Una moglie innamorata. Sesto capitolo
Sta zitta, puttana, cerca di abituarti a ricevere cazzi sempre più grossi in questo tuo culo; vedrai...! Mario, quanto prima, ci inviterà ad una sua festa e lì, mi ha già detto, che ci saranno molti ragazzi giovani, cui vuole donarti". Vengo url
Intimamente ce la ridevamo, ma, in realtà, ero già bagnata a
sentirmi cosi desiderata: era una cosa che mi dava alla testa e mi piaceva da
pazzi. Avvertii la necessità di andare in bagno; mi scappava la pipi; chiedo ad
Ale se sa dove sia la toilette; mi dice: "Devi scendere le scale; sono
giù!" e, così, si offre di accompagnarmi, dal momento che avvertiva il mio
stesso bisogno. Mi sentivo piuttosto accaldata; una volta giunti, ognuno entra
nel proprio bagno; mi siedo sul water: avevo una pipì abbondante; tocco il
perizoma e lo trovo zuppo dei miei umori; è proprio così: sono molto eccitata
stasera ....
Mi do una ritoccata al trucco ed esco; Ale è lì che mi aspetta ed a me viene da
penare: 'questo non mi molla un attimo' ....
Torniamo al tavolo e mi dice: "Tra poco apriranno la sala da ballo; si
inizia con il latino" ed io: "Molto bene, mi piace molto".
Intanto mi perviene un messaggio da mio marito, che mi chiede come sta andando;
gli rispondo che va tutto bene e che sono molto eccitata, al che lui:
"Mamma mia, che troia che sei! Provocalo ancora, fagli scoppiare il
cervello, a quel porco".
Finiamo la cena ed Ale mi invita a spostarci di là, ci
sediamo su un divanetto; tra poco inizieranno i balli. Allorché seduta, offro
alla vista di tutti, le mie cosce nude; il vestitino, di per sé già corto, da
seduta è risalito di molto; arrivano subito due drink. ce li offre il padrone
del locale.
Ale è seduto al mio fianco; sento che mi si avvicina sempre più; io assumo
un'aria da sciocchina, faccio finta di nulla; ce la ridiamo; sento che mi mette
una mano sulla gamba e lo lascio fare; da quanto siamo vicini, se mi voltassi,
le nostre labbra sarebbero vicinissime. Il porco è infoiato; io mi sento in uno
stato d'estasi, d'euforia; ora Ale potrebbe fare qualsiasi cosa: sarei pronta a
cedere; ormai mi sento su di giri, molto leggerina, sono più che allegra;
quando mi trovo in questo stato, abbandono qualsiasi inibizione e non è da
sottovalutare che a me questo uomo piace; mi è piaciuto sin dalla prima volta
che l'ho visto ....
La sua mano mi accarezza con voluttà; lascio fare, sono eccitata; in pista c'è
già un po' di gente; lui mi dice:
"Dai, andiamo a ballare". Ci alziamo e, tenendomi per mano, lo seguo;
al sentir la sua mano poggiata poco sopra il culo, mi sto eccitando
ulteriormente; quando siamo di fronte, non posso non avvertire la vigoria del
suo cazzo; avverto il rigonfiamento sulla mia gamba; mentre siamo abbracciati,
lui mi dice:
"Hai sentito che effetto mi fai?" ed io faccio ancora l'ingenua,
dicendogli: "Di cosa parli?" seguito da un occhiolino.
"Dalla prima volta che ti ho vista, mi hai fatto impazzire, Daniela".
Al che gli rispondo: "Sta buono, sai bene che ho un marito, che amo".
Ora hanno cambiato musica e stiamo ballando un lento; sono appoggiata alla sua
spalla, sento il suo respiro: è eccitato al massimo, mentre continua a parlarmi.
A stretto contatto, come siamo, non è per niente facile resistere e non fare
nulla; così, per toglierci da quella situazione, gli dico: "Andiamo a bere
qualcosa?".
Ci sediamo sul divanetto, ma credo di aver fatto un errore; son già abbastanza
brilla ed ora quest'altro drink, mi darà il colpo di grazia: perderò ogni
ritegno; intanto lui continua a strofinarmi la gamba con la mano, mi tocca, e
quel movimento mi fa vibrare. Intanto il cameriere è arrivato con i drinks; ad
un certo punto vengo tirata verso di lui; con la mano mi sposta i capelli e
cerca il mio collo, l'orecchio, dio che brividi, tento una blanda resistenza,
ma lui mi tira a sé, ormai è partito, mi dice:
"Dai che piace anche a te: lasciati andare!"
Mi bacia sul collo, cerca le mie labbra, ma io mi ritraggo, dicendogli:
"Smettila che ci vedono; sanno che sono sposata e non farei una bella
figura".
"E' chiaro che ti piace; vorresti un posto più riservato?"
Non rispondo: cerco di far la preziosa; intanto la sua mano è quasi arrivata al
perizoma; dio, sono un lago; gli sposto la mano e gli dico: "Vado alla
toilette". Subito lui mi dice: "Ti accompagno, andiamo" Ci
alziamo e lo seguo, mi tiene per mano, perché c'è parecchia gente e poi non mi
sento molto sicura a far le scale; mi gira un po' la testa; arrivati giù, mi
chiudo dentro; lui mi aspetta fuori; sono sul water a far la pipi e intanto
aggiorno mio marito con un messaggio; gli dico di come Ale sia partito. Mio
marito era a casa con il telefono in mano ad aspettare mie notizie e mi dice:
"Lascialo fare, sono certo che anche tu lo desideri con tutta te stessa;
troia, fatti toccare la fica, così sente come sei calda e pronta; poi, venite a
casa, così ti scopa come meriti, zoccola".
Esco dal bagno, lui è lì che mi aspetta, si avvicina e mi stringe a sé; vuole la
mia bocca, io indietreggio, sono spalle al muro, non ho più scampo; le sue mani
sono sul mio culo, mi bacia il collo, cerca di proseguire tra la scollatura del
seno; sono davvero in delirio, in questa situazione; cerca le mie labbra e
stavolta lo voglio anche io: mi ha messo la lingua in bocca, dio come stiamo
limonando.
Siamo qui in questo corridoio, potrebbe vederci qualcuno, sono costretta a
fermarlo: è proprio infoiato.
Ale mi dice: "Ora chiedo al mio amico se ha qualche posto più riservato
qui per noi" al che gli rispondo: "No, assolutamente no, non chieder
nulla; che penserà di me? No, andiamo via; è meglio che mi porti a casa; mio
marito non c'è, è fuori".
Passiamo a salutare l'amico e quello mi guarda come un allupato; avrà capito
che andavamo via per scopare; sono molto amici loro due; sono eccitatissima,
ormai sono pronta a godermi questa avventura. Recuperiamo le giacche e via a
prender l'auto; siamo abbracciati come due innamorati; una volta in auto, ma
ancora nel parcheggio, lui mi tira a sé per baciarmi; giochiamo un po' con le
lingue; mi abbandono, lui mi ha sbottonato la giacca, vuole le mie tette; mi
sta abbassando il vestito, ho le tette di fuori, dio mio, mi sta ciucciando i
capezzoli: è fantastico!
Con una mano, cerco di aprirgli la cerniera; voglio afferrare il suo cazzo:
ormai ho perso la ragione.
Lui sente che sto cercando di aprirgli la cerniera e mi viene in aiuto. Con
voce roca mi dice: "Brava, prendilo in mano; senti come è duro? E' così
per te: ti desidero alla follia". Tenevo il suo cazzo in mano, mentre mi
leccava le tette; era durissimo e più grosso di quello di mio marito.... Ormai
sono in uno stato di eccitazione sconvolgente; mi ha messo la mano dentro il
perizoma, mi sta toccando la figa; sto per venire; stringo le cosce, ma lui
accelera, mi sgrilletta, vuole che gli venga sulle dita.
Allora lo sollecito: "Ti prego, andiamo a casa mia, metti in moto, ti
prego". Ormai volevo ciucciare quel cazzo, oltre che desiderarlo
ardentemente dentro la figa; tutto questo, a maggior ragione, perché sapevo che
mio marito ci avrebbe spiati;
riesco a farlo smettere, mette in moto e partiamo. Ho il suo cazzo in mano
mentre sta guidando e con la mente penso a mio marito quando ci vedrà: hhumm,
che goduria!
Dopo circa quindici minuti, arriviamo a casa, una villetta a schiera, sono le
due e sembra non esserci nessuno che possa vederci entrare; ho l'adrenalina a
1000; è la prima volta che mi trovo in questa situazione, mi batte forte il
cuore; scendiamo e, con fare veloce, apro il cancelletto ed entriamo; lui mi
segue come un cagnolino........
Una volta dentro, non mi dà il tempo di togliermi la giacca e mi ritrovo contro
la parete; mi mette la lingua in bocca e con la mano mi tocca la figa: io
inizio a gemere, ormai son pronta ad esser sua; è proprio indiavolato, mi
abbassa il perizoma e lì, in piedi, mi lecca la figa; la sua lingua mi fa
impazzire, mi tremano le gambe, mi trascina vicino al tavolo della cucina e in
un secondo mi toglie la giacca, mi sfila il vestitino; mi fa mettere con la
schiena sul tavolo, a gambe aperte per leccarmela; lecca e mi sditalina, oddio
quanto sto godendo; una sensazione strana, mai provata prima; sto venendo come
una fontana: è la prima volta che un uomo mi fa squirtare; mi dà piccoli
schiaffetti sulla fica: è bellissimo; mi fa mettere in ginocchio, si slaccia i
pantaloni e me lo mette in bocca; lo sto leccando e succhiando come un'ossessa;
lui è al settimo cielo e mi incita dicendo che sono davvero molto brava a
succhiare il cazzo.
Do il meglio di me, voglio farlo impazzire, ma non solo lui: c'è anche mio
marito che di sicuro mi starà spiando, non so di preciso dove sia, ma di sicuro
mi starà guardando. Ale si stacca, va verso la giacca e prende un preservativo;
mi fa mettere a pecora sul divano, lo struscia un pochino sul clitoride: dio,
sto impazzendo, lo esorto a mettermelo in figa, lo voglio, lo voglio dentro,
non resisto più. Voglio farmi chiavare alla grande. La mia figa è ridotta ad un
lago per quanto è bagnata; appena me lo appoggia, mi scivola subito tutto dentro;
se ne esce e fa lo stesso per un paio di volte; poi me lo rimette ed inizia a
scoparmi piano; mi spinge con il viso sul cuscino del divano e mi tiene le
braccia sulla schiena con un braccio, mentre con l'altra mano mi dà qualche
sculacciata: capisco che ha un'indole dominante. Accelera il ritmo man mano,
fino a stantuffarmi quasi con violenza; io sono in preda ad un nuovo orgasmo e
lo esorto: "Dai, chiavami ancora, così: CHIAVAMI!" e lui mi risponde:
"Ti piace, mia bella porcellona? E' dalla prima volta che ti ho vista, che
sogno di fotterti così; le donne sposate mi fanno andare il sangue al cervello,
girati che, mentre ti scopo, voglio guardarti negli occhi".
Mi prende a cosce aperte; mentre mi scopa ho le gambe appoggiate al suo petto:
"Dimmelo quanto ti piace il mio cazzo, dai: è così che ti scopa tuo
marito? Pensa se ti vedesse ora, con il mio cazzo dentro, qui in casa sua,
mentre ti fai scopare da me". Le sue parole sono come benzina sul fuoco:
ero devastata, mi ha fatto perdere la ragione ed intanto non smette con quel
suo fraseggio: "Cosa direbbe della sua mogliettina? Penserà che ha una
troietta per moglie, perché alla sua prima uscita da sola, apre le cosce e non
finisce più a farsi chiavare?"
Ero veramente allo stremo, lo sento grugnire ed accelerare il ritmo; quando se
ne è uscito, il preservativo era pieno di sborra. Io sono scappata in bagno e,
con la coda dell'occhio, intravedo mio marito dietro il tendone del salone; da
lì deve aver proprio visto tutto; in bagno mi do una sistemata e torno di là.
Ale è bello spaparanzato sul divano che mi aspetta; io voglio fare ancora un
po' la preziosa e dico: "Dio santo, che cazzo ho fatto? Ora mi sento una
merda, come farò, da domani in poi, a guardare mio marito negli occhi?"
Faccio finta di piagnucolare: "Che cosa mi è preso? Io amo tantissimo mio
marito....
Non dovevo". Lui mi fa sedere accanto a sé: "E' stato un momento di
debolezza, credimi, può capitare, dopo tanti anni di vita insieme. Adesso ti
sembra una cosa sporca, brutta, ma credo che devi ripensarci con calma; devi
riflettere un po' a come siamo stati bene insieme". Io volevo che se ne
andasse, volevo correre tra le braccia di mio marito e far l'amore con lui;
così gli dico: "Scusami, ma vorrei restar sola" al che lui mi dice: "Capisco"
e, mal volentieri, inizia a rivestirsi .....
Gli do un bacio sulla guancia e gli dico:
"Scusami" e lo accompagno alla porta....
Nel sentire che Ale è andato via, mio marito viene fuori da quello che aveva
utilizzato come suo nascondiglio, il tendone del salone; mi viene incontro e mi
bacia in bocca con una passione mai provata prima. Poi mi dice:
"Ti amo, amor mio, hai recitato in maniera da far impallidire d'invidia le
migliori attrici porno. Sei stata davvero fantastica" e mi mette la mano
tra le cosce, vuole toccarmi la figa, ed aggiunge: "Con questo, è già il
secondo cazzo che ti scopa in pochi giorni, dopo oltre venti anni che viviamo
insieme. Voglio che ci divertiamo sempre così; questo tipo di trasgressione mi
manda in orbita" dice mio marito, trasmettendomi un'eccitazione pazzesca;
non mi rimane che mettermi in ginocchio e succhiare il suo cazzo: ora ho voglia
di far la troia per mio marito.
Gli succhio il cazzo, facendomelo arrivare in gola; poi, sputo sulla cappella,
rinnovando, nella mia psiche, i momenti della scopata appena fatta con Ale. Mio
marito insiste a rivolgersi a me con un linguaggio osceno, me ne dice di tutti
i colori; è un toro inferocito; mi fa alzare e mi mette a pecora; sono certa
che intende chiavarmi la figa, ma mi sbaglio. Mi sento sputare sul buco del
culo, punta il cazzo sebbene non fossi ancora pronta; a lui non importa: me lo
spinge dentro fin in fondo, gli dico che mi fa male, ma lui dice mi rimbrotta:
"Sta zitta, puttana, cerca di abituarti a ricevere cazzi sempre più grossi
in questo tuo culo; vedrai...! Mario, quanto prima, ci inviterà ad una sua
festa e lì, mi ha già detto, che ci saranno molti ragazzi giovani, cui vuole
donarti". Vengo urlando, ho schizzato tutto il divano; intanto anche lui
sborra, gridando che sono una troia.
Non ho più forze, sono stremata; mi tolgo i tacchi e mi lascio cadere sul
divano con il culo pieno di sborra. Mio marito è andato in bagno e la mattina
successiva mi dirà che, nel tornare dal bagno, russavo....
Il giorno seguente è venerdì e, dopo tutti gli eccessi del giorno prima,
ritorniamo ai nostri impegni quotidiani sebbene a fatica: mio marito al lavoro
ed io in studio; avevo molto lavoro arretrato; ora sono in pausa pranzo, quando
mi perviene un messaggio da un numero a me sconosciuto; visualizzo e resto
basita: non ci potevo credere, era Mario, rimango un attimo così !!!! e mi dico
'noooo'; quello stupido di mio marito gli aveva dato il mio numero di recapito?
Lui si accorge che ho visualizzato e mi scrive: "Che fai?" Gli
rispondo: "Sono a pranzo". "Posso chiamarti per un saluto?"
ed io: "Meglio più tardi, ora sono con delle persone a tavola" Ho
addotto una scusa, preferivo mi chiamasse quando sarei stata da sola in
ufficio.
Un pochino infastidita, chiamo mio marito; lui, nel rispondere, aveva già
capito il motivo della mia chiamata.
Mi informa che Mario, già da diversi giorni, gli stava chiedendo un mio
contatto, che lui non lo faceva, prendendo tempo, ma, stamattina, non se l'è
più sentita di negarglielo; anche perché mio marito si sente un po' in
soggezione nei confronti di Mario, perché oltre ad esser più grande di età, il
suo modo di proporsi proprio non riesce a dirgli di no. E' un uomo molto sicuro
di sé, dominante e, quindi, mio marito, alla presenza di Mario, non riesce più
ad avere il pieno controllo su di me: Mario vince sempre. "Vabbè, dai ti
perdono per stavolta, amore" e chiudiamo la comunicazione.
Arrivo in studio combattuta tra sentimenti discordanti: eccitazione e
arrabbiatura, però, con il risultato, non sottovalutabile di trovarmi bagnata;
avverto l'istinto di chiamare Mario per salutarlo.....
Mi batte forte il cuore, sono in chiamata, mi risponde, soliti convenevoli;
sono molto tesa, mi riesce strano parlare con lui così come sto facendo; mi
dice: "Ho dovuto insistere un po' con il cornuto di tuo marito, per avere
il tuo numero, ma, alla fine, si è deciso; volevo invitarvi per sabato ad una
festicciola, dove ci sarà tanta bella gente; si terrà in una villa molto bella
di uno dei miei amici". Io rimango un po' tentennante, così gli chiedo:
"Ma che gente c'è?" e lui: "Coppie, ragazzi singoli, vedrai,
sarà una bella esperienza; si ballerà, c'è un apericena, insomma ci si
divertirà; fidati di me".
Al che gli chiedo: "L'hai detto a mio marito?" e lui: "No,
volevo prima parlarne con te; sarai tu a dirglielo stasera, quando sarete a
casa, così domani mi chiami e mi riferisci cosa avete deciso. Sappi che mi hai
stregato, Daniela; sei una donna fantastica! Ora però ti lascio, ti chiamo
domani, mia gran bella Gnocca".
Sono seduta alla mia scrivania in attesa della chiamata di Mario; non nascondo
di esser parecchio eccitata alla proposta di questa nuova avventura; eccolo, mi
sta chiamando, ho il telefono in mano, ma lascio squillare un pò; rispondo, ci
salutiamo e mi dice che era in un cantiere a far dei rilievi con il suo amico e
collaboratore, colui che non è altri che il padrone della villa dove si terrà
la festa. Io gli dico: "Quindi è proprio una persona molto vicina a te,
dal momento che ci lavori assieme?" e lui: "Sì, ci conosciamo da
trent'anni, ormai, e puoi immaginare quante belle avventure abbiamo vissuto
assieme; ma ti racconterò con calma queste cose; piuttosto, dimmi, hai parlato
con il cornuto?"
Nel sentire come ha definito mio marito, ho avuto un brivido che mi ha scosso
tutta e così gli rispondo:
"Sì, ieri sera, gli ho riferito del tuo invito e posso anche dirti che ci
saremo". "Brava, mia bella gnoccolona"! Io, ridendo, gli chiedo:
"E' questo il nomignolo che mi hai appioppato ora?" e lui:
"Pensa, è così che ti ho memorizzata sul telefono "Bella gnoccolona
mia". "Sei tremendo!" Non mi sfugge che sta assumendo un'aria da
serio e mi chiede: "Dove sei?" ed io: "In studio, al
lavoro" "Ah, sì, e sei sola?" "Sì, son sola"
"Bene bene, allora adesso vai in bagno oppure resta pure lì e ti fai dei
selfy in intimo: voglio vedere come ti sei preparata, oggi, troia"....
Ed io: "No, dai, ho molto da fare" "Non mi interessa, trova il
tempo e fatti vedere; questo sarà un segreto tra noi, non diremo nulla a quel
cornuto di tuo marito; per la festa mancano tanti giorni ancora, ed io, nel frattempo,
voglio almeno vederti".
Mi saluta, dicendo: "Attendo buone nuove, bella gnoccolona".
Cavoli questo è proprio matto; dovrei mandargli delle foto in intimo?
Ma, in fin dei conti, questa cosa mi eccita non poco: mostrarmi a lui? Non l'ho
mai fatto per nessuno prima d ora; vado a dare due giri di chiave alla porta
dello studio per star tranquilla e rilassata; decido che non volevo deluderlo;
quindi inizio a togliermi la camicia, via la gonna, resto in autoreggenti,
perizoma e reggiseno; tacchi decolleté neri, tacco 10, niente di eccessivo e mi
siedo sul divano. Mi sento in un misto di eccitazione ed ansia; sono qui a
mostrami a Mario, che, in fin dei conti, ancora non sapevamo quanto riuscisse a
gestire una certa discrezione; scatto varie foto, nascondendo parte del viso:
almeno quello andava tutelato......
Ne invio un paio da sdraiata sul divano; lui è già online, visualizza e mi
dice: "Ottimo, brava, troia; fa vedere di più: via reggiseno e perizoma,
fatti vedere in tutta la tua femminilità"....
Ero molto eccitata, avevo la mano dentro le mutandine e mi toccavo; decido di
lasciarmi andare, così mi tolgo il reggiseno e poi via anche le mutandine; ora
sono nuda, mi tocco ancora ed inizio a fare alcune foto; le invio, stavo
perdendo ogni inibizione: mi sentivo una perfetta troia agli ordini di Mario.
Mi chiama e mi dice: "Brava, troia, scommetto che sei bagnata: peccato che
siamo un po' lontani, altrimenti sarei venuto a leccartela tutta quella figa,
per poi scoparti li in studio; così, stasera, a casa, avresti potuto raccontare
a tuo marito della mia incursione".
Mi esorta a toccarmi ancora, dicendomi tante porcate, tipo ciò che vorrebbe
fare con me, che ci penserà lui a svezzarmi come si deve, perché intuisce in me
una donna molto libidinosa e calda, che deve farle scoprire ancora un mondo
nascosto.
Mi sto facendo un ditalino, mi sento in balia di questo uomo; ho perso la
ragione, ci vediamo in video, lui mi sta guardando ed io eseguo tutte le sue
richieste; vengo, ho un orgasmo potentissimo, che schizzo sul divano; lui mi
dice:
"Brava, questo giochino lo faremo tutti i giorni, troia, perché una troia
come te va stimolata di continuo. Ora ti lascio, a domani, gnoccolona".
Rimango lì sul divano nuda, riguardo il video che avevo fatto prima della
videochiamata e le foto; riconosco d'esser molto sexy e troia; mi piaccio
proprio tanto; mando qualche foto anche a mio marito; mi sentivo ancora
parecchio su di giri.
Avevo pensato: appena le vede, mi raggiungerà qui in studio: avevo proprio
voglia di scopare.
Invece, nulla; rimango sul divano ad aspettare, ma lui non visualizza; lo
chiamo e ancora nulla; mi dico: sarà impegnato; possibile che quando serve, non
c'è mai? Un pochino adirata, mi rivesto e ritorno a lavorare, almeno frappongo
qualcosa a questa dannata voglia di cazzo che ho.
Finita la giornata, rientro a casa; ho voglia di una doccia, cosi mi spoglio e
mi infilo in doccia; avevo bisogno di rilassarmi, mi sentivo troppo eccitata
dal gioco fatto con Mario; in relazione a questo nostro segreto, avvertivo un
po' di colpa nei confronti di mio marito, però questa cosa mi intrigava davvero
molto, così decido di non dirgli nulla e, anzi, non gli manderò più nessuna
foto. Questo gioco lo praticherò solo con Mario. Mio marito rientra mentre sto
preparando la cena; mi viene vicino e mi bacia in bocca con traporto; poi mi
dice:
"Scusa, ma oggi è stata una giornataccia; ho visto la tua foto e la
chiamata di poco fa". Io gli rispondo con aria un po' infastidita:
"Ok, ora va a farti la doccia, che dopo dovrai farti perdonare".
Se ne va in bagno, dandomi una pacca sul culo; mi sentivo un po' stronza; mi
ero offesa per non aver visto subito la mia foto, mentre Mario è stato capace,
a distanza, a fami eccitare e farmi fare cose che non avevo mai fatto. Mi
convinco sempre di più che Mario è proprio la persona di cui ho bisogno; dopo
anni di letargo, ora sto scoprendo la lussuria che alberga in me: voglio
divertirmi.
Finiamo di cenare, mi alzo e dico a mio marito: "Pensa tu a sparecchiare:
io vado un attimo in bagno"....
Vado a prepararmi provocante: avrei voluto che mi prendesse lì sul tavolo, come
un animale; ritorno con indosso le autoreggenti ed un micro perizoma, tacchi,
quelli che mi aveva comprato lui da lap-dance.
Sono eccitatissima, ho le tette di fuori ed i capezzoli sembrano due chiodi;
appena mi vede, mi tira a sé e mi bacia in bocca; ha le mani sul mio culo ed io
sono talmente eccitata che gli dico:
"Non riesco a non pensare alla festa"; "Brava, amor mio, fai
bene a pensarci; di sicuro Mario, il tuo amante, ti offrirà ai suoi amici e ono
certo che è per quello che sei cosi vogliosa. Anche, oggi, mentre eri allo
studio, pensavi a come ti avrebbero trattata, dimmi la verità, troia; hai di
nuovo parlato con Mario: quell'uomo ti fa sballare dall'eccitazione, vero,
puttana?"
Gli rispondo: "Si, mi fa bagnare molto, quando gli parlo al
telefono".
"Troia, lo immaginavo; quell'uomo ormai ti è entrato nel cervello, oltre
che nella fica". Ed io:
"Sììì, mi fa diventar pazza, quell'uomo".
Intanto mio marito mi mette a pecora, mi vuole, prende a leccarmi la fica ed
arriva fino al buco del culo.
"Dai, continua così: mi fai impazzire, continua ti prego".
Quella lingua, che parte dalla fica fino a raggiungere il buco del culo, si
sofferma e lecca divinamente i miei buchetti.
Allora gli dico: "Ti piace il mio culo, cornuto?"
Era la prima volta che lo definivo così.....
Lui, a sentirsi dare del "cornuto", va fuori di testa; mi ha detto:
"Ebbene, ora vedrai come il cornuto te lo sfonda questo culo, zoccola che
non sei altro. Eccolo, lo senti? "
Ed io: "Sìììì, ma fa piano" Per vero non mi fregava nulla del dolore
che poteva procurarmi; mi ha affondato tutto il cazzo nel culo, con un colpo
secco. Io urlavo, ma lui: "Troia, magari avresti voluto quello di Mario;
il mio è piccolo per il tuo culo da vacca".
Mi pompava come un forsennato, sembrava un toro infuriato ed io urlavo che
stavo godendo tantissimo; avrei voluto non si fermasse più, ma ormai il cornuto
era arrivato al culmine e dice: "Eccomi, troia; ti sborro nel culo e te lo
riempio, zoccola".
Quando ritorno dal bagno, mio marito mi sta aspettando seduto sul divano; mi
sistemo con la schiena contro il suo petto: è la nostra posizione per
abbandonarci alle coccole e parlare.....
Lui mi dice: "Amore, sei diventata un vulcano; hai sempre la figa bagnata,
sei calda e vogliosa, e per questo ti amo sempre di più". Al che gli
rispondo: "Mi hai voluto iniziare a questo gioco e puoi constatare quanto
ci manda in orbita; ma, ricordati, io sarò sempre tua" e lui: "sì, lo
so, amore".
Poi aggiungo: "Sai, sono molto eccitata alla prospettiva di questa festa
che si avvicina sempre più... non dovrai mai allontanarti troppo da
me".....
I giorni trascorrono con dialoghi sempre più spinti tra me e Mario; io mi
esibisco in cam per lui, perché mi eccita tantissimo questo nostro gioco
segreto; ma ora si fa sul serio: è arrivato il sabato tanto atteso.....
E' sabato mattina ed io mi devo preparare: devo andare dall'estetista e dalla
parrucchiera; voglio apparire "super gnocca" stasera, alla festa!
Esco per andare a farmi bella; mi fermo in un bar a far colazione; sono molto
agitata, penso a stasera, alla serata che mi aspetta, a come sarà; Mario si è
già fatto sentire con il suo buongiorno; questa settimana abbiamo chattato e
videochiamato a lungo; ormai ci sentiamo quasi tutti i giorni ed ogni giorno
riesce a farmi godere.