Una moglie innamorata. Quinto capitolo
Sì, mi piace tanto il tuo cazzo; sì, è vero, amore, ha un bel cazzo ed io sono una brava troietta a godermelo!
Io eseguo: voglio ancora il suo cazzo dentro; me lo infila tutto, sono un lago,
inizia a sbattermi, sento le sue palle che sbattono sulla figa; mio marito ci
guarda, è troppo eccitato; Mario mi sta scopando divinamente, mi tiene per la
coda dei capelli; ha il cazzo durissimo, è un uomo deciso e, pian piano, noto
che sta emergendo il suo caratterino da dominante; mi dà degli schiaffetti
sulle chiappe, mi piace, sii; ad un certo punto mi dice: "Troia dove vuoi
la sborra?" Io non rispondo, perché assurdamente presa dal godere; lui
esce da me, si toglie il preservativo, mi prende ancora per i capelli e me lo
mette in bocca; lo succhio, ma sento una quantità pazzesca di sborra che mi
riempie la bocca; era proprio pieno il porco...
Nonostante abbia sborrato, ha ancora il cazzo durissimo; mio marito si
avvicina, mi allarga le cosce e me lo sbatte nella figa; ora tocca a lui
godere, sembra un toro inferocito. Mi sbatte fortissimo e sborra dentro la mia
figa. Rimane dentro e mi bacia in bocca con molta passione; mi dice: "Ti
amo, sei stupenda"!
Intanto Mario va in bagno e mio marito mi chiede:
"Ti è piaciuto Mario? Ci sa fare, eh? Ti ho visto e sentito godere
tanto". Ed io: "Sì, è stata un'esperienza davvero più che
eccitante".
Frattanto Mario ritorna e, stavolta, sono io a correre in bagno per darmi una
rinfrescata. Al mio rientro, li trovo seduti sul divano; hanno lasciato lo
spazio libero per me al centro ed hanno riempito tre calici di bollicine.
Mario dice: "Eccola, la nostra porcellina, vieni qui: sentivamo già la tua
mancanza".
Per come sono seduti, vedo il cazzo di Mario già duro, mentre quello di mio
marito non lo è ancora; mi danno il bicchiere e beviamo.
Mario mi tira a sé; è di nuovo infoiato; mi bacia sul collo, guardo mio marito
quasi a dire: "Questo mi vuole ancora... che faccio?" Mio marito mi
mette le mani sulla coscia, mi tocca. Mario, eccitato come un toro, mi dice:
"Senti come questo mio cazzo è già duro per te? Voglio scoparti ancora,
troietta; è vero che ti piace il mio cazzo? Su, dillo a tuo marito"!
"Sì, mi piace tanto il tuo cazzo; sì, è vero, amore, ha un bel cazzo ed io
sono una brava troietta a godermelo".
Intanto lo sto segando, è proprio duro; sono sul divano, mi giro con il culo
verso mio marito ed inizio a ciucciare il cazzo a Mario, che sta diventando
sempre più dominante: ora mi impone ordini.
Mi tiene la testa bloccata sul cazzo, fino a farmi insorgere conati di vomito;
mio marito mi sta leccando la figa e, risalendo con la lingua, mi lecca il buco
del culo; ad un certo punto Mario mi intima: "Dai, siediti sul mio cazzo e
cavalcalo!"
Mio marito mi passa un preservativo, che infilo subito su quel cazzone così
rigido.
Gli salgo sopra, me lo punto in figa e mi ci impalo; è grosso, mi sta
allargando tutta la figa e lui: "Sì, brava troia, cavalca il mio cazzo,
dai, brava, così"
Mi palpava le natiche, mi allargava le chiappe, mi eccitava tutta con quelle
mani cosi rudi; mio marito, di fianco a noi, mi carezzava le tette; credevo che
Mario fosse soddisfatto per come gli stavo dando la figa, ma, ad un certo
punto, mi dice:
"Lo sai che tuo marito mi ha riferito che ti piace anche il cazzo nel
culo? Che ne godi alla grande?"
Ero fuori di me, stavo godendo troppo, quel suo modo di parlarmi, mi eccitava
alla follia; intanto mio marito era in piedi, sul divano, che mi dava il suo
cazzo in bocca; mi sentivo per davvero una troia.
Mario ormai era il regista indiscusso di come dovevo farmi chiavare e noi
seguivamo i suoi ordini; mio marito non aveva più il controllo della
situazione; era passato un po' in secondo piano. Mario ormai freme vuole
mettermelo nel culo.
Mi fa alzare e mettere a pecora sul tappeto; con un dito raccoglie umori dalla
figa e li cosparge sul buco del culo, infilandoci un dito dentro. Mio marito si
sta posizionando davanti alla mia bocca; d'un tratto Mario mi sputa sul buco
del culo ed inizia a puntare il cazzo: "ohohoo, è grosso, mi fa
male"!
"Zitta, troia, farò piano; modestamente sono un esperto a rompere culi di
troie come te; stai tranquilla, ciuccia il cazzo a tuo marito, è a lui che devi
pensare ora!"
Sentivo il cazzo di Mario farsi strada pian piano nel mio culo, avvertendolo
davvero grosso, mentre mio marito non faceva altro che incitarmi:
"Brava, troia, fatti rompere il culo da Mario! È quasi tutto dentro ormai,
vedrai come ti farà godere";
"Sì, glielo sto allargando per bene il culo a tua moglie; vieni a vedere,
è tutto dentro ormai; perché non ti sistemi sotto di lei e glielo metti in
figa? Cosi le facciamo provare la doppia".
Mio marito subito esegue. Mario inizia a scoparmi piano, mi sembra di
impazzire; inizia a piacermi come si sta muovendo: mi eccita tanto. Ora mio
marito è pronto a mettermelo nella fica: "Sì, cazzo, sto impazzendo; non
mi son mai sentita così piena!" Riesco a dire ancora: "Sì,
così...." e Mario accelera, inizia a pomparmi forte, lo fa quasi uscire
tutto e rientra, schiaffeggiandomi le chiappe; ormai è partito, mi dà della
troia ed aggiunge che, quando andremo ad una sua festa, mi farà chiavare da
tutti i suoi amici; dice: "Sì, che troia è questa tua moglie".
Intanto mi sta pompando nel culo sempre più forte; ora sento solo piacere,
vorrei non smettesse più; mio marito ormai non resiste e mi sborra dentro,
urlando che sono una zoccola e Mario, invece, continua: ha capito che ormai la
strada è fatta e questo mi fa godere di brutto....
Mio marito si ritira e va in bagno, mentre Mario mi incula sempre più forte;
non dà segni di cedimento; io godo, ho perso il controllo, sono in completa
balia di quel cazzo che mi fa impazzire.
Lo sento grugnire, non ce la fa più, sta sborrando il porco, mi si accascia
sulla schiena e me la bacia dicendo:
"Sei fantastica, che donna!" Mio marito è seduto sulla poltroncina
che ci guarda, felice!
Mario va in bagno ed io resto lì, sul divano; mio marito si avvicina e mi
guarda il buco del culo, che è rimasto ben aperto e mi dice:
"Cazzo, Mario te l'ha proprio rotto questo bel culo". Io sono ancora
eccitata e gli dico: "Sì, mi ha inculato di brutto ed era quello che
volevo; dimmi. non lo volevi anche tu? Mario è proprio un bel toro, ci sa fare,
avevi ragione, amore, a dire di provarci; poi mi racconterai cosa vi siete
detti durante la settimana, quando vi siete sentiti tutti i giorni; prima hai
sentito che diceva di quelle sue feste private, dei suoi amici?" Intanto
Mario ritorna e chiudiamo il discorso.
A mia volta vado in bagno, sono quasi le tre del mattino; voglio fare una
doccia, sono veramente stanca e li lascio lì a parlare, annunciando: "Ciao
e buona notte, maialini". Me ne vado in camera.
A letto non riesco a non pensare, anche solo per un attimo, a come sono stata
posseduta da Mario; continuo a toccarmi il culetto e noto che è così aperto che
mi entrano tranquillamente due dita; mio marito è ancora di là con Mario,
mentre io mi sento estremamente felice, anche se molto stanca.
Mario si sarebbe fermato a dormire nell'altra camera e, al mattino presto, mio
marito lo avrebbe accompagnato alla sua auto... Non nascondo che mi sarei
aspettata che mi raggiungesse mio marito, per scambiarci delle coccole, del
resto ero nel letto nuda, pensavo sarebbe arrivato subito, ma, niente, quindi
mi son abbandonata tra le braccia di Morfeo.
Dalla luce che filtrava dalla finestra, mi son accorta che era spuntata l'alba;
ero ancora troppo stanca; mi sentivo stordita, ero girata di fianco nel letto,
quando mi sento premere il corpo da dietro. Credendo fosse mio marito,
ricambiavo quelle spinte; puntavo il culo sulle sue gambe, mi contorcevo; lui
mi baciava la schiena ed era una sensazione piacevolissima; gli dicevo:
"Mi piace così, amore, continua" Con le mani mi toccava il culo, fino
ad arrivare alla fica; mi infila un dito dentro ed io ero già bagnata, quindi
gli dico: "Così, ancora, mi piace..."
Mi contorcevo come una gatta in calore, avevo gli occhi chiusi, volevo godermi
mio marito; fino a che sento che strofina la cappella tra figa e culo: vuole
mettermelo dentro, allora allungo la mano per guidarlo e sento dire:
"Ora ti do il buongiorno, troia...." Mi son staccata di soprassalto
e:
"Cazzo, tu che ci fai qui nel mio letto? Credevo fosse mio marito!"
"Invece tuo marito ha mandato me per darti il buongiorno; non sei
contenta? Fino a poco fa eri eccitata; stai tranquilla, tuo marito ci spia
dalla porta". La cosa mi ha subito mandato in tilt e gli rispondo:
"Siete entrambi due porci da manuale"; intanto lui mi prende, mi tira
a sé, mi bacia il collo e non mi fa capir più nulla.
Gli dico: "Mettiti il preservativo, dai..., lo voglio dentro il tuo
cazzone". Avevo perso la ragione, ormai parlavo come una delle più esperte
"zoccole" e lui: "Sì, ti accontento subito, troietta; ti piace
il mio cazzo vero, maiala? Fa vedere a tuo marito come ti faccio godere"!
Mi mette a pecora, girata verso la porta; volevo vedere mio marito che stava lì
a guardare; Mario intanto si posiziona, punta il cazzo. La mia figa è un lago;
lo sento entrare tutto: ' mi piace proprio sto cazzone '.
"mhmm, sì, bravo, così, tutto, fammelo sentire tutto".
"Sì, brava troia, è così che voglio sentirti godere; dì a tuo marito che
il mio cazzo ti fa impazzire, che non ne puoi più far a meno; dai".
Mario era proprio fuori di sé e mi scopava come un toro; aveva capito che ormai
ero sua...
E vedere mio marito che ci guardava da dietro la porta, con il cazzo duro in
mano a toccarselo, mi ha fatto venire in modo osceno, non avevo mai goduto ed
urlato così tanto; Mario mi dice:
"Troia, ti piace che tuo marito ti guarda mentre ti sbatto?" Ero
veramente al limite, mi stava scopando da mezz'ora ed io non facevo altro che
dirgli ancora, ancora, scopami più forte; lui, ormai al limite, esce dalla mia
figa e me lo mette subito in bocca, per darmi tutta la sua sborra appena
prodotta. E' stato il buongiorno più eccitante che avessi mai provato nella mia
vita.
Mi metto la vestaglia e vado di là da mio marito ad abbracciarlo; con la bocca
ancora sporca di sborra, lo bacio in bocca e gli dico: "Ti amo, amor mio:
è stato tutto fantastico.."
Intanto Mario era in bagno; allora dico a mio marito: "Ora faccio il
caffè; dopo di che lo accompagni alla sua macchina; ho voglia di far l'amore
con te e dirti che son solo tua..."..
Dopo questa nostra prima avventura con Mario, noi, come coppia, siamo diventati
come fuoco e benzina: scopiamo di brutto, rivivendo l'incontro con Mario. Ma io
voglio capire qualcosa in più, perché, durante la serata con Mario, ho visto
mio marito prendere sempre ordini da Mario; cosi provo a fargli un po' di
domande, mentre siamo rilassati sul divano, dopo aver cenato.
Mio marito dice che, durante la settimana, prima dell'incontro, hanno avuto
diverse conversazioni telefoniche e, siccome Mario ha capito che siamo una
coppia che si è appena affacciata in questo mondo, ha voluto puntualizzare il
suo ruolo all'interno della coppia. E' da tanti anni che Mario gioca con
coppie; mi dice che, all'interno nella coppia, si ritiene il Bull di turno e
vuole che i rispettivi mariti stiano al suo gioco, assecondando ogni sua azione
tesa a concupire le loro mogli. Ha voluto precisare che ci sono diversi mariti,
di indole Cuckold, che non scopano più le mogli e, perciò le accompagnano dai
loro Bull, restando solo a guardare; a volte succede anche che lui li umilia,
perché quelli si fanno le seghe, mentre lui chiava alla grande le loro mogli.
Io rimango parecchio basita da queste rivelazioni, ma, nello stesso tempo, provo
molta eccitazione su quanto mi sta raccontando, e, intanto prosegue:
"A Mario piaci davvero tanto; lo si vede da quanta passione ci mette nel
baciarti, da come ti scopa e poi, ammettilo, ci sa fare veramente con le
donne".
"Sì, anche a me è piaciuto tanto come mi ha preso: a te farebbe piacere se
lo rivedessimo?"
"Beh, sì, credo che, con lui, avremmo molto da scoprire sul
libertinaggio...."
E' un pomeriggio, sono al lavoro, quando mi arriva una chiamata da mio marito;
mi dice:
"Poco fa ho visto Ale e mi ha chiesto se giovedì sera andiamo a cena al
locale nuovo del suo amico; lo aveva già chiesto anche a te".
"Ah sì, certo, ok; ma tu? Intendi ancora mettere in atto la farsa di cui
mi avevi parlato, porco?"
"Sì, certo, mi intriga un sacco questo gioco". Allora aggiungo:
"Ok, ti farò spiare ed avrai modo di gustarti scene porno degne di una
esperta attrice, porco; puoi dirgli che va bene per giovedì sera..."
Chiusa la telefonata con mio marito, ero smisuratamente eccitata; ero ancora
seduta alla scrivania e non riuscivo a non pensare alla nuova avventura che mi
sarei goduta con Ale; mi tiro su la gonna e mi tocco la figa; sono bagnata, mi
sto sgrillettando, ho proprio voglia di cazzo.
Mentre lo faccio, mi salta in mente di inviare un messaggio vocale ad Ale, solo
un saluto... tanto sapevo che, appena visto il mio vocale, mi avrebbe chiamato
e io avrei continuato a toccarmi, mentre sentivo la sua voce provocante al
telefono; sono eccitatissima.
In effetti, come immaginato, non passano due minuti ed Ale, il porco, mi sta
già chiamando; io ho la mano sul clitoride e mi devo fermare; son troppo
eccitata, quando lui mi dice che, se non disturba, tra circa un'oretta, sarebbe
passato in ufficio per un caffe; gli rispondo che per me va bene, lo aspetto;
cavoli, sarà qui a momenti?
Son troppo eccitata, vado in bagno, mi sgrilletto come una pazza e raggiungo un
orgasmo potentissimo; mi abbandono per un attimo sul water, per riprendermi e,
intanto considero come sto modificando il mio carattere. Mi do una sistemata al
trucco, ripasso il rossetto rosso e torno di là, a lavoro, in attesa che arrivi
Ale...
Sono molto intrigata dalla complicità venutasi a creare con mio marito; oggi mi
va di osare; avevo la gonna quasi al ginocchio e decido di tirarla un po' più
su, poi, oso ancora; elimino il reggiseno: avevo una camicia azzurra non
trasparente, però avrei lasciato slacciato un bottone in più, così da potermi
far ammirare nel profondo della scollatura, nei movimenti che avrei fatto nel
servire il caffè.
Eccolo, è arrivato, sono molto eccitata, vado ad aprire la porta, lo saluto
offrendo la guancia da baciare; lo faccio accomodare e, intanto, faccio la
civettuola, mentre mi do da fare attorno alla macchinetta del caffè ..
Glielo porto e, intanto, mi parla della cena di giovedì sera ...; mi siedo di
fronte a lui, il tavolo è in vetro ed io accavallo le gambe: attraverso il
ripiano, avrà modo di osservare le mie cosce, oscenamente scoperte, per quanto
è salita su la gonna...
Volevo provocarlo, mi sentivo porca; pensavo a mio marito, cui, poi, avrei
raccontato tutto....
Lui continuava a parlare della serata che avremmo trascorso insieme a cena, con
successivo momento di divertimento con il ballo; io gli ho risposto:
"Meno male che mio marito non è geloso e mi permette di ballare con altri
uomini; a me piace troppo ballare e non me ne sarei privata, non avrei potuto
farne a meno".
"Tuo marito non sa quanto è fortunato ad avere una moglie come te: sei
bellissima e poi hai una classe di assoluto rilievo; sempre impeccabile: magari
ti avessi incontrata prima di lui!"
Ed io: "Ma dai... non trovi che, in questo momento, stai proprio
esagerando con i complimenti?"...
Mi alzo per salutarlo e, al sentire la sua mano sul braccio, provo un profondo
brivido ; lui aggiunge: "Allora vi aspetto per giovedì sera".
La sera, a casa, racconto a mio marito tutte le moine da me fatte per
stuzzicare Ale, a partire dal saluto e del fatto che è venuto a trovarmi con la
scusa del caffe; mio marito si mostra divertito da quello che gli racconto ed
esordisce:
"Brava, la mia mogliettina troia! Pensa a giovedì, quando, finalmente,
quel maiale ti scoperà e sarà il secondo cazzo, troia, che violerà i tuoi
buchi. Spero solo sia ben dotato, cosi ti farà divertire alla grande; per
quanto mi riguarda, vi spierò".
Sono talmente eccitata che gli slaccio i pantaloni e glielo prendo in bocca; lo
succhio, immaginando la scena mentre mi lascio prendere da Ale; mio marito non
fa altro che incitarmi a far di più:
"Brava, zoccola, sì, continua così e vedrai quanti nuovi cazzi avrai modo
di trastullare, d'ora in avanti; ti voglio così: PUTTANA!"
Continuo a succhiarlo con un'avidità unica; mentre gli lecco le palle, gli
rispondo che sono una troia, proprio come vuole lui. Vado avanti finché non mi
sborra in bocca; ormai so di poter osare sempre di più; così gli annuncio:
"Vedrai, giovedì sera, ti farò assistere ad un vero film porno ed anche
Ale potrà constatare quanto sono troia. Spero solo che sei certo, caro
maritino, sulla discrezione di Ale, perché temo che quello, di sicuro, se avrà
occasione, si vanterà di averti scopato la moglie: pensaci !!!"
"Tu sta tranquilla: non preoccuparti di possibili conseguenze; devi solo
pensare a godertelo alla grande, senza alcun ritegno; per quanto mi riguarda,
sarei infinitamente fiero se dovesse girare qualche pettegolezzo, ma non lo
credo così stupido".....
Finisco di sistemare la cucina e andiamo a letto; ci ho messo davvero tanto a
prender sonno: non riuscivo a non pensare a giovedì sera, in compagnia di Ale.
I giorni passano in fretta, siamo a giovedì mattina, decido di andare dalla
parrucchiera a fami bella per la sera; sono molto eccitata su come si prospetta
l'avventura.
Chiamo mio marito e gli dico che faccio un giro in centro, in cerca di un
abitino: ne vorrei uno nuovo, piuttosto provocante per la serata e lui mi dice:
"Sì, brava, prendi qualcosa di corto, così da metter bene in mostra le tue
magnifiche cosce; ormai sei entrata nel ruolo della troia senza scrupoli".
Ho avuto fortuna: ho trovato un abitino veramente molto sexy: schiena nuda, un
po' corto, molto elegante. Son tornata a casa e vado subito a far la doccia;
tra poco arriverà anche mio marito ....
Esco dalla doccia e trovo mio marito in accappatoio: si è servito del secondo
servizio; mi prospetta un po' la scenetta su cui aveva a lungo elucubrato:
"Direi di prepararti tutta figa, provocante al maimo; io chiamerò Ale e
gli dirò che son dovuto andare a Milano da un cliente importante, che ha
insistito affinché mi fermi da lui a tutti costi, in quanto vuole parlarmi di
nuovi progetti e, quindi, ora sono in difficoltà con mia moglie, nel doverla
informare che stasera non potrò esser con lei. Io non tornerò prima di domani,
in mattinata, così gli proporrò: perché non vai a casa a prenderla ed andate da
soli a cena ed a ballare? Dai, non puoi dirmi di no, ormai ci conosciamo; sai
quanto mia moglie ci tiene ad un invito di questo tipo; quindi, ora la chiamo,
le spiego tutto e l'avverto che tu passerai da casa a prenderla per trascorrere
una bella serata insieme. Che ne pensi, troia; sei contenta per come ti ho ho
organizzato il programma? Sei contenta di poter uscire da sola con lui?"
La mia riposta è ovvia, quanto sincera: "Sei diabolico, oltreché
maiale!"
Lui riprende: "Un'unica cosa ti chiedo: cerca di star composta nel locale,
poi, quando ti accompagnerà a casa ed una volta entrati, lui di sicuro ci
proverà; allora tu, almeno all'inizio, non gli cederai, così, dopo aver fatto
sesso, gli potrai sempre snocciolare la scusante che non eri molto lucida, a
causa di qualche bicchiere in più e, per questo, ha avuto ragione della tua
sacralità di moglie...; dai, ora lo chiamo: tu, intanto, finisci di
prepararti...."
Mi preparo accuratamente e, quando arrivo in salotto, mio marito resta
sbalordito per quanto appaio provocante; mi dice:
"Stasera non penso proprio che Ale resisterà ad aspettare di arrivare a
casa; secondo me, a fine serata, alla prima occasione, ti salterà addosso; lo
farai impazzire, uscirà di testa prima di quanto si possa pensare".
Mi dà una pacca sul culo, ed aggiunge:
"Tra mezz'ora sarà qui a prenderti; tutto ok, come da programma! Io vi
aspetterò qui, così potrò guardare e sentire come ti assalirà, quel
porco".
Io sono già bagnata come una cagna; sono eccitata al massimo; questa situazione
mi sta sconvolgendo più di quanto si potesse pensare: è eccitante vedere che
mio marito mi manda a cena da sola con un altro uomo; sono in bagno, davanti
allo specchio a ricontrollare il trucco, in attesa che Ale giunga a prendermi;
sono in uno stato di agitazione misto ad eccitazione per questa situazione; mi
guardo, mi sento infinitamente porca e più ci penso, più mi bagno....
Mio marito mi sollecita: "Dai: il tuo amico è arrivato, scendi". Vado
di là, indosso una giacca lunga sopra il ginocchio, prendo la borsa e do un
bacio a mio marito, che mi dice:
"Tieni d'occhio il telefono; cerca di tenermi aggiornato su come si evolve
la serata". Scendo giu....
Ale è davanti al portone, ci salutiamo e lo informo che mio marito, come già
sa, ha avuto un contrattempo, ma ha talmente insistito affinché mi divertissi,
per cui...: "eccomi qui".
Saliamo in auto e mi dice: "Sei sempre piu bella", sebbene non abbia
ancora visto il vestito sotto la giacca, che mi fa pensare di aver forse
esagerato; intanto parliamo del più e del meno; siamo quasi arrivati al locale.
Una volta lì giunti, un cameriere ci fa strada al nostro tavolo. C'è molta
gente, Ale si comporta da perfetto gentiluomo, mi aiuta a togliere la giacca,
mi sposta ed offre la sedia; nel vedere il mio outfit, rimane folgorato; si
profonde in una serie di complimenti; mi sentivo particolarmente fragile da
sola, senza mio marito, ma, allo stesso tempo, ero eccitata come non mai per
questa situazione creata ad arte, proprio da mio marito.....
Subito mi viene versato da bere: è prosecco ed io ne sono ghiotta; facciamo il
primo cin cin e poi il dialogo si sposta sul locale, di come il suo amico ha
saputo restaurarlo, aggiungendo:
"Ti va di andare a salutarlo? So che è in cerca di uno studio di
consulenza che possa seguirlo nell'amministrazione di questo locale".
"Chissà che non potrebbe diventare un tuo buon cliente?" Io:
"Ok, dai, andiamo a salutarlo".
Ci alziamo non so come; mi prende la mano e camminiamo verso la cassa; vi è un
ufficio e dentro c'è il suo amico; arrivati mi presenta a Cristian e gli dice:
"Purtroppo suo marito ha avuto un imprevisto di lavoro; ora è fuori e
perciò mi ha affidato la sua signora per stasera". Cristian, ridendo,
esordisce: "Tu, Ale, hai tutte le fortune del mondo: avere al fianco,
stasera, una bella donna come lei, sarai invidiato da tutti gli uomini
presenti".
Io sono sempre più eccitata, sono stata anche fatta oggetto di baciamano, poi
mi guarda con occhi da toro infoiato.
Comunque, al momento, lo salutiamo e torniamo al tavolo; noto che il mio
bicchiere è sempre pieno ed io bevo, bevo...
Ale mi informa: "Dopo gli parlo del tuo lavoro: sicuramente diventerai il
suo consulente". Io lo ringrazio, e lui, ridendo, aggiunge: "Di
sicuro non farà a meno di provarci con te: ti avverto, perché ho notato come ti
ha sbranato con gli occhi, ma, tranquilla, non lo riferirò a tuo marito".