La ragazza

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All’attacco del sentiero c’è un cartello, affisso dal comune, che vieta l’accesso alla strada che porta alla spiaggia. Mi guardi dubbiosa, lo so tu vorresti tornare indietro ma oggi andiamo al mare come piace a me, me l’hai promesso. Tu preferisci le spiagge attrezzate, con gli sdraio e gli ombrelloni, le docce ed i bagni, i bar ecc. Io amo stare nel silenzio, nella natura e la spiaggia dove ti sto accompagnando è il luogo perfetto, la strada è franata l’anno scorso e da allora è vietato accedervi, so che comunque la strada è percorribile a piedi anche se bisogna farsi una bella scarpinata prima in giù e poi al ritorno in su.

Scavalco la bassa transenna che blocca il passaggio, ti aiuto a fare lo stesso e iniziamo la nostra passeggiata. Ok me la ricordavo più corta e meno ripida, tornare in su sarà una sfacchinata, lo so già che me la farai pagare cara.

Quando arriviamo alla spiaggia notiamo subito che c’è già altra gente, ci rimango male, speravo nella solitudine… Ci allontaniamo il più possibile dalle altre persone e troviamo un bel posticino dove accamparci. Devo spostare un paio di alghe, un pezzo di vecchia boa per farti accettare il posto dove a malincuore stendi il tuo asciugamano preferito.

“Così tutto il giorno sotto il sole però ci scottiamo come gamberi!”

“Ho pensato a tutto!”

Tolgo dal mio zaino uno spago e un paio di tuoi vecchi parei, con dei bastoni portati dal mare in cinque minuti preparo una capanna davvero bella che contemplo soddisfatto.

“Finché non si alza il vento …”

“Che stronza, invece che ringraziarmi… cavolo guarda che opera d’arte!”

Mi sorridi e ti spogli, sotto hai il costume, quello bello, quello nuovo, io sono imbambolato a guardarti.

“Che c’è?!”

“Niente, mi stavo chiedendo cos’ha questo costume che mi piace tanto, è un costume normalissimo ma non so perché … cavolo c’è l’ho duro”

“Scemo! Se vuoi ti dico quanto l’ho pagato così ti smosci subito!”

“No ti prego non voglio saperlo!”

Ok forse mettersi il costume prima di partire era una buona idea, ma io credevo non ci fosse nessuno… va beh mi copro alla bene meglio e mi metto il costume.

“Il tuo costume invece è ora di buttarlo via!” Mi guardo i miei vecchi boxer azzurri o per meglio dire ex blu.

“Sì forse hai ragione, ma ci sto comodo”
“Ci credo è talmente liso … stai attento che l’elastico non tiene più, rischi che ti cadano mentre cammini”
“Me lo tirerò su!”
Andiamo subito a fare un bel bagno per toglierci il sudore della strada e nell’acqua non perdo occasione per
allungare le mani e farti sentire quanto ho voglia di te, ma tu mi allontani
“Dai che c’è gente”
“Ma sono lontanissimi!”
Mi sfuggi di nuovo e mentre io cerco di tenermi su il costume, che maledetto lui con l’acqua mi scivola giù, tu ti dirigi verso riva.
Ti lascio andare e mi metto a fare il morto maledicendo tutta la gente che non rispetta i cartelli di divieto del comune, io mi ero fatto un film bellissimo con noi due che scopavamo sul bagnasciuga deserto…
Va beh torno da te, la corrente mi ha spinto un po’ in là e per tornare alla nostra capanna tocca farmi un bel pezzo di spiaggia, ne approfitto per studiare la situazione. La nostra capanna, a parte il fatto che è la più bella, è abbastanza isolata dalle altre e i teli ci proteggono non solo dal sole ma anche dagli sguardi degli altri bagnanti, se lo volevo fare apposta non ci sarei riuscito così bene…
Arrivo tutto felice da te “Sai che dalle altre tende non si vede cosa succede qua?!”
“E con questo cosa vorresti dire?!” mi guardi malissimo e smorzi tutto il mio entusiasmo
“Niente niente…”
“Mi spalmi la crema sulla schiena?!”
Ti stendi a pancia in giù, aspetto che ti sistemi poi prendo la crema ed inizio a spalmartela con delicatezza.
Ti slaccio il reggiseno per spalmartela meglio, vedo che lanci uno sguardo verso le altre tende poi ti sollevi e lo sfili del tutto. Cavolo la vista veloce del tuo seno bianco me lo ha fatto diventare duro come il marmo.
Mi sono fermato imbambolato, tu mi sorridi e allunghi una mano verso di me, la tua mano non viene
fermata dall’elastico rotto del mio costume e prende in mano il mio uccello, me lo accarezzi un paio di volte poi :“ Non mi fai anche le gambe!?”.
“Ma…”
Mi sorridi.
Parto dai polpacci e piano piano risalgo lungo le gambe spalmandoti di crema e massaggiandoti i muscoli,
gradisci molto ed allarghi un pochino le gambe per facilitarmi il compito
Risalgo sempre più su concentrandomi sull’interno coscia, dove la pelle è più morbida, sempre più su fino
ad arrivare al bordo del costume.
Prendo altra crema e mi dedico alle tue chiappe, ti sposto il costume nel mezzo e ti massaggio per bene
tutta quella pelle bianca che ho scoperto, mentre le mie dita si infilano sempre di più dentro il tuo costume.

Ansimi sei eccitata mentre il mio uccello sta facendo capolino dall’elastico del mio costume. “Cazzo!”. Mi siedo sulle tue chiappe e ti faccio sentire la mia erezione.

Sospiri. “Non resisto!”. Faccio uscire il mio uccello duro come il marmo dai boxer, ti scosto il costume e spingo contro di te. Fai un urletto e ti guardi intorno allarmata, poi sempre guardando la tenda più vicina muovi i fianchi e mi fai entrare dentro di te. Mi muovo lentamente avanti indietro mentre ti spalmo altra crema sulla schiena.

“E che cavolo!”

“Che cosa!?”

“Quella tipa sta venendo proprio da questa parte!”

Un ragazza sta infatti cercando un posticino dove accamparsi e si sta avvicinando pericolosamente a noi. Mi sfilo lentamente da te e mi siedo al tuo fianco facendo finta di nulla. Quando passa davanti a noi la salutiamo tranquilli, mentre noto che ci ha squadrata per benino, come se avesse capito che stava succedendo qualcosa Effettivamente non passi inosservata sei tutta luccicante di crema, la tua schiena è nuda e il costume è rimasto tra le tue chiappe bianche, mentre io fatico a nascondere un’erezione da paura. decide di mettersi poco distante da noi.

“Ecco uno viene qua per stare in santa pace e si ritrova peggio che a Riccione!”

“Va beh dai che fastidio ti da?“

“Parecchio! Stavamo scopando!!”

Intanto guardo la ragazza che nel frattempo sta sistemando le sue cose, stende un grande telo azzurro, ed inizia a spogliarsi, sotto i calzoncini corti indossa uno slip minimo, ma non volgare, con una vita talmente bassa che deduco debba essere perfettamente depilata, altrimenti non si spiega, poi si sfila la maglietta rimanendo a seno nudo, un gran bel seno sodo e pieno, il mio uccello ha un sussulto.

“E’ molto bella!?” Hai il viso rivolto verso di me, gli occhi puntati nei miei. Ti guardo in imbarazzo “Ehm… sì, scusami, si è messa in topless” ti metti su un fianco dando la schiena alla ragazza che nel frattempo si sta cospargendo di crema.

Non ti sei rimessa il pezzo sopra e praticamente mi sbatti in faccia le tue tette con un sorrisino. Ok lei avrà
dieci anni in meno di noi e due tettine sode che stanno su da sole, ma nulla possono fare contro le tue
meravigliose tettone.
Allungo una mano “Non c’è gara!”
Ridi ed allunghi le dita sulla mia cappella che di nuovo sta facendo capolino dal costume.
“Descrivimela!”
La guardo da sopra la tua spalla.
“E’ una bella ragazza, avrà trent’anni scarsi, i capelli lunghi, mori, lisci, li ha legati un una coda alta con un
elastico giallo”
La tua mano si insinua di più nel mio costume.
“Poi?”
“Ha solo il pezzo sotto del costume, blu scuro, mooolto ridotto, moolto basso, parte da qua!”
Appoggio un dito molto al di sotto della linea del tuo costume.
Allarghi gli occhi “ma è praticamente nuda!”
“Sì, e possiamo dare per certo che è completamente depilata”
“Vuoi che lo faccia anche io!?”
“No sei matta? a me mi piace giocare con la tua pellicciotta!”
Ridi mentre stringi il mio uccello duro.
“Ok si è voltata dietro il costume non è troppo sottile, cioè non è un filo, ma neanche a culotte, non so
come si dice, una via di mezzo boh!”
“Ok ma com’è?!”
“Blu come davanti no?!”
“Il culo com’è?!”
Pianti le unghie nella cappella mentre mi guardi male
“Bello, indubbiamente bello! Tondo, scolpito, tosto!”
“Non come il mio quindi…” hai allentato la presa
“No come il tuo non ne ho mai visti, bello, pieno, abbondante, morbido, no so come faccia la gente a non toccartelo quando gli passi vicino, io non resisto mai!”

“Non sei l’unico…”

“Cosa!?”

“Scherzavo! Continua a descriverla”

Hai ripreso possesso del mio uccello che stringi delicatamente.

“Ha un fisico longilineo con la vita sottile, si ha davvero un bel fisico”.

“Ok poi? Tette?”.

“Le tette sono… sode, dure e stanno su che è una meraviglia, i capezzoli puntano verso l’alto, belle, due belle tette non convenzionali!”.

“Cosa vuol dire convenzionali!?” mi sta minacciando con le unghie sulle palle.

“Sì dai non lo so, hai presente le tette di Margot di Lupin? Solo molto più piccole!”.

“Il tuo sogno erotico in pratica” le unghie stringono sempre di più.

“Ma sei matta!? Così mi offendi, il mio sogno erotico sei tu! Tu le tette così piccole non le hai mai avute neppure da ragazzina quando ti ho conosciuta, cosa ci dovrei fare io con quelle robine!?”.

Scoppi a ridere mentre inizi a segarmi lentamente.

“Comunque ha anche un bellissimo viso con un bel nasino alla francese e due occhi meravigliosi!”.

“In pratica mi stai dicendo che è una strafiga galattica!?”.

“Sì ma la cosa che non capisco è perché mi dà l’impressione che ci stia guardando esattamente come io sto guardando lei”.

“Beh anche tu sei un figo galattico!”.

“Sì sì prendi per il culo!”.

“Non sto scherzando, per me lo sei!”.

“Sì va beh, ora è stesa a pancia sotto con la testa fra le braccia e davvero ci sta squadrando!”.

“Ma cosa vedrà mai dalla sua posizione?”.

“La tua schiena sexy, il tuo culo bellissimo, le tue gambe lunghe e forse il tuo braccio che si muove in maniera sospetta?”.

Ti blocchi di colpo.

“Non ci provare neppure!”

Ridi e rincominci lentamente.

“Sono curiosa, avrei voglia di voltarmi”.

“Fallo”.

“Dovrei rimettermi il pezzo sopra però”.

“Vai a pancia sotto”.

“Hai ragione”.

L’operazione non ti riesce proprio fluida e la sistemazione del seno sull’asciugamano ha portato ad una vista prolungata e molto piacevole del tuo seno prima che venisse schiacciato sotto di te.
Ora sei a pancia sotto rivolta con il viso verso di lei, la tua mano lungo il fianco è rimasta dentro il mio costume, non più coperto dai tuoi fianchi come prima.
“Se prima immaginava e basta, così secondo me vede proprio”
“Dici!? Comunque è davvero molto bella!”
“Sì”
“Ed hai ragione sta guardando noi senza nessun pudore”
“Beh tu hai una mano nel mio costume senza pudore!”
“Dici che qualcun altro ci vede!?”
“La spiaggia si è svuotata parecchio non credo proprio ci veda nessuno”
“Nessun altro”
“Giusto”
Hai gli occhi puntati nei suoi. Inizi lentamente a muovere la mano, lei allarga gli occhi, deve aver visto qualcosa.
Ti piace, sei eccitata, forse più di me.
Aumenti il ritmo senza più nasconderti, facendolo scosti ancora un po’ il mio costume.
Lei non si perde un attimo, anzi si solleva per vedere meglio.
Ti alzi e ti metti a sedere senza coprirti minimamente il seno, mi fai sistemare meglio e mi abbassi di colpo il costume, lei non si perde una mossa, anzi vedo che anche lei si siede a gambe incrociate per guardare meglio.
Inizi a segarmi e a giocare liberamente con il mio uccello che raramente ho visto così duro.
Mi stai segando su una spiaggia, con le tette al vento, davanti a questa ragazza che sembra più eccitata di noi.
Gli fai addirittura cenno di avvicinarsi, non ti pare di esagerare!?
Lei afferra il suo telo e lo strascina verso di noi spostando anche tutte le cose che ha sopra, nel farlo ci mostra una vista del suo culo che a momenti vengo nella tua mano.
Posiziona il telo attaccato ai nostri e si nette di nuovo a sedere, gambe incrociate e una mano negli slip.
Tu ogni tanto ti chini e mi strusci l’uccello sulle tette oppure mi dai un paio di leccate per poi riprendere con la sega.

Lei si avvicina sempre di più ora è in ginocchio vicinissimo a noi, ne sento l’odore dell’eccitazione e il rumore delle sue dita dentro di lei. La vedo allungare lentamente una mano ed accarezzarti dolcemente un seno, le sorridi e tu fa lo stesso con lei. Toglie l’altra mano dal costume e la mette sul mio uccello, la sento bagnata, umida, è più piccola e delicata della tua. Sto per venire, vi avviso, continuate la sega a due fino a che non esplodo con una potenza mai vista, schizzo ovunque, vedo schizzi partire verso di te ma soprattutto sulla mia pancia. Lei gioca con il mio seme sulla mia pancia con un dito come a disegnare mentre tu la guardi stranita, poi vede uno schizzo sul tuo seno e lo usa come colore per disegnarti la pelle, la guardi per un po’, poi raccogli un po’ di seme che si è fermato nel mio ombelico ed inizi a spalmarlo attorno ai suoi capezzoli e a disegnare arabeschi sul suo seno. Ma il seme si asciuga in fretta e restano solamente le striature biancastre che si asciugano e tirano la pelle. Lei si stacca da te.

“Devo lavarmi, si sta asciugando e mi tirano tutti i peli”

“Forse ti raggiungo tra poco” hai gli occhi che scintillano mentre vi scambiate sguardi intensi. Mentre faccio il bagno butto l’occhio verso di voi, sembra che vi siate avvicinate, ma senza gli occhiali non vedo bene, poi vi vedo stendere e scomparite dietro la tenda, che state facendo!? Va beh mi lavo, faccio qualche bracciata, si sta benissimo qui in acqua, mi riposo un po’ facendo il morto poi lentamente torno da te. Vi ritrovo ancora tutte e due sui nostri asciugamani che mangiate frutta parlando come amiche. Prendo un pezzo di melone e vi guardo incuriosito, non c’è più la tensione di prima, anzi siete proprio tranquille e rilassate, felici. Addenti anche tu una fetta di melone e ti esce un po’ di succo dalle labbra, lungo il mento fino al seno. La ragazza è così vicina che le basta allungare la mano e con un dito raccoglie il succo che si porta alla bocca. Ti mordi le labbra, le vedo gonfie e arrossate, mi guardi e sorridi mentre noto che tutti i segni del mio seme sono sparti dai vostri seni e che entrambe vi siete cambiate il costume. Ti guardo interrogativo, ma tu sorridi e basta.

Scritto da:

Mi piace scrivere racconti erotici in cui mischio realtà e fantasia, hai letto un mio racconto? fammi sapere cosa ne pensi, consigli e critiche sono ben accette.

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