controllo per sapere chi si aveva davanti, al massimo arrivava qualche
sgranata foto buia ed a bassissima risoluzione presa da quella sorta di sferette che
erano le prime webcam, e comunque neanche sempre. E se come me dai per
scontato che davanti potresti tranquillamente avere qualcuno che ti prende in giro
la situazione era abbastanza precaria nel praticare la dominazione online.
Poi sono arrivate le fotocamere digitali e qualcosa cominciava a poter essere
effettivamente inviato da chi ne avesse una. Da prima poche ragazze e donne
potevano mettere le mani su una, ma pian piano si diffusero, e le cose cominciarono
a migliorare davvero sensibilmente.
Alla fine arrivarono gli smartphone. Ora chiunque ha in mano per 24 ore al giorno
una fotocamera che pochi anni fa avrebbe fatto piangere di gioia qualsiasi reporter
di giornale. Oggi se qualcuna rifiuta di mandarmi una foto dove non inquadra il
volto o lo censura, dove è vestita e dove c’è uno sfondo anonimo o particolari sullo
sfondo censurati con una spalmata di colore (quindi una foto perfettamente
“sicura” ed anonima) do per scontato che sia un “qualcuno” e non una “qualcuna”
e sa che io l’ho “sgamato”. Oppure è una donna, ma vuol comunque prendere in
giro, quindi ben venga che non me la mandi e che la cosa finisca li.
Mi chiedete quasi sempre “quanto c’è di vero nei racconti”. Parecchio, ma non tutto
e non in tutti nella stessa maniera, e spesso non tutto con la stessa donna, anche
se nel racconto attribuisco tutto a una. Spesso sono episodi capitati con più
femmine diverse che spontaneamente mi si sono date nel corso degli anni e che
ricordo tutte con affetto.
E' comune anche la domanda “come funziona”: le donne chiedono perché stanno
cercando di capire se la cosa potrebbe essere di loro interesse, i maschietti in gran
parte invece non tanto per curiosità ma per cercare di “imitare”. Beh, è semplice,
comincio con la famosa foto che voglio con il cartellino del mio nome in mano.
Perché il cartellino del nome? Perché senza quello mi faccio un giro su google
immagini o su Facebook e mi prendo un selfie di qualcuno dove sono qualsiasi
cosa, m
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