All in (Mi riempiono ogni buco contemporaneamente per la prima volta)

Sono in ginocchio circondata da cazzi, il culo è ancora dolorante e pieno di sborra, sono stremata, vorrei solo tornare a casa.

“Si è fatto tardi, devo prendere il treno, i miei mi aspettano per cena”.

Francesco si mette a ridere.

“Ah non ti preoccupare, ho scritto a tua mamma dicendo che mangiavamo una pizza in giro e che ti riaccompagnavo a casa in auto. Abbiamo tempo per divertirci ancora un po’”.

Sto per ribattere, ma Francesco con il suo piede nudo inizia a massaggiarmi le piccole labbra con l‘alluce, il solo contatto mi fa salire di nuovo l’eccitazione e mi sfugge un verso da troia, è un chiaro segnale per il gruppo che inizia a schiaffeggiarmi il viso con i loro piselli e appena apro bocca me lo infilano dentro. Fra va avanti a massaggiarmi lì sotto, dandomi una carica da  pornostar: continuo a succhiare saltando da un palo all’altro mentre con le mani ne sego altri due. A un certo punto  uno dei ragazzi me lo spinge in gola troppo forte facendomi cadere per terra, mentre sono sdraiata Francesco mi solleva le gambe e mi fa segare con i piedi il suo uccello, la cosa mi piace tantissimo. Non ho neanche il tempo di gemere che uno mi ruota la testa e inizia a scoparmi la gola, essendo normodato e dopo la sfida a mani legate riesco a ingoiarlo senza grossi problemi, anche gli altri due vogliono partecipare e mi tocca segarli con le mani libere. Con gola piena di cazzo e le piante dei piedi stimolate dall’asta di Francesco, perdo di nuovo il controllo, voglio che me lo mettano dentro. Fra sembra leggermi nel pensiero, mi lascia le gambe, fa un cenno agli altri che mi liberano dai loro cazzi.

“Bene mettiti sul divano, faccia in giù, culo in aria”.

Aspettavo solo queste parole, mi alzo barcollante sotto lo sguardo divertito dei ragazzi, mentre mi avvicino a fatica verso il divano sento qualcosa colare fuori dal mio culetto: è la sborra dell’africano misterioso che mi ha appena sverginato il buchetto e se n’è andato senza tanti complimenti .

“Va che schifo hai fatto, ora bisogna ripulire tutto, Luca vai a prendere i vestiti di questa troia, tu invece apri le chiappe”

Eccomi qui sul divano faccia in giù e chiappe aperte.

“Certo che Said ti ha sfondata proprio per bene eh? Bisogna dare una pulita pure qua!”. 

Sento qualcosa tipo un panno umido che mi tampona il buchetto, la patata e l’interno coscia: insomma dove era colata tutta la sborra. Neanche il tempo di godermi il senso di frescura alle parte intime che mi bloccano la testa e riempiono la bocca: sono le mie mutandine, credo che oltre per ripulirmi le abbiano usate anche per il tappeto. A turno sputano nel mio buchetto ormai sfondato e schiaffeggiano le chiappette finché non diventano rosso fuoco, posso solo subire e godere. All’improvviso iniziano a incularmi a turno, dandosi il 5 come nel wrestling per darsi il cambio. Mentre mi montano, tra una scossa di piacere e l’altra, sento i loro commenti:

“Fra, dove hai trovato questa? Si fa fare di tutto e gode pure, non come quella dell’ultima volta che sapeva solo piangere e implorare”.

“È un’amica di famiglia, è da quando aveva tredici anni che mi guardava con quello sguardo implorante di cazzo, finalmente è arrivato il momento di addestrarla a dovere, su alzati”.

Ubbidisco e mi trovo i quattro stesi in fila con i loro cazzi ancora dritti: non c’è bisogno che mi dicano cosa fare. Inizio a cavalcarli uno dietro l’altro, cambiando partner quando si danno il cinque, all’inizio fa male, non sono abituata, faccio fatica a prendere il ritmo quindi sono loro a trivellarmi da sotto. Sono molto eccitata, non mi sento più le gambe ma le botte di piacere mi danno la forza di continuare. L’ultimo della fila è Francesco, mentre gioca con i miei bottoncini, sorride e dice:

“Pronta per il gran finale?”.

Mentre sto impalata sul mio sverginatore, gli altri 3 si alzano per circondarmi: una mano mi piega in avanti e intanto sento il mio culetto che si riempie, qualcuno mi gira la testa e mi trovo faccia a faccia con un bel pisello che ingoio subito. Credo di essere già al completo quando sento qualcuno che mi stringe le caviglie e lo infila pure tra le piante dei piedi. Non penso, non capisco cosa provo ma ne voglio sempre di più, accentuo i movimenti del mio corpo per farlo capire, quindi spingono sempre di più finché non vengo travolta da un’onda di sborra calda. A turno i tre amici di Fra si fanno ripulire dalla mia lingua, facendomi i complimenti e accarezzandomi la testa, non so perché questa cosa che dovrebbe essere degradante mi fa molto piacere. Francesco si sfila per ultimo e mi conduce in bagno tra gli applausi dei suoi amici. Senza dire nulla mi fa sedere nella vasca/doccia e mi piscia addosso. Non mi aspettavo sta’ cosa, non so come reagire, sto lì e lo lascio fare con espressione inebetita. Ovviamente alla fine mi tocca ripulirlo con la lingua dai residui di pipì e sborra.  

“Lavati e rivestiti che ti riporto a casa, veloce che abbiamo il torneo di Fifa”.

In macchina resto lì tutta frastornata, non so cosa dire. Invece Francesco parte con un lungo monologo alternato solo da i miei cenni rincoglioniti.

“Visto che ti sono venuto dentro, domani mattina prendi questa: è la pillola del giorno dopo. Ti ho organizzato un appuntamento per lunedì pomeriggio con un ginecologo, in modo da farti prescrivere la pillola così sabato prossimo possiamo divertirci ancora di più. Per le foto e i video non ti preoccupare, sei un’amica di famiglia, non ti sputtanerei mai. Almeno finché decidi di continuare a giocare con noi”.

Siamo arrivati, mi fa scendere e riparte senza curarsi del fatto che sia entrata in casa o meno. Driblo i miei genitori con la scusa della stanchezza e mi butto sul letto. Ignoro tutti i messaggi della mia migliore amica Lucia che sapeva dell’appuntamento. Sono distrutta, mi sento in colpa, non capisco se quello che è successo è stato bello oppure terribile. Mi addormento mentre mi sto toccando, mentre ripenso al pomeriggio appena trascorso.

Prossimo capitolo : 4.5 doposcuola nel bosco