La spiaggia privatissima

Nei giorni precedenti alla nostra avventura a Punta Bianca Alba e io tenemmo i plug a lungo quanto possibile, per abituarci e controllare che non ne risultassero allergie o altri problemi, ma tutto andava bene.

Era terribilmente, incredibilmente eccitante tenere il plug
in segreto mentre nessuno lo sapeva, sia a casa davanti ai miei genitori che fuori, ma
ancora di più lo era tenerlo quando facevo sesso con la mia ragazza, quando lei mi
stimolava la fighetta con le dita o la lingua mi si contraeva ritmicamente lo sfintere ed era
come se mi scopassero da dietro, lo adoravo con tutta l'anima, e anche lei portava il plug
sia a casa che fuori, due ore alla volta come me, e anche lei adorava che la leccassi con
quello dentro al suo corpo, che lo muovessi con la lingua e le dita.


Arrivammo al Sabato perfettamente allenate all'uso di quel toy, e la mattina alle sette ero a
casa sua aspettando che i genitori uscissero. Appena sole ci fiondammo in bagno per la
procedura di “lavaggio interni”, come diceva Alba, che le feci togliendo il soffione dal tubo
della doccia e ottenendo una sorta di canna per innaffiare, mettendola in piedi nel box e
dopo aver aperto un filo di acqua tiepida mettendole nello sfintere ormai largo e allenato il
tubo flessibile: il suo ventre si dilatava lentamente e per lenire i crampi e favorire la
distribuzione del liquido tiepido nel tratto intestinale le massaggiavo la pancia e la
masturbavo con la mano libera. Proseguii fino a quando i crampi non furono un po' troppo
intensi, a quel punto estrassi il tubo, e malgrado che lei avesse tentato di stringere il
buchino subito... beh ci fu un po' di fuoriuscita che mi finì addosso. La cosa però non mi
disturbò affatto, niente di Alba avrebbe potuto disgustarmi, mi limitai a sciacquarmi e
porgerle il tubo, dicendole di ricambiarmi il favore. Lo fece, con cura e massaggiandomi e
stimolandomi davanti e a mia volta le ricambiai involontariamente lo scherzetto di
sporcarla. Finito di riempire, ci occupammo di svuotare, prima lei e poi io (tre volte a testa,
avevamo bisogno di “scaricare” molto bene), e di lavarci accuratamente.
Fu il momento di prepararsi. Per non destare sospetti in famiglia saremmo entrambe
partite con il costume da bagno, ma avevamo intenzione di togliere la parte sotto in

macchina, durante il viaggio, giusto per arrapare i Boyz.


Segnale convenuto sul gruppo Whatsapp: “le girls sono pronte!”, e i due scimmiotti
vennero a prenderci con l'auto del padre di Giò, una brutta ma comoda station wagon che
ci avrebbe portati a destinazione in una oretta e mezza. Lungo il percorso come
programmato la mia ragazza e io ci “smutandammo”, con Tommy che praticamente
gocciolava bava guardandoci e Giò che dovendo guidare e avendo potuto sganciare solo
un paio di occhiate dallo specchietto bolliva di rabbia. Per farmi perdonare infilai l'indice
nella fessuretta della mia ragazza, lo tirai fuori bagnato, mi misi il medio nella mia e glieli
infilai tutti e due in bocca, facendogli sentire il sapore di entrambe. “Così hai la tua razione
di arrapamento come ha avuto tommy, che si è goduto lo strip” dissi ridendo mentre mi
succhiava selvaggiamente le dita guidando. Ridevamo tutti e stavamo ancora ridendo
eccitati come animali quando arrivammo a Punta Bianca. Alba e io ci guardammo, mentre i
Boyz pregustavano lo spettacolo erotico di noi che ci infilavamo i toys, e tirammo fuori il
lubrificante, i plug e i culetti e ci infilammo a vicenda i giocattoli mentre i ragazzi gemevano
di eccitazione repressa.


Non so come spiegarlo, ma farlo in pubblico nel parcheggio dove teoricamente qualcuno
avrebbe potuto vedere ci causò ad entrambe una scossa di piacere che si avvicinava
molto a un orgasmo. Sarebbe bastata una toccatina di mano o di lingua per partire.
Scendemmo dall'auto con il fiato corto, le guance arrossate e le fighe bollenti.
Lasciata l'auto e pagato il salatissimo ingresso dove ci controllarono i documenti -
sospettavano sicuramente che non fossimo maggiorenni - trovammo una spiaggia degna
di un film, tutto pulito, tutto bellissimo, tutto ordinato, gli ombrelloni perfettamente allineati,
la sabbia meravigliosa e nessun bambino che frignava. C'era già qualcuno, ma non tante
persone, e ne approfittammo per metterci in un posto strategico e centrale, da dove
godere della vista di tutto lo stabilimento balneare e dove tutti ci avrebbero visto.
Tolti i pochi vestiti rimasti rimanemmo tutti e quattro come le mamme ci avevano fatto, con
la mia ragazza e me “adornate” dal cristallo rosso che spuntava birichino dai nostri culetti,
attirando l'attenzione di chi ci stava intorno.


Fu Alba a dire “mi scappa la pipì ma non ho voglia di rimettermi i sandali, di arrivare bar,
farmi dare la chiave del bagno, e tutto quanto”, ma io stavo pensando proprio la stessa
cosa: “Andiamo a farla in acqua, ti accompagno e la faccio anche io”. Lei rise, e annuì - “e
poi camminare per tutta la spiaggia nude con il plug e farsi vedere sarà parte del
divertimento!” - camminammo fino al bagnasciuga attirando sguardi di tanti lui e parecchie
lei, e entrammo in acqua fino alla vita, con le tette al vento. Le dissi “Aspetta, falla quando
senti la mia bocca sulla vagina”, e mi immersi immediatamente immaginando soltanto lo
sguardo un po' sbigottito, e le misi le labbra appiccicate alla patatina, sentendo che lei
cominciava a rilasciare. Sentivo il liquido caldo entrarmi in bocca, girarmi intorno alle
guance e ovunque intorno al viso, ed era stupendo. Quando ebbe finito tornai fuori
respirando forte dal naso, con la bocca piena e le guance gonfie: sentivo principalmente
sapore di mare, ma c'era una differenza sostanziale dall'acqua salata da sola. Mi avvicinai
a lei, me la tirai contro, seni contro seni, e mentre con il medio la penetravo rilasciai
l'acqua dalla bocca, ed era effettivamente dorata, era in grossa parte l'urina della mia
splendida ragazza che ci bagnava i seni, e la cosa la fece venire contro il mio dito in
pochissimo. Ansimando mi disse che ora toccava a lei “mettere la bocca alla fonte della
giovinezza” e sparì sotto la superficie. Sentii le sue labbra contro di me, che mi davano
una scossa elettrica di piacere, e anche io le riempii la bocca di urina, o almeno ci provai:
quando emerse aveva le guance gonfie e mentre mi penetrava la micia con il medio mi

spruzzò una piccola parte di liquido caldo sui seni e anche il suo era dorato, era riuscita a
prendere urina quasi pura, e quella che restava la inghiottì con sguardo estatico, tirando
alla fine fuori la lingua per dimostrare che la bocca ora era vuota. Le venni sul dito in
tempo zero.


Tornammo all'ombrellone, e Tommy chiese “fatta tutta?” - ci guardammo, e ridendo ci
facemmo un segno di intesa, e dissi “si, io mi sono fatta fare la pipì in bocca e poi l'ho
spruzzata sui seni di entrambe mentre la masturbavo, ed è venuta subito. I cazzi andarono
subito sull'attenti, con imbarazzo dei boyz. “e tu Silvia l'hai fatta?” rispose la mia ragazza:
“me la sono fatta fare in bocca e l'ho ingoiata mentre la masturbavo, è venuta in un attimo
raggiungendo un bell'orgasmo”.
Che cattive eravamo state, ora i due avevano i cazzi che avevano bisogno di cure urgenti.
Gliele demmo di bocca, e evitammo di spargere il loro seme sporcando la piaggia
semplicemente ingoiandolo.


Ci mettemmo a prendere il sole, anche se il tutto era spesso inframezzato da carezze e
baci sia tra Alba e me che tra noi e i ragazzi, fino a quando una coppia si spostò
nell'ombrellone vicino al nostro: “vi spiace se ci mettiamo vicino a voi? Siete tutti e quattro
bellissimi, ed è davvero stupendo vedervi così a vostro agio con i vostri corpi, vi abbiamo
visto sia in acqua che qui pochi minuti fa”. I due erano due tipi davvero incredibili, sia lui
che lei erano alti, biondi e con gli occhi azzurri. Si somigliavano addirittura.
Acconsentimmo subito, sia per buona educazione che per l'elettricità che emanavano i
loro corpi depilati. Si presentarono, Luca e Maria, e noi dicemmo i nostri nomi di
battesimo. In quella spiaggia ovviamente i cognomi non erano che un accessorio che
lasciavi in borsa e ti dimenticavi di avere portato con te.


Parlammo per un po', ci chiesero cosa cercavamo da una giornata come quella, e
rispondemmo senza vergogna che cercavamo un po' di eccitazione sessuale, che ci
piaceva che ci guardassero e che poi chissà, perché “in quella particolare estate avevamo
deciso che nessuna porta era chiusa”, così dissi. Fu lei a parlare, stavolta, era stata un po'
taciturna, ma quando parlava aveva una voce che calamitava l'attenzione. “Io mi faccio
portare spesso qui da mio fratello, ci piace trovare bella gente come voi, siamo entrambi
bisessuali e neanche noi abbiamo porte chiuse” disse con un sorriso.
“Suo fratello?”, pensai un po' incredula e solo dopo mi accorsi che lo avevo pensato un po'
troppo a voce alta, avevo proprio fatto la domanda: “Si, siamo gemelli, ovviamente non
monozigoti, non identici, ma siamo nati e cresciuti insieme ed è logico che condividiamo
tutto”. Sondammo cautamente il terreno, lei era attratta da Alba e me, e se avessimo
accettato la giornata sarebbe passata a 6, o a 5 se avessimo voluto lasciare Luca a parte,
cosa che lui era disposto a fare perché spesso contemplava le avventure erotiche della
sorella limitandosi a masturbarsi. Che devo aggiungere? Accettammo. Eravamo in una
spiaggia che lentamente si stava popolando di coppie di una certa età, e loro erano
giovani e belli. I boyz dissero entrambi che non amavano l'idea delle attenzioni di un altro
maschio, e Luca alzo le mani, dicendo che le ragazze gli andavano benissimo, e cominciò
una giornata memorabile.


Vi voglio raccontare solo un episodio, ovvero la prima volta che ho provato la doppia
penetrazione: ero sdraiata supina su Luca, che dopo aver tolto il mio plug mi penetrava
l'ano da dietro facilitato dalla dilatazione dovuta al toy tenuto per parecchio tempo, e avevo
Giò che mi scopava da davanti, e sentivo sensazioni uniche, i due membri strofinavano
l'uno contro l'altro nel mio corpo attraverso la sottile membrana di carne che divide i due

orifizi, e oltre a eccitare loro la cosa semplicemente mi faceva esplodere la mente in mille
pezzi, e quando Maria mi si mise in ginocchio sulla faccia porgendomi la vagina umida e
profumata e la mia lingua cominciò a darle piacere e raccogliere i suoi succhi
semplicemente smisi di essere un essere senziente: onde orgasmiche mi attraversavano
dalla punta dei piedi fino alla testa, i miei muscoli si contraevano, tremavo, le dita dei piedi
si arricciavano: credo di aver avuto un unico orgasmo estremamente potente lungo dieci,
forse addirittura 15 minuti. Le mani di Maria sui miei seni, i due ragazzi che scopavano
entrambi i miei buchi mi toglievano materialmente la capacità di scendere da quel
colossale tsunami di piacere, e quando i due maschi mi sborrarono dentro in
contemporanea e Maria mi squirtò in bocca persi la cognizione di me. Non so se sono
svenuta o se semplicemente la mia mente smise di computare i dati come un computer
bloccato, ma so che mi sono ripresa solo dopo un po'. I miei primi ricordi sono di me nuda
sull'asciugamano, con Maria che mi puliva i buchi con la lingua, compreso il seme del
fratello (scoprimmo più tardi che i due avevano rapporti incestuosi, quando avevano
voglia) con il mio stesso plug in bocca e Alba accoccolata al mio fianco, con una gamba
tirata su sulla mia pancia e la micia appoggiata con leggerezza sul dorso della mia mano
che giaceva come morta. “Rieccoti finalmente, ben tornata sulla terra” mi disse e mi baciò
con quella dolcezza che solo lei sapeva metterci. Mi tolsi il giocattolo anale di bocca,
profumato del mio stesso corpo, e me lo rimisi, non senza una piccola smorfia di dolore, e
la mia ragazza continuò “dopo hanno preso in due anche me, è stato incredibile, non
avevo mai sentito una cosa così, peccato che la vagina sulla mia faccia non fosse la tua,
ma eri occupata a tremare e gemere sul telo di spugna” - e rise, scoprendo i denti
bianchissimi che adoravo.


A fine serata salutammo Maria e Luca, non li avremmo più rivisti ma conservo un ricordo
bello di loro, sembravano due angeli anche se forse erano più due demoni.
Il viaggio di ritorno fu meno spensierato, tutti eravamo molto stanchi, appagati e quindi
senza gli ormoni in circolo, e tutti sapevamo che l'estate si stava consumando e presto
sarebbe finita.

Autore: [email protected]

Raccolte / AlphaMaster

Data di pubblicazione: 30 January 2025

Written by Alphamaster

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