Una moglie innamorata. Quarto capitolo
Guarda che ora son decisa, sai? Stavolta ti cornifico, puoi esserne certo!
Mi son seduta sul suo cazzo e, a differenza delle altre
volte che faticavo un po' a farlo entrare, stavolta ero talmente eccitata che
ho avvertito un piacere pazzesco nel sentire quel cazzo durissimo che, man
mano, entrava dentro di me; e lui, appena ha avvertito che era tutto dentro, ha
iniziato a spingermelo quanto più possibile.
Sfregavo la fica sul suo inguine, mhmm, come godevo, e lui era come impazzito,
fino a sborrarmi dentro il culo; ma il suo cazzo, stavolta, non si ammorbidiva,
continuava a starmi dentro ed io lo avvertivo ancora duro.
Poi mi ha detto: "Tesoro, che bello! Proprio una bella seratina: quanto
sei bollente, stasera! Cosa te ne pare?" ed io: "Sì, davvero, non
credevo potesse crearsi una situazione come questa che abbiamo vissuto stasera;
sì, mi è proprio piaciuta".
Siamo ancora su quel lettone a coccolarci, quando mi chiede che ne penso di
Mario. "Sì, niente da dire: è un bell'uomo e, tra le gambe, ha un'ottima
dotazione"; mi stavo eccitando a parlar di lui, come pure mio marito;
sentivo il suo cazzo di nuovo duro, quando mi chiede:
"Perché non vuoi conoscerlo un po' più da vicino? Ciò che intendo è
provarci; andiamo di là, magari viene al tavolo; se ti imbarazza, io mi posso
allontanare un po', con il pretesto della toilette; immagino, al mio ritorno,
di trovarti a limonare con lui"
Intanto mi puntava il cazzo, era dietro di me, mentre eravamo sdraiati sul
lettone; ed io ho risposto:
"Non lo so, forse mi piacerebbe, ma... boh?" e lui, insistendo:
"Dai, godi, tesoro, non pensare a nulla". Intanto, senza rendermene
conto, me lo aveva messo nella fica e mi scopava molto lentamente, parlando di
Mario. Stavo perdendo la ragione, ero eccitatissima e gli dico:
"Guarda che l'hai voluto tu...; se lo troviamo di là, ci provo, sì, ma, ti
prego, continua a scoparmi così...vengo!”
Ennesimo orgasmo e sborra anche lui; ci baciamo e poi ci ricomponiamo. Prima di
uscire dalla stanza, bacio in bocca mio marito e gli chiedo: "Sei
sicuro?" e lui: "Non desidero altro!"
Nell'aprire la porta, vediamo che l'andito era pieno di uomini; nell'uscire,
azzardano dei complimenti per quello che hanno visto; mi eccita tutto questo e,
arrivati nella zona bar, dico a mio marito:
"Andiamo al bancone, non vedo Mario, sediamoci sui sgabelli a bere
qualcosa".
Seduti, ordiniamo una coppetta e poi mi guardo in giro; lo cercavo, ma non mi
riusciva di vederlo; dico a mio marito: "Magari si è offeso ad averlo
escluso prima". Al che lui mi risponde: "Non credo: penso abbia
capito che ancora non siamo pronti al gioco; del resto, non stiamo scoprendo
ora, pian piano, questo mondo? - ed aggiunge - Son sicuro che a lui questo
fatto lo intrighi ancor più e non lo farà demordere, perché, guardati intorno,
vedi quante donne si concedono con tanta disinvoltura? Tipo quella che era a
letto accerchiata da tutti quegli uomini e li succhiava, senza alcun ritegno?
Lui, fidati, vorrà te, che, per lui, sei un frutto acerbo, ancora da
assaporare".
Intanto, ciò detto, Mario ancora non si vede; quasi sconsolata, decido di
andare alla toilette; mio marito: "Ti accompagno?" "No, resta
qui: potresti vederlo in giro; poi, anche se per andare solo alla toilette,
voglio provare a muovermi da sola; in ogni caso, ci sono uomini della sicurezza
in giro, per cui mi sento tranquilla".
Scendo dallo sgabello e mi avvio, entro nel bagno, faccio la pipì e mi do una
sistemata; poiché quel bagno era munito di bidet, mi rinfresco un attimo ed
esco; mi sistemo un po' il trucco davanti allo specchio; tutt'intorno era un
via vai di donne seminude; le guardavo, colpita dalla loro scioltezza, di come
si atteggiavano pur nella loro audacia.
Ripongo tutto in borsetta ed esco fuori dal bagno; Mario, non me lo aspettavo,
mi chiede: "Come va?" Io: "Bene"
"Dai, vieni a bere qualcosa al tavolo". Dico "ok" e lo
seguo. Mio marito è al bancone, mi vede che sto seguendo Mario al tavolo di
prima.
Ci sediamo, mi versa un bicchiere e mi ripete: "Sei bellissima!" Mio
marito, da dove si trovava, poteva tenermi d'occhio. Mi prende la mano e si
avvicina sempre più; ero agitatissima, ma, allo stesso tempo, ero tanto
intrigata da questo gioco; sentir la sua mano sulla gamba, mi ha dato come una
scossa; ora lo stavo lasciando fare, mentre mi parla, siamo vicini con il
viso...
Le sue mani son sempre più audaci, le sue parole mi fanno elettrizzare; mi
dice:
"Scusa, ma vai in giro sempre senza mutandine?" Ed io: "No, solo
a volte".
Avevo una voce da porca in calore: "Le ho tolte prima, quando ero a cena
al ristorante; poi, mio marito ha voluto regalarle al cameriere". "Ah
sì, come mancia? E bravo il maritino; un gran bel gesto per il cameriere;
permettergli di annusare gli umori della tua bella figa; sei eccitata? Sai cosa
ti farei adesso? Ti allargherei le cosce e te la leccherei, dolce porcellina;
oppure vorresti esser chiamata "troia"? Cosa ti piace di più? Dimmi:
cosa ritieni di essere?"
Sono davvero in estasi e intanto lui insiste: "Dai, su, dimmi" Ed io,
con voce tremante, gli rispondo: "Sono una troia, sì"; e lui:
"Esatto; ti ho vista prima, di là; stasera ho seguito solo te, qua dentro;
non ho fatto nulla con nessun altra donna; mi son dedicato solo a starti
dietro, sporcacciona; ho visto come lecchi bene il cazzo - mi prende la mano e
mi dice - senti come sono eccitato per te? E poi, quando te lo sei infilato nel
culo; che grandissima troia sei! Vuoi leccare il mio cazzo? Dai, assaggiarlo,
andiamo di là, soli, dai, io e te, almeno un po'; son sicuro che tuo marito non
avrà nulla in contrario; ho capito che gli piace vederti divertire con un altro
maschio; e tu? Tu non muori dalla voglia di farti leccarti quelle tette?"
Le sue parole erano benzina sul fuoco per me; non capivo più nulla, ero
eccitata e decisa a fare questo gran salto. Mi giro, lancio uno sguardo a mio
marito, ancora là seduto; lui dice:
"Tranquilla, gli fa piacere questo gioco". Non so come abbia fatto,
ma, in un attimo, mi ha messo la mano dietro al collo, mi ha tirato a sé e mi
ha baciato; all'inizio ho cercato di sottrarmi, ma poi ho ceduto; ci siamo
baciati; le nostre lingue si attorcigliavano in un gioco particolarmente
libidinoso; ho chiuso gli occhi e mi son abbandonata a lui; le sue mani mi
toccavano ovunque, mentre pensavo a mio marito che mi stava guardando.....
Lui cercava di farmi alzare per andar di là ed io non ci ho più capito nulla:
mi son alzata e l'ho seguito tenuta per mano da lui. Arrivati davanti ad una
stanza, mi son ritratta; dentro di me mi son detta: ' no, che cazzo sto
facendo, da sola, no '. Lui mi ha spinto contro la parete e mi ha limonato;
premeva il suo cazzo durissimo contro di me e mi strattonava per farmi entrare;
ed io... no! Mi toccava le tette, mi aveva abbassato il top e mi baciava e
leccava i capezzoli, lì, in quel corridoio; intorno a noi si stava creando un
nugolo di uomini che ci guardavano....
Ad un certo punto, ho fermato tutto e gli ho detto:
"Torniamo di là, da mio marito".
All'inizio era troppo preso, faceva finta di non capire, ma poi si è reso conto
ed a risposto con tono deluso:
"Ok, se non sei pronta a questo passo, torniamo di là"
Ci rechiamo al bancone dove era seduto mio marito; l'ho abbracciato e lui mi ha
detto:
"Tranquilla, va tutto bene!" Ed io gli ho risposto: "Vorrei
tornare a casa, andiamo!"
Abbiamo salutato Mario e ci siamo diretti verso l'uscita. Nei giorni a seguire,
rifletto su come e quanto mi son spinta con Mario nel locale. Pian piano mi sto
lasciando andare, la prima esperienza al locale non è stata per niente male;
questo ha acceso ancor più il nostro rapporto di coppia. Ormai ci abbandoniamo
alle più oscene divagazioni io e mio marito, quando la sera lui chiede di più;
poi mi racconta di quando ero in entrata in bagno; ha incontrato Mario ed è
stato lui a mandarlo da me e farmelo trovare davanti alla toilette. In effetti
non poteva esser diversamente, poi mi confida che ha il suo numero di telefono.
Lui mi chiede: "Dimmi, amore, come uomo ti è piaciuto?" ed io:
"Sì, è sicuramente un bell'uomo; è stata una bella esperienza al
locale" ed aggiungo: "Perché me lo chiedi: che intenzioni avresti?
Ormai ti conosco bene, porco mio!" e lui mi suggerisce di trascorrere una
serata insieme: "Non puoi immaginare cosa provo a vederti amoreggiare con
quell'uomo"; intanto eravamo sul divano, mi toccava la fica, ed il suo
cazzo era di ferro; ed io: "E' questo l'effetto che ti fa a sapermi tra le
braccia di quel Mario?"
"Sì, non puoi capire quanto mi abbia eccitato vedere come vi baciavate,
come ti toccava quell'uomo"!
"E cosa avresti pensato, sentiamo?" "Potrei invitarlo da noi
alla seconda casa al lago, una cenetta e poi divertirci alla grande"
"Ah sì, vorresti che mi facessi scopare da quell'uomo? Ne sei
sicuro?" Mentre si parlava, avevamo ormai perso la ragione; eravamo
eccitati a 1000 ed io mi inginocchio e glielo prendo in bocca; inizio un
pompino con leccata di coglioni da infarto, mentre, in realtà immaginavo di
farla a Mario...
Mio marito mi blocca la testa e quasi mi soffoca; era fuori controllo; andiamo
avanti così per un po' e gli chiedevo: "Ora scopami!" ma lui niente,
voleva la mia bocca fino a sborrarvi dentro; era troppo infoiato al pensiero
che potessi far sesso con Mario. Impazziva a quel pensiero. Eravamo ancora sul
divano e lui mi dice:
"Organizzo per sabato sera, domani mattina lo chiamo e gli do una dritta
sulla natura dell'invito; io sono eccitata, mi titillavo il clitoride; questa
situazione mi eccitava al massimo; rivedere Mario e, a maggior ragione,
rivederlo nella tranquillità della nostra casa, mi faceva avvertire che non
avrei avuto difficoltà a concedermi a lui.
Durante la mattina, mio marito mi avvisa di aver fatto una bella chiacchierata
con Mario; che questi gli aveva dato conferma per sabato sera ed io avverto
improvviso un brivido percorrere tutto il mio corpo; mio marito conclude:
"Ne riparliamo stasera, a casa".
Sono elettrizzata e già da oggi, mercoledì; vado a pranzo, per poi prepararmi
per andare allo studio, a lavoro; mi sento eccitata, avevo voglia di cazzo, mi
sono trastullata un po' sul lettone con un toy, ma poi son dovuta andare,
altrimenti avrei fatto tardi.
Arrivata in ufficio, mi metto subito al lavoro davanti al pc; sono ormai
immersa nel lavoro, quando mi perviene un messaggio di Alessandro.
Mi chiede se può passare, che c'è una certa urgenza per dei documenti. Gli
rispondo che può passare, mentre glieli preparo; dopo cica mezz'ora, arriva; ci
salutiamo con un bacio sulla guancia; gli offro un caffe, avverto il suo
sguardo su di me, mi divora, mentre mi sposto per il locale; la cosa mi eccita,
scambiamo due chiacchiere e poi mi dice:
"Sai, voglio chiederti una cosa?" Ed io: "Dimmi"
"Un mio amico ha aperto un locale da ballo; mi chiedevo se, per caso, ti
andava di venirci una di queste sere con me".
Al che gli rispondo: "Lo sai, vero, che sono sposata?"
"Sì, certo: il mio era un invito a cena e poi ballare in questo locale;
prova a parlarne con tuo marito; non ti sto chiedendo di venir da sola con me,
ci mancherebbe!"
"Ok, ne parlo con mio marito e poi ti farò sapere". Lo saluto, va
via; quest'uomo mi ha intrigato dalla prima volta che l'ho visto; mi dico: '
quasi quasi la passerei per davvero una seratina con lui da sola, a cena, ballo
e poi...? Chi lo sa? '
Mi rimetto al lavoro, sarà bene non pensarci.
Finisco di lavorare ed avverto un certo pizzicore tra le cosce; tra il discorso
di mio marito, che mi parla di Mario, e la vista di Ale; decido di far una sorpresa
a mio marito, andando in azienda da lui. Arrivo, parcheggio ed entro; lui è
impegnato con dei suoi collaboratori fidati; mi dice che farà presto; decido di
aspettarlo nel suo ufficio, ho troppa voglia ed inizio a spogliarmi; mi voglio
far trovare con indosso perizoma, autoreggenti e tacchi, a cosce aperte, seduta
sulla scrivania; tremavo per l'eccitazione e mi chiedevo: se fosse arrivato con
qualcuno? Ero talmente eccitata che ero disposta a rischiare.
Ero li che mi toccavo la figa mentre aspettavo e, dopo poco sento i suoi passi
salir la scala; nell'aprir la porta è rimasto a bocca aperta; ha dato un giro
di chiave alla porta ed ha detto: "Eccola, la mia adorata troia".
Mi ha messo la lingua in bocca e con la mano ha tastato la mia figa:
"Cazzo, stai sbrodolando, porca!" Aveva il cazzo durissimo, avrei
voluto succhiarlo, ma lui era talmente infoiato che mi ha messo a pecora, con
la faccia sulla scrivania, e mi è entrato dentro, come un ossesso.
Cercavo di trattenermi nell'emettere suoni osceni, e lui mi incitava:
"Troia, godi pure, tanto non ti sentirà nessuno; ormai non c'è più nessuno
negli uffici".
Mentre mi stava scopando, gli dico: "Oggi è venuto a trovami in ufficio
Ale; pensa, che maiale! Non ha perso tempo e ci ha invitati a cena, una di
queste sere, e poi a ballare in un locale nuovo". "Quello vuole
scoparti, troia, ed è quanto vuoi anche tu, vero? Vuole metterti il cazzo nel
culo, quello è un donnaiolo e va in cerca di mogli zoccole come te".
Ormai allo stremo, viene con una sborrata pazzesca...
Ci ricomponiamo, mi vesto e torniamo a casa. Arrivati a casa, faccio una doccia
e preparo la cena. Dopo cena siamo sul divano, quando mio marito salta fuori
con:
"Ma perché non stuzzichi Alessandro? Magari ci vai a cena una sera della
settimana prossima".
Ed io: "Da sola?" "Sì, gli dici che io son fuori per qualche
giorno per lavoro!"
"Ma sei pazzo?" "Sì, sono pazzo, non vedo l'ora di saperti con
lui che ci prova, che ti tocca, e, a fine serata, quando ti accompagnerà a
casa, lo farai salire con la scusa di bere qualcosa. Io me ne starei nascosto
qui e potrò spiarvi".
"Ma tu sei diabolico: non eravamo d'accordo che con lui non era il caso,
stante la vostra collaborazione nel lavoro?" "Sì, ma lui non dovrà
sapere che noi siamo d'accordo; lui dovrà pensare che sei una come una delle
tante mogli che cede alle sue avances; una cosa clandestina tra voi due; questa
è un’idea. Ora, però, pensiamo a sabato: con Mario, come va?" Ed io:
"Guarda che ora son decisa, sai? Stavolta ti cornifico, puoi esserne
certo".
Intanto il fatto di poter stuzzicare Ale con la complicità di mio marito, mi
eccita parecchio; sarà molto eccitante per me provocarlo, farlo andare fuori di
testa. È mattina, sto per uscire a far delle commissioni e già mi sento un po'
su di giri. Mentre son seduta al tavolino in un bar a fare colazione, mando un
messaggio ad Ale, è solo un saluto. Avevo capito che era un donnaiolo ed ora
ero decisa a chiavarmelo, magari ad averlo come amante. Non tarda ad arrivare
il messaggio di risposta; gli anticipo che, per la cena, ci saremmo aggiornati
la settimana prossima e lo lascio così, in sospeso.
Mi sento eccitata per queste vicende che stiamo vivendo; mio marito è
decisamente cambiato: chi lo avrebbe mai detto che fosse disponibile a
situazioni di questo genere; impazzisce a sapere che sarei capace di
accompagnarmi ad altri maschi.
La sera, a casa, mio marito mi dice: "Per sabato sera ho ordinato del
sushi, ce lo portano direttamente loro, cosi possiamo goderci la serata
tranquilli. Son passato oggi alla casa al lago ed ho acceso il riscaldamento,
cosi, in questi due giorni che mancano all'incontro, la troveremo ben calda; ho
anche messo due bottiglie di champagne in frigo".
Ed io gli rispondo: "Bravo, amore!" dandogli un bacio con molta
passione. Lui, però, aggiunge: "Domani, comprati qualcosa di infinitamente
sexy per intimo; ti voglio da infarto, troia; vai pure dall'estetista e fatti
le unghie rosse, anche quelle dei piedi".
mhmm, che porco!
"Ma come, anche quelle dei piedi...???" "Sorpresa....tu fallo e
vedrai..."
Siamo al sabato mattina; sono agitatissima, vado dall'estetista per esser
perfetta, impeccabile; mi faccio togliere la peluria anche in mezzo alle
chiappe; la mia estetista mi conosce da tempo, e la cosa la induce ad esternare
una battutina:
"Qui c'è aria di qualche conquista, mia cara!!!!" Io cerco di negare,
ma lei mi fa l'occhiolino: ci siam capite senza aggiungere altro. Tra me e me,
dico: "E' davvero difficile nascondere qualcosa".
Intanto rientro a casa, è pomeriggio; mio marito è ancora al lavoro; apro
l'armadio e do una scorsa ai vestiti per scegliere quale sarebbe più adatto per
stasera; dopo diverse prove, ho trovato quello che mi piace di più.
Mi sto preparando in camera, voglio che neanche mio marito veda cosa ho
indossato sotto il vestitino; lo scoprirà insieme a Mario; lui è già pronto sul
divano che mi aspetta; mi passo il rossetto, un po' del mio "chanel"
e via, mi dichiaro pronta. Siamo parecchio tesi; in auto mi dice: "Per una
maggiore discrezione, porterò prima te a casa e poi vado al casello a prendere
Mario; così, se dovessimo impattare con qualche nostro vicino, non vedrebbe
auto sconosciute; nel frattempo avrai tempo per preparare la tavola, anche
perché dovrebbero arrivare quelli del sushi".
Sono in casa da sola, metto una musica di sottofondo, abbasso un po' le luci ed
accendo delle candele profumate; mi dico: "Sìììì, atmosfera
perfetta". Vado in bagno a specchiarmi, sono molto eccitata per ciò che mi
passa per la testa; intanto sento arrivare la macchina; cavoli: sono già qui?
Ho il cuore a 1000, stanno salendo le scale e parlano come due vecchi amici;
mio marito apre la porta, gli vado incontro, do un bacio a mio marito e intanto
Mario dice: "Accidenti, quanto sei bella, mia cara!" Gli vado
incontro per salutarlo e faccio per dargli la guancia; lui, invece, mi afferra
e mi mette la lingua in bocca; al che io:
"Aahhh, non perdi tempo tu, birbante?". E lui: "Ti ho sognata
per tutta la settimana".
Mio marito ci tiene a precisare: "Amore, hai stregato il nostro
amico". Intanto ci sediamo sul divano; mio marito va a prendere bottiglia
e bicchieri; lui continua ad esternare complimenti e mio marito gli dice:
"Dai, Mario, non farle montare di testa con tutti questi
complimenti". Facciamo il primo brindisi; intanto suonano il campanello e
gli dico:
"Amore, fa tu, saranno quelli del sushi"; sento Mario che brama, mi
bacia ancora, ma anche io lo voglio stavolta; stiamo flirtando mentre mio
marito è giù, poi sale e ci trova a limonare come due fidanzatini e dice:
"Guarda, guarda, la mia mogliettina come se lo limona".
Intanto dico a Mario: "Dai, do una mano a preparare la tavola; per il
resto c'è tutta la sera!"
Tavola pronta e mio marito chiama Mario: "Su, prendi posto" ci
sediamo a tavola, sono in mezzo a loro due;
iniziamo a mangiare qualcosa e subito sento la mano di Mario che mi tocca la
gamba e tasta la balza delle autoreggenti; mio marito intanto dialoga e gli
chiede di raccontarci qualcosa riguardo a degli amici che organizzano
festicciole; ne avevano già parlato qualche giorno prima al telefono; si erano
sentiti per tutta la settimana e Mario gli raccontava di tutte le sue
conoscenze in ambito libertino.
Intanto il porco mi tocca la fica, ha spostato il perizoma e mi sta toccando
tutta; mio marito mi riempie il bicchiere e mi tira a sé, per baciarmi; ha
capito che Mario mi sta già stuzzicando; mio marito mi prende la mano e mi fa
sentire quanto è eccitato; ero in balia di quei due porci.
Dall'altra parte, Mario mi sta baciando il collo e le sue mani cercano di
aprire la cerniera del vestitino; sono tutta un brivido.
Ora anche mio marito ha le mani sulla mia figa; insieme a Mario, mi sta
sgrillettando: "Cazzo... godo".
Sono in estasi, mio marito mi abbassa la spallina del vestito, mi limona come
un pazzo e mi dice che ha il cazzo duro, che gli sta scoppiando, ormai limonavo
a destra e a sinistra, appena mi mollava uno, mi prendeva l'altro. Ormai avevo
perso la ragione; cercavo di aprire la cerniera dei pantaloni di Mario, volevo
toccare il suo cazzo; mi ero accorta che ce l'aveva un po' più grosso di quello
di mio marito; sento la sua cappellona... mhmm...
Mario mi dice: "Toccalo, brava, tra poco te lo faccio leccare per bene,
maialina che non sei altro; mio marito lo ha tirato fuori pure lui ed io li
masturbavo insieme, seduti lì a tavola; ad un certo punto Mario mi fa alzare,
vuole togliermi il vestito....
Ed ecco sono lì in mezzo a loro; sono un corpo in mezzo a due maschi porci.
Ho i loro cazzi in mano, li sto segando, ma Mario prende in mano la situazione
e dice: "Dai, bella, inginocchiati: è ora che lo prendi in bocca; adesso
basta far la santarellina, sei una troia; fa vedere a tuo marito quanto ti
piace ciucciarmi il cazzo, dai".
Intanto mi fa abbassare: Oddio ho i loro cazzi quasi davanti alla bocca, li ho
tra le mani; mio marito mi incita: "Dai, fammi vedere come glielo
succhi" Io ero ancora intimidita, e Mario, con decisione, me lo pone tra
le labbra: "Dai che lo vuoi".
apro la bocca e lo accolgo; che sensazione adrenalinica, mi riempie la bocca,
lo faccio entrare tutto, glielo sto leccando e Mario dice a mio marito:
"Hai visto la tua mogliettina troia, come è partita? Guardala come lo
succhia bene, è bravissima; cazzo che bocca, sembra nata per succhiare
cazzi!" Intanto mio marito me lo appoggia sulla guancia: desidera che
glielo succhi anche a lui.
Mario non mi dà tregua: mi sta scopando la bocca in maniera
molto decisa. Dice a mio marito:
"Andiamo sul divano, così gliela lecco a 'sta troia, mentre lo succhia a
te; guardala come se lo gusta per bene con la bocca...."
Ci avviciniamo al divano, mi fa sedere, mi sdraia e mi sfila il perizoma;
inizia prima a toccarmela, mentre mi ritrovo il cazzo di mio marito davanti
alle labbra; è infoiato a 1000; me lo mette tutto in bocca.
Intanto Mario mi sta sgrillettando; mentre mi titilla il clitoride (dio mio) sto
impazzendo; questo è proprio un maiale e mi ha già fatto venire; non capisco
più nulla: mio marito che non mi dà tregua alla bocca, me la sta scopando, ed
il porco di Mario mi sta anche tastando il buco del culo; vedo che sta
indossando il preservativo; ecco che me lo sta mettendo in figa: sììì, è
grosso, sììì, godo; ce l'ho tutto dentro; sono qui, sul divano, a cosce
spalancate, con il cazzo di Mario tutto dentro; mi stacco dal cazzo di mio
marito e lo esorto a far piano; mio marito, come una furia, me lo rimette in
bocca, perché è troppo eccitato a vedermi chiavata in quel modo; gli è andato
il sangue al cervello; Mario mi sta scopando lentamente ed avverto che mi sta
aprendo... mi piace, sì; ha capito che sto godendo ed inizia ad accelerare il
ritmo; è bellissimo, godo.
Dice a mio marito: "Che figa che ha tua moglie! Sentila come le piace il
mio cazzo; la senti come sta godendo?" Accelera ancora, ormai ero sua, non
capivo più nulla; diceva un sacco di porcate.
Intanto mio marito quasi mi sborra in bocca; si è trattenuto, ma è troppo
eccitato; mi guarda da assatanato nel vedermi come mi sta scopando; poi Mario
esce e mi dice: "Mettiti a pecora, troia!"
(continua)