Il moscone

Categorie: Esibizionismo, Etero, Trio
Letture: 656

Mi annoio, ho finito il libro e non so che fare se non guardarti prendere il sole qui accanto a me.

In mezzo alla confusione di questo bagnino in luglio, con bambini che piangono, ragazzini che giocano a palla, vecchi che urlano per raccontarsi gli acciacchi della vita, tu sei immobile, una lucertola al sole, il tuo corpo unto di olio brilla, il bikini copre il tuo maestoso seno  e quel ciuffetto che appena ieri sera ho avuto la fortuna di spettinare.

Mi sto eccitando al solo pensiero di ieri…

“Vieni a fare il bagno!?”

“Adesso non mi va è presto l’acqua sarà fredda”

“Presto secondo quale fuso orario!? Va beh fa lo stesso”

Mi guardo attorno, il bambino che piange ha una mamma davvero niente male, un gran fisico, costume ridotto al minimo…si davvero niente male.

Il bagnino di salvataggio ha issato la bandiera bianca, vuol dire mare sicuro, una tavola, liscio e immobile, l’acqua sarà bollente.

Vedo che in molti hanno affittato i pedalò, canoe o SUP per andare un po’ al largo.

“Prendiamo un pedalò?!”

Apri un occhio, mi guardi un po’, poi ti sollevi e guardi verso il mare.

“Ok, perché no?!”

Prepari una piccola borsetta con cellulari, soldi e poco altro, inforchi gli occhiali da sole ti metti il tuo cappellino di paglia e ci dirigiamo verso la tenda del ragazzo che affitta i pedalò.

Mi cammini davanti e mi incanto a guardare quelle tue chiappe abbondanti che oscillano, il costume ti è finito un po’ tra le chiappe, bellissima.

Il mio sogno ad occhi aperti termina davanti al ragazzo dei pedalò.

“Sono tutti fuori! Ci è rimasto solo il vecchio moscone di legno a remi”

Mi guardi scettica, con un sorrisino di scherno.

“Ok va benissimo quello!”

“Sicuro? quello bisogna saperlo portare!”

“Nessun problema!”

“Ok allora ve lo metto in acqua, tra l’altro costa anche molto meno l’affitto!”

Lo spingiamo un po’ nell’acqua poi tu salti sopra, lui si gode lo spettacolo del tuo culo e del seno che balla e rischia di scappare fuori.

“Divertitevi!” mi fa l’occhiolino sorridendo.

Salto su e mi sistemo sul panchetto, prendo i  remi, faccio un po’ di prove ed inizio a spingere.

Era tantissimo che non lo facevo, forse ero un ragazzino l’ultima volta, mi ero dimenticato quanto fosse faticoso ma allo stesso tempo divertente.

Driblo i bagnati e mi inoltro verso il largo.

Tu mi guardi stupita e un po’ ammirata.

“Non sapevo fossi capace!”

“Donna di poca fede!” gonfio il petto tronfio.

“Adesso non esagerare, anche perché non sei abituato e poi ti faranno male tutti i muscoli!”

“Ma è una passeggiata!” non è vero, faccio una fatica bestia, ma l’orgoglio mi da forza e incoscienza.

Comunque si sta bene e il mare è davvero una tavola liscia.

Superiamo i vari pedalò pieni di ragazzi che si tuffano con risate e schiamazzi e ci fermiamo poco lontano dalla boa, limite invalicabile.

Faccio cadere in acqua l’ancorina e ci godiamo la tranquillità.

Tu ti stendi al sole mentre io, dopo aver ripreso un po’ di fiato, mi tuffo e nuoto nell’acqua fresca nei dintorni del moscone.

Sto facendo il morto vicino a te.

“Secondo te se mi metto in topless qualcuno mi vede?!”

A momenti non mi affogo, mi aggrappo al legno sputacchiando.

“Attorno non c’è nessuno”

“Ok” ti sfili con naturalezza il pezzo sopra e ti ristendi, sistemi anche lo slip arrotolandolo in modo che copra il meno possibile.

Nonostante l’acqua fredda ho l’uccello duro da fare male

“Così mi farai venire un infarto!”

Sorridi compiaciuta e ti copri il viso con il cappello di paglia.

Rincomincio a nuotare.

Ma mi rendo conto di essermi allontanato un po’ troppo, quando mi giro a cercarti con lo sguardo.

Sei contro sole, ma vedo una sagoma su un SUP parallelo alla spiaggia che sta per passare accanto a te.

Cavolo! Vorrei chiamarti, avvertirti, ma sicuramente non riusciresti a sentirmi.

Resto fermo a vedere che succede.

Il SUP va sempre più piano, l’uomo ha smesso di pagaiare e si avvicina a te lentamente.

Ogni tanto lo vedo sistemare la rotta, sta venendo proprio da te!

È sempre più vicino ma tu non lo senti, sei ferma immobile.

Lo vedo accostare, mantiene l’equilibrio mentre si aggrappa la moscone e si ferma.

Tu fai un salto spaventata e ti vedo coprirti il seno con una mano, mentre con lo sguardo mi cerchi senza trovarmi.

Mi avvicino nuotando a rana, solo la testa fuori dall’acqua, nessuno schizzo.

Ti vedo leggermente più rilassata, sorridi al uomo, che vedo sedersi sul Sup, vi conoscete!?

Ti metti a sedere pure tu, il braccio sempre a coprirti.

Lentamente mi sto avvicinando a voi, sento le vostre voci, state chiacchierando, ride, ridi.

Mente nuoto ti immagino ridere davanti a lui, con il seno che balla nascosto dal braccio… mi fermo a guardare, si il braccio è ancora lì, ma molto più rilassato, copre a malapena i capezzoli, sei rilassata, evidentemente vi conoscete altrimenti non si spiega.

Rincomincio a nuotare, ma lentamente, voglio prendervi di sorpresa, sento le vostre voci sempre più chiaramente, mi sembra di conoscerla quella voce, poi all’improvviso il silenzio.

Sono dietro la sua schiena, non riesco a vedere bene, sei coperta da lui, che succede?

Vedo le mani di lui scorrere sulla tavola e scomparire davanti tra le sue gambe, armeggia con il costume.

“Così va bene!?”

Qualche secondo di silenzio poi vedo le braccia allargarsi, ti stai mostrando a lui.

“Sono bellissime!” da dietro vedo il movimento inequivocabile del suo braccio tra le sue gambe.

Ora riconosco la voce! È Luca il geometra che ci aveva seguito i lavori alla casa.

“Ti ho guardata per mesi, ma non credevo fossero così!” aumenta il ritmo mentre tu ridacchi civettuola, poi questa me la paghi.

“Dai fammi vedere tutto, sposta il costume” la mano va sempre più veloce.

“Ma c’è mio marito qua attorno!”

“Se torna lo sentiamo! Cazzo che bella! Uno spettacolo della natura!”

Basta è ora di intervenire.

Mi immergo, nuoto sott’acqua più che posso e riemergo a pochi metri da voi con un gran rumore.

Faccio in tempo a vedere lui segarsi un uccello di tutto rispetto prima che si ricopra e tu che ti sistemi il costume e ricopri il seno.

Nuoto fino a voi mentre lui mi saluta e tu ti fingi preoccupata per la mia assenza.

Quando mi isso sul moscone la mia erezione è clamorosa e per nulla equivocabile.

Silenzio, mentre mi stendo sul moscone a prendere fiato, gli occhi chiusi e l’uccello che spinge nei boxer bagnati.

Silenzio, mentre sento entrambe le tue mani su di me che lentamente mi abbassano il costume, me lo sfilano.

Poi sento il caldo della tua lingua che mi accarezza la cappella.

Spalanco gli occhi, sei a gattoni il mio uccello in bocca e il culo proteso verso di lui che si sta segando ipnotizzato dalle tue tette che pendono sotto di te e dal tuo culo proprio in faccia a lui.

Il sole mi accieca sono costretto a richiuderli.

Mi godo questo pompino fantastico, la tua bocca che mi contiene quasi tutto, la tua lingua che mi solletica, poi mugugni qualcosa con la bocca piena.

Apro di nuovo gli occhi, ti sei sfilata il pezzo sotto del costume, vedo il tuo culo agitarsi, lui si è spostato più dietro di te, non vedo bene che fa, anzi si vede il braccio che si muove mentre si sega.

Richiudo gli occhi, ma li riapro quasi subito quando ti stacchi da me, uno sguardo eccitato, deciso, mi sali sopra.

Scivolo dentro di te come nel burro, mentre finalmente mi copri il sole.

Ora posso vederti bene, sei incredibilmente eccitata, poche volte ti ho vista così.

Mi cavalchi con foga facendo ballare le tette muovendo il culo con forza.

Cerco Luca dietro di te, lo vedo appena, ma so che c’è, mi guardo attorno, fortunatamente non si è avvicinato nessuno.

Ti chini su di me, mi copri il viso con i capelli mentre sento il tuo fiato rotto nelle mie orecchie.

Muovi solo il culo, lo muovi in maniera che lui da dietro possa vedere bene ogni particolare, ogni tanto mi fai uscire quasi tutto poi mi riprendi lentamente, lui è proprio lì  a gustarsi lo spettacolo.

Facendo questo giochino però ti sfugge il mio uccello, resti ferma qualche secondo esposta completamente al suo sguardo, poi sento uno scossone al moscone, sospiri forte ti agiti qualche secondo poi torni a cercare il mio uccello e lo accogli di nuovo al caldo.

Ma dopo qualche secondo ti fermi, ti sollevi e ti guardi attorno, non c’è nessuno, mi guardi con un misto di eccitazione e tenerezza poi ti alzi in piedi.

Sei in piedi sul moscone, sopra di me, bellissima, statuaria, guardo sotto le tue gambe e lui è lì dietro vicino ai miei piedi, con quell’uccello paonazzo tra le mani.

Ti guardi ancora attorno poi ti giri, mi dai la schiena, vedo i suoi occhi su di te, ti scrutano mentre lentamente riprende a segarsi.

Lentamente ti riabbassi piegando le ginocchia, quando sei all’altezza giusta mi prendi l’uccello e lo dirigi verso il tuo culetto.

Sono sorpreso, ma ti abbassi ancora, lentissima, fino a che la cappella non scompare dentro di te, poi  fai un sospirone.

Immagino quale può essere il suo punto di vista…sei completamente esposta al suo sguardo, le tette libere fantastiche nella loro esuberanza, le cosce larghe con la figa che cola spalancata, il mio uccello che lentamente scompare nel tuo culetto, ma soprattutto il tuo viso, il tuo bellissimo viso stravolto dal piacere… ho uno scatto di eccitazione misto ad invidia, fai un urletto e mi fai affondare completamente in te.

Godo nel trovarmi dentro di te, godo nel pensiero di saperti così esposta così aperta verso quello che è solo un conoscente.

Cerco di sbirciare per vederlo in faccia, ha gli occhi fuori dalle orbite, ha smesso anche di masturbarsi.

Poi inizi a muoverti e io non capisco più nulla, appoggio le mani su quelle chiappe fantastiche e chiudo gli occhi.

Poco dopo cambi posizione, ti chini verso di lui, le nani sulle mie caviglie, aumenti il ritmo.

Immagino che così lui non riesca a vedere molto, ma realizzo che il tuo viso deve essere molto vicino a lui, tanto vicino che potresti…

Esplodo con potenza nel tuo culo mentre ti spingo in contro tempo con forza.

Lo sento grugnire, sta venendo, mentre ti irrigidisci tutta, tremi senza controllo, un urlo strozzato, mugugnato.

Apro gli occhi, ma il sole non mi permette di vedere altro che il tuo culo nelle mie mani e la sagoma di lui sullo sfondo.

Ti sfili lentamente da me, ti alzi in piedi, vedo la tua siluette di schiena, controsole, prendi lo slancio e ti tuffi di testa con un arco perfetto, nessuno spruzzo.

Elegantissima, bellissima…nuda.

Scritto da:

Mi piace scrivere racconti erotici in cui mischio realtà e fantasia, hai letto un mio racconto? fammi sapere cosa ne pensi, consigli e critiche sono ben accette.

Commenta  

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *