Con i piedi

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Salgo sul treno di corsa, come sempre sul filo del ritardo, mi trascino dietro il borsone.

Arranco tra sedili pieni di umanità, persone spiegazzate come i loro abiti e borsoni pieni di vita.

Naturalmente ho sbagliato vagone, devo passarne un paio prima di arrivare al mio, poi la ricerca del posto prenotato e la solita discussione con chi già lo occupa, ora finalmente mi posso sedere e tirare un bel sospiro.

Mi aspettano diverse ore di viaggio, molte di queste persone che affollano il vagone scenderanno prima di me, mi guardo attorno, affianco ho un signore un po’ sovrappeso che sbuffa leggendo il giornale, non si è tolto nemmeno la giacca e dalla ventiquattrore capisco che scenderà a breve. Davanti ho una coppia che ridacchia mentre si baciano senza sosta.

Il treno avanza nella pianura e nel frattempo fuori si è fatto buio, come previsto molti sono scesi e il libro che sto leggendo è davvero avvincente infatti non mi sono nemmeno accorto che il mio vicino è sceso. La coppietta davanti sta dormendo abbracciata, lei è davvero carina, un bel fisico, vestita sportiva, tuta e scarpe da tennis, lui jeans e felpa sformata. Guardo quel groviglio di membra, lei ha una mano tra i capelli di lui e le gambe attorcigliate alle sue, lui la testa sul suo seno e una mano che scompare sotto la maglietta di lei.

Ho fame, mi alzo e cerco nel mio borsone i crackers e l’acqua, scarsa come cena ma nella fretta questo ho trovato a casa, mi guardo attorno tanti dormono altri leggono o ascoltano la musica nel silenzio, solo il rumore del treno. 

Mi siedo e butto un occhio verso la coppia, lei è sveglia e mi sta guardando, ha due occhi meravigliosi, scuri ma intensi, fatico a mantenere lo sguardo. Mi sta scrutando, mi studia. Poi si muove un po’, si scuote di dosso il ragazzo, nel farlo vedo la mano uscire dalla maglietta e una porzione di un seno nudo. Lei ha visto, ha visto che ho visto, non è scocciata, anzi sembra divertita, mi fa un sorrisetto furbo. Il ragazzo si appallottola nel suo posto mormorando qualcosa prima di rimettersi a russare debolmente, mentre lei si alza, si stira allungando le braccia verso l’alto, proprio qui davanti a me, non posso fare a meno di guardarla, di guardare quel seno che viene spinto verso la maglietta, ora che so essere nudo lì sotto. Si allunga a prendere il borsone, sbircio sotto alla maglietta corta, ho un’erezione difficile da gestire, mentre lei appoggia la borsa sul suo sedile, mi sbatte il culo in faccia e cerca qualcosa nel borsone. Ha un culo spettacolare, i calzoni sono tesi su due sfere perfette, deve avere un perizoma minuscolo perché non si vedono segni di mutande… Mentre non guarda mi sistemo l’uccello ma ho il sospetto che mi abbia visto nel riflesso del finestrino. Mentre si rialza e sistema il borsone mi guarda fisso, lo sta facendo apposta, mi sta provocando, oppure è tutto nella mia testa?

Si risiede davanti a me, è inquieta, si guarda attorno, cerca una posizione comoda, poi si sfila le scarpe, allunga le gambe e appoggia i piedi nudi sul sedile al mio fianco. Mi costringe a stare di lato altrimenti la mia gamba tocca la sua, ma lei si muove si agita, mi tocca e mi sfiora la gamba, mi costringe a guardare quei piedini piccoli e perfetti, le unghie laccate di rosso scuro, chiudo gli occhi per resistere alla tentazione di toccarli, sospiro, penso di sentirne l’odore un po’ dolciastro, ma gli odori qua sono tanti. Sono perso nella contemplazione dei suoi piedi, ma mi rendo conto che lei si è bloccata e mi sta fissando, deglutisco in imbarazzo, ma lei muove un piede contro la mia coscia, un colpetto, un invito?

Ha uno sguardo magnetico, non riesco e distogliere gli occhi, mentre il suo piede continua a battere contro la mia coscia, cosa vuole da me?! Ho le mani sudate, le asciugo sui pantaloni e li le lascio, lei continua a guardarmi, il suo ragazzo russa leggermente. Sento le dita del suo piede che mi sfiorano le dita della mano, ho un brivido, se è possibile la mia eccitazione cresce ancora. Lentamente, muovo le dita, stando attento alla sua reazione, non vorrei aver frainteso i suoi movimenti, ma lei mi sorride, mi invita a continuare. Accarezzo apertamente quel piede bellissimo, lei allunga pure l’altro e mi ritrovo ad accarezzarli entrambi sospirando eccitato. Nessuno attorno fa caso a noi, lei appoggia i piedi sulle mie cosce, vorrei baciarli leccarli e lei lo sa. Glieli massaggio, una mano per piede, con delicatezza, con dolcezza, lei mugugna soddisfatta, sono bravo, ma soprattutto mi piace. Si rilassa, scende un po’ sul sedile, un sorriso soddisfatto sulle labbra, le gambe tese, i piedi nelle mie mani. Ho l’uccello durissimo, è a pochi centimetri dai suoi piedi, vorrei muovermi, strusciarsi su questi magnifici piedi. Lei sospira, vedo la lingua inumidire le labbra, chiude gli occhi, le mani sul ventre piatto, aperte, tese, spingono, vogliono di più. Mi guardo attorno, nessuno ci guarda, nessuno fa caso a noi, con le mani le sollevo un piede, lo avvicino al viso, me lo passo sulle guance, sulle labbra, sul naso, aspiro questo odore inebriante, bacio la pianta a risalire fino alle dita, le lecco le dita. Sospira, si agita, la guardo, ho i suoi occhi puntati su di me, la bocca aperta, le mani si sono sposate una più su una più giù, riprendo a leccare queste ditina, più lecco più le mani si muovono, lentamente avanzano, fino a sparire, una sotto la maglietta, l’altra sotto l’elastico dei calzoni della tuta. Sento l’altro piede scivolare lungo la mia coscia fino ad arrivare al mio uccello, lo tasta, lo saggia, lo spinge, mi sta facendo impazzire. Vorrei tirarlo fuori ma non mi sembra il caso, ma lei mi sta facendo una sega con il piede da sopra i calzoni, se continua così mi vengo addosso, mi vede in difficoltà, mi sorride poi si muove un po’ e tira fuori da dietro la schiena una felpa e me la lancia. Lascio un attimo il suo piede e non senza un po’ di fatica, mi abbasso la cerniera dei pantaloni e tiro fuori l’uccello coprendomi appena con la felpa, ma prima glielo mostro in tutta la sua magnificenza, lei passa la lingua sulle labbra, rischiando di farmi venire un colpo. Le prendo in mano l’altro piede e ricomincio a leccare e succhiare le sue dita così dolci e carine, lei subito appoggia il piede già bagnato dalla mia saliva sul mio uccello, mentre le sue mani si muovono lentamente sotto i suoi vestiti. Una mano stringe forte un seno, l’altra affondata dentro i pantaloni la pancia piatta completamente nuda è una scena incredibilmente erotica. Vorrei essere io a muovere le mani su di lei, faccio come per avvicinarmi a lei, ma mi spinge indietro con i piedi e mi guarda, ferma per qualche secondo, poi riprende a segarmi con un piede, mentre mi infila in bocca l’altro. La mano nei pantaloni inizia a muoversi veloce, mentre socchiude gli occhi, si concentra su di sé, sul suo piacere, la sento irrigidirsi, i piedi tesi contro di me, uno a spingermi forte sull’uccello l’altro nella mia bocca, le mordicchio le dita, sta impazzendo, si agita sospira, fa troppo rumore. Le mordo l’alluce per attirare la sua attenzione e gli faccio cenno di fare piano, ha gli occhi lucidi, la bocca spalancata, se la tappa con la mano che ha sotto la maglietta sollevandola e scoprendo un seno.È un seno meraviglioso, piccolo, sodo, con un capezzolo piccolino ma incredibilmente eretto, si sposta un po’ di lato per coprirsi, ma se passasse qualcuno sarebbe inutile questa premura. È troppo per me, le prendo il piede che è sul mio uccello e lo muovo su e giù, mi ci sego contro, mentre non lascio l’altro torturandolo con la lingua tra le dita, basta poco ed esplodo con una quantità enorme di getti, le riempio i piedi, le sporco la felpa, mentre lei trema e si agita mugolando con la maglietta tra i denti. Poi improvvisamente la pace, la vedo sospirare affannosamente, come sto facendo io, si rilassa lentamente, poi piano piano si sistema. Si risolleva a sedere, ritrae i piedi, si sistema la maglietta, mentre io mi sistemo i pantaloni. Con un fazzoletto si pulisce il piede, poi gli ridò la felpa, è contrariata dalla vistosa macchia, prova con il fazzoletto ma senza troppo successo, allora fa una cosa che mi lascia di sasso. Inizia a leccare e succhiare il mio seme dalla felpa, lo pulisce con la bocca, con metodo. Io sono di nuovo eccitato quando lei dopo aver finito mi guarda con quegli occhioni e mi sorride.

“Cosa stai facendo?!”Sia io che lei facciamo un salto, il suo ragazzo si è svegliato e la guarda incuriosito.

“Mi si è sporcata la felpa con la crema del cannolo, sto cercando di pulirla” 

“La solita pasticciona, mi sa che siamo arrivati”.

Si alzano ed iniziano a prepararsi, quando stanno per andare verso l’uscita, lei si volta a salutarmi con un sorriso e un occhiolino.

Scritto da:

Mi piace scrivere racconti erotici in cui mischio realtà e fantasia, hai letto un mio racconto? fammi sapere cosa ne pensi, consigli e critiche sono ben accette.

2 commenti

  1. Fiore
    06/05/2024
    14:29

    Una storia piu bella dell’altra ❤️

    1. Pollo Ollop
      07/05/2024
      15:26

      Grazie mille,
      Molto gentile.

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