Il magico mondo di Gabriella

Categorie: Etero, Orgia, Tradimento
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Sono davanti ad una finestra, nascosto nella penombra e mi sto segando come un matto!!!! Questa situazione mi è assolutamente sfuggita di mano, ma non riesco a smettere, la mia eccitazione è tale che voglio prima di ogni cosa venire subito, ma dopo voglio entrare e partecipare anch’io. 

Andiamo per gradi, cosa mi ha portato a diventare un guardone arrapato??

Avevo solo diciassette anni ed ero preso a sistemarmi per uscire con la mia fidanzata, cuffie in testa e lettore mp3 acceso, la mia musica preferita che suona nelle orecchie mi distrae da quello che succede in casa. 

Nel mio sistemarmi entro ed esco dal bagno diverse volte, ma in una di queste guardo verso la camera da letto dove ero sicuro che non vi fosse nessuno, in quanto solo in casa, ma l’armadio a specchio, così fortemente voluto da mio padre, restituisce ai miei cristallini l’immagine di mia madre nuda intenta a rimettere in dosso il suo intimo. 

Cazzo. La prima parola che penso. 

Poi i pensieri si sommano diventando dei complimenti a quel corpo che nonostante l’età che avanza (meno di cinquanta anni) è ancora tonico, bello ed ispira sensualità. 

Di una mamma certi pensieri non si fanno. Almeno così credevo. 

A distanza di giorni, invece mi ritrovo in bagno con in mano il mio cazzo mentre mi sego ed al posto della mia fidanzatina nella mente mi scorrono le immagini di mia madre nuda, ops sono venuto subito. 

Che effetto mi fai mamma!!!. 

Questa situazione mi rende più attento ai suoi movimenti, ai suoi telefoni, alla sua vita. Voglio conoscere, capire, scoprire quel mondo da donna che fino alla mia visione pensavo esistesse solo per le altre donne. 

Questo mio osservare mi aiuta a notare dei comportamenti che prima mi sfuggivano. 

Mi trasformo in un investigatore. 

Comincio a notare che sempre più spesso al ritorno dal suo ufficio segue una doccia lunga. Come mai c’è necessità di una doccia lunga se lavori con l’aria condizionata e per di più solo mezza giornata?? MI chiedo come un forsennato per giorni. 

Allora decido che la devo seguire quando si reca in ufficio oppure quando esce. 

Saranno tante le volte in cui mi trovo a seguirla come un segugio fino al suo ufficio, ma non riesco a scoprire niente.

Allora aumentò la mia curiosità e furbizia. 

Comincio a curiosare ovunque in casa.  

Apro, svuoto, sposto, cerco, ammiro e soprattutto strabuzzo gli occhi quando in un cassetto della biancheria, trovo uno scatolo pieno di lingerie sexy e provocante,  ma ancor di più capisco che la cosa è sospetta quando infondo a questo scatolo trovo dei collant aperti nella zona vaginale ed anale, quelli che fin ora avevo potuto ammirare in qualche filmato porno. 

Il mio campanello d’allarme è diventato una sirena portuale che suona nella mia mente.

Faccio ancora più attenzione quando la vedo uscire oppure rientrare dal lavoro e mi accorgo che succede di frequente che vada al lavoro senza mutandine oppure esce tutta sistemata, ma al rientro è sprovvista di intimo, nel pieno dell’apprensione controllo anche la biancheria sporca e scopro che il suo intimo è macchiato di liquidi non propriamente femminili.

Sono ormai sicuro che esistono dei segreti, grandi segreti.

Dove si conservano i segreti?? 

Penso, poi penso con inteligenza è la risposta mi diventa chiara, lo smartphone

Come un gatto sornione tento di carpire il pin del suo smartphone. 

Ben dieci giorni di appostamenti di tentativi, ma senza successo. 

Un giorno mi manda al supermarket per comprare qualcosa con il suo bancomat e relativo pin. L’idea mi nasce quasi dal nulla, vuoi vedere che questo pin apre le porte del paradiso?

Il giorno dopo, durante l’ennesima doccia, prendo il suo smartphone, con mano tremante metto il pin del bancomat ed ecco qui lo schermo cambia colore e mi fa vedere le applicazioni installate. 

Non perdo un secondo e vado direttamente alle chat. 

Le prime sono quelle con le amiche, quelle di famiglia, quelle con i parenti, poi i soliti buongiorno e buonasera, ma poi ecco le chat nascoste……

Si apre davanti ai miei occhi un mondo di messaggi e foto che mai avrei pensato di trovare sul terminale di mia mamma. 

Le chat sono meglio di un film porno, gli scambi di complimenti sessuali è esplicito, chiaro, cristallino, non lascia dubbi sul fatto che mia mamma è una grandissima porca, che i suoi colleghi lo sono almeno quanto lei e che si scambiano complimenti sulle loro prestazioni e performance da far diventare duro anche il più moscio degli uomini. 

Le foto sono da fantasie erotiche di classe superiore. 

Si tratta di corpi che si intrecciano, leccano, scopano, sborrano, squirtano, un campionario sessuale che almeno per la metà delle cose che vedo non ho ancora provato, avevo solo diciassette anni, a quel tempo.  

I volti nelle foto sono tutti coperti dalle mascherine, come nel film di Stanley Kubrick “Eyes wide shut”, ma per me che conosco bene cosa cercare è evidente che la donna in quelle foto con almeno tre uomini intorno è mia mamma. 

Ecco, mi sono fregato completamente. Non riesco a pensare ad altro, mentre continuo a scorrere le conversazione e velocemente cerco di memorizzare parte di quei testi. 

Ti voglio prendere da dietro, mentre prendi Mario nella tua bocca”,  “L’altra sera ti sentivano gridare dalla stanza accanto”, “La tua pioggia dorata la conservo ancora”.

Ogni frase, ogni messaggio facevano diventare sempre più duro il mio cazzo, mi facevano sentire sempre più arrapato, mi facevano salire la voglia. 

La mia sfida quindi non è conclusa e continuo a tenere sotto controllo la mia mamma ed il suo telefono. 

Passano diversi giorni, ed un pomeriggio trovo il messaggio che cercavo. I colleghi del suo ufficio stanno organizzando una cena, nella quale sembra evidente che si aspettano un dopo cena. Le risposte di mia mamma sono pacate e sdrammatizzano le evidenti allusioni sessuali. . 

L’appuntamento è per la sera successiva in una nota pizzeria del paese vicino al nostro (Chiasso). 

I preprativi iniziano già dal pomeriggio dopo esserre rientrata dal suo ufficio statale, che poi pensandoci a posteriore qual’è il dipendente statale così contento di andare al lavoro, comunque la mia mamma inizia a sistemarsi per la serata, una bella doccia calda, una ceretta che dopo scopriro essere totale, una bella sistemata ai capelli castani quasi biondi che si posano sulle spalle con un moviemnto natarale delle punte, il suo intimo che sbircio sul letto, tutto di pizzo nero in stile tanga negli slip ed estremamente ridotto nel reggiseno, il tutto nascosto da un tubino nero che mette in risalto il suo seno, la sua vita stretta ed il suo sedere tondo e sodo che mi fa impazzire. 

Quando ormai è pronta la vedo che si guarda allo specchio e l’immagine restituita è quella di una donna splendida, slanciata grazie al tacco 12 cm.  

Avrei voglia di spogliarla prima che esca, ma trattengo a fatica le mie matte voglie. 

Una volta salutata sulla porta di casa, aspetto che lei scenda almeno due rampe di scale e mi avvio anche io. Non voglio perderla di vista. 

La sua macchina sfreccia veloce per le vie di Como ed il mio scooter soffre e sfiora le macchine nel traffico nel tentativo di rimanere a portata. 

Mi sento quasi “James Bond” pronto a lottare per M (Emme). Accelero, freno, mi tengo alla giusta distanza ed alla fine sono fuori alla pizzeria, per la strada non ha fatto altre soste. 

Dal marciapiede di fronte la vedo aspettare i colleghi. Tutti uomini, penso adesso arriverà qualche collega, ma i minuti passano ed ai due già fuori con lei si aggiunge un terzo, sembrano al completo perchè li vedo varcare la soglia del locale. 

Mi avvicino, le ampie vetrate mi consentono di controllare lo svolgersi degli eventi. 

Li vedo ordinare subito da bere. Birra, poi birra, ancora birra, prima delle pizze al tavolo avranno bevuto almeno sei canadesi. Al mio sguardo attento è chiaro però che fra le sei canadesi consumate almeno tre di queste sono state fatte bere a mia madre.

MI sembra chiaro che la vogliono alticcia, facile tra l’altro perchè non regge bene l’alcol. 

Una cena abbastanza veloce, un amaro, il conto e poi sono fuori dal locale. Guardo con attenzione i gesti e per quanto possibile cerco di carpire i dialoghi. Capisco che la serata non è finità, perché l’uomo che era arrivato per ultimo condivide una posizione gps ed un indirizzo per completare la serata.  

Sono arrabbiato, non sono riuscito a sentire l’indirizzo, poco male mi dico, sarò bravo a non perdere la macchina. Ma la mamma non sale nella sua, troppo alcol per guidare e seguire un’altra vettura si dimostra più complicato.  

Dopo circa dieci minuti di strada sono fermo fuori da una villetta con giardino. 

Li vedo entrare e poco dopo le luci della casa si accendono. 

Una villetta tutta su un piano, con un ampio salone open space che si vede bene dal giardino. Guardo bene dentro e vedo un arredamento in stile moderno con un grande divano ed una poltrona posizionati in un angolo. 

La serata ha subito un impennata. L’ultimo uomo è in piedi alle spalle di mia mamma vicino alla poltrona mentre gli altri due si sono diretti al divano. 

Poi veloce scorrono davanti agli occhi le sequenze . 

Lui le si pone di fronte e con immenso vigore le prende il viso fra le mani e comincia a baciare, mangiare la sua bocca, un turbinio di lingue che si inseguono e le mani veloci dal viso scendono ed accarezzano, toccano e cercano il sesso della mamma e lei risponde con altrettanto vigore. 

Senza mai staccare le labbra, l’uomo scende sul collo, sulle spalle fino ad arrivare poco sotto l’ascella di mia mamma ed allora comincia ad abbassare il tubino scoprendo con una calma quasi erotica un pezzo di pelle alla volta, che continua a baciare, leccare, assaggiare come un cucciolo alla ricerca della mammella materna. 

Se quella che guardo non fosse mia mamma, avrei già fatto il tifo per lui, è veramente bravo, perché questo modo di spogliare la donna è sensuale, carico di erotismo e lo si capisce dalla mani di mia mamma che guidano la sua testa da una parte all’altra del suo corpo come se volesse essere completamente esplorata. Il tubino scende fino alla vita e quando abbassa il tessuto sotto i fianchi trova davanti alla sua bocca il monte di venere al quale dedica un’operazione di lingua, di succhio e di lavoro di mani spinto da un incessante interesse, passione e voglia spasmodica di far raggiungere l’orgasmo a mia mamma. 

Sono sicuro che è stato intenso, perché la testa rivolta all’indietro e le due mani sulla nuca di lui, che lo spingevano contro la sua vagina, il tutto accompagnato da grida di piacere non mi hanno lasciato dubbi. 

La mamma è nuda, ha già avuto il suo primo orgasmo è l’uomo sembra soddisfatto di questo, si sposta e si allontana, questo mi consente di aprire il mio campo visivo e notare che gli altri due si erano denudati ed avevano indosso la famosa maschera delle foto. 

Si avvicinano a loro volta a mia mamma con delicatezza, le fanno indossare la mascherina e con altrettanto garbo la fanno posizionare in una bella posizione canina sulla poltrona. 

Il primo si posiziona dietro e con un cazzo di notevoli dimensioni punta al sesso di mia mamma, mentre altro le prende i capelli e tira il viso verso il suo cazzo. 

Un treno di corpi dove le spinte che prende nell’accogliere in utero il cazzo la portano ad ingoiare il secondo in bocca fino alla gola, il tutto condito da incessanti apprezzamenti su quanto li facesse impazzire e godere e sulla sua bravura ed essere una gran maiala. Capisco da dove vengono le foto, perché il primo, che così sapientemente l’aveva preparata per i due, adesso è in disparte con il telefono in mano e scatta e riprende il tutto mentre ogni tanto sega anche il suo cazzo. 

La posizione cambia e da cagnolino si passa con mia mamma stesa sulla schiena a gambe super divaricate con l’uomo che in pratica sembra un martello pneumatico contro il suo corpo è che ulula alla luna e l’altro che forza la gola di mia mamma in una penetrazione profondissima. Mi sto segando anche io nel giardino, poter vedere non mi basta devo partecipare anche se a distanza. 

L’azione continua, ma qualcosa succede perché l’uomo che scatta invita a cambiare posizione, velocemente Gabriella è sulle ginocchia e l’uomo con il telefono invita i due a mettersi tutti stretti intorno a lei. Iniziano a segare velocemente i cazzi e considerando l’elevata eccitazione raggiunta, non ci vuole molto per vedere svuotare i loro liquidi sul viso, sulla bocca, sugli occhi e nei capelli di mia mamma che non ancora sazia e con un innegabile solerzia pulisce ad uno ad uno i tre cazzi dei colleghi. 

Accidenti che scena. 

Sono rapito anche io, perché il poter assistere a tutto mi ha fatto venire così copiosamente che mi sento svuotato. 

Lei così impiastricciata abbandona la stanza per andare in bagno, ritorna dopo un po’ in condizioni migliori ed i quattro si sistemano sul divano grande a chiacchierare ancora nudi dove per un po’ scambiano ancora qualche effusione ed apprezzamento fino al saluto finale. 

Adesso che ho potuto vedere, ho capito il perché dei mancati lamenti per le lunghe trasferte lavorative di mio padre. 

Scritto da:

Sono un uomo a cui piace scrivere di fantasie erotiche. Penso che raccontare possa regalare un eccitazione pari al vero. Se ti piace il mio scrivere potrai suggerire un soggetto.

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