L’inverno di Ramona

Introduzione:

Per comprendere al meglio questo capitolo vi consiglio la lettura di "La clinica dell'amore" sopratutto il capitolo 7 "Gita al lago con Ramona" e l'11 "La giornata delle punizioni".

Dopo essere stata punita per aver esagerato con Vanessa, nella mia testa la situazione si fa più chiara: ho bisogno di una persona importante come la dottoressa Giulia per poterla contrastare. Fortunatamente io una Vip la conosco…
Ramona è lì che mi aspetta in un locale del centro, già al secondo Spritz, sembra diversa dal solito: i lunghi capelli ricci e biondi raccolti in una coda, gli occhi castani nascosti da un paio di grossi occhiali da sole stile diva vintage e il suo corpo atletico, avvolto in una tuta nera aderente. Un look insolito per lei, ha un ‘aria strana, come se qualcosa la divorasse da dentro.
«Finalmente mi hai contattato. C’è una cosa che ti volevo dire da quando ci siamo conosciute, ma credo che tu ci sia arrivata da sola. Però non parliamone qui, ho già chiamato un taxi..»
Nel tragitto verso casa sua cambia completamente: mi racconta allegramente dei suoi progetti futuri e si interessa della mia carriera universitaria, ma appena varchiamo la soglia del suo appartamento ha un crollo, mi stringe forte e scoppia a piangere.
«Io conosco Alessio. Abbiamo avuto un’incontro prima che ti frequentasse e siamo rimasti in contatto, so che era indeciso tra te e la dottoressa Giulia. Io non l’ho mai influenzato in nulla ma mi dispiace un sacco per come si sia comportato con te…»
È la mia occasione.
«Quello che non sai è che i loro giochi hanno coinvolto persone non del tutto consenzienti, rovinandole la vita»
Le racconto dell’umiliazione pubblica di Sara e le sue compagne1 e il fatto che nessuno dica qualcosa per paura dello strapotere della Dottoressa Giulia.
Ramona cade in ginocchio, come in trance. Sembra la povera Sara. Deve reagire però, è l’unica che può fare qualcosa.
Parto nuovamente con il pilota automatico: libero quegli impulsi che avevo promesso di relegare in un angolo remoto. So di non essere coerente con me stessa ma in quel momento mi sembra l’unica cosa da fare per sbloccare la situazione. Le mollo due schiaffi in faccia, prima che possa reagire sono dietro di lei e tappandole la bocca con la mano la sto trascinando in camera da letto. Per me è facile sopraffarla: sono una donna alta e robusta, mentre lei, per quanto atletica è uno scricciolo in confronto a me. Quando la sbatto sul suo materasso, sembra non opporre resistenza: pur essendosi ripresa dallo stato di trance ha quello sguardo remissivo di chi vuole essere punito. Meglio per me, ho proprio voglia di divertirmi. Mentre la spoglio per un momento rimango ipnotizzata dal suo bellissimo corpo, infondo è stata lei a regalarmi la mia prima volta con una donna: la pelle abbronzata in modo impeccabile, le tettine a punta belle sode, la pancia piatta con accenno di addominali, il culetto di marmo. Tutto il contrario di me: a vedermi riflessa sugli specchi della camera, mentre sono su di lei che le strappo via i vestiti, sembro quasi un orco, con i miei lineamenti decisi, le spalle robuste e le curve abbondanti. Ma è solo un momento d’esitazione: la faccio mettere chiappe all’aria e inizio ad assaggiarla: il suo sapore è anche migliore di quello che mi ricordassi, si eccita sempre di più, sento che sta raggiungendo il climax. Da brava stronza, mi stacco e cerco la sua collezione di strap con con cui aveva fatto divertire me e la mia coinquilina Vanessa la sera del nostro primo incontro. Vedo che cerca di darsi piacere da sola ma le schiaffeggio le mani.
« Non mi pare di averti dato il permesso di venire!»
Mentre mi aggancio il più mostruoso della collezione di cazzi, lei attende docile e silenziosa.
Entro con un colpo di reni che affonda come burro da quanto è bagnata, mentre la tengo per i capelli spingo sempre più forte, guaisce come una cagnetta in calore, il verso che fa mi stimola a diventare ancora più crudele, quindi la sbatto giù dal letto e inizio a incularla tendendogli la faccia schiacciata sul pavimento con un piede. Non so come riesce a prenderlo tutto dentro senza protestare anzi, mentre si sgrilletta urla con voce tremante da ragazzina “Più forte più forte!”. Sento le mie coscione bagnarsi: mi sta squirtando addosso. Mi stacco mentre l’ammiro contorcersi dal piacere. Appena si calma un’attimo non le dò tregua: mi siedo sulla sua faccia, mentre inizio a punzecchiarle la fighetta ormai devastata ma bramosa di nuovi orgasmi. Vorrei fare la dura ma lei è troppo brava con la lingua, in breve perdo il controllo e vengo fortissimo. Penso di perdere anche un po’ di urina o qualcos’altro, sono troppo eccitata per capirlo ma lei manda giù tutto da brava zoccolina. Le crollo affianco, stravolta: siamo nude sul pavimento della sua camera da letto, ormai completamente sottosopra come i nostri corpi devastati dai potenti amplessi. Ci metto un attimo a realizzare che non solo ho fatto nuovamente sesso con uno dei miei idoli, ma soprattutto che questa volta sia stata io a condurre io gioco. Una situazione che pensavo irraggiungibile per una ragazza timida e impacciata come me. Mi sto per girare per guardarla ma lei si è già rimessa in piedi direzione bagno. Quando ha finito ne esce che sembra essere tornata la radiosa Ramona di sempre, mi sorride e va dritta nel suo studio, accende il computer e fa partire una live. Racconta tutta la storia della dottoressa Giulia e la clinica De Luca.
La bomba è stata sganciata.

Note finali:

1- La clinica dell' amore cap 11 - La giornata delle punizioni

Prossimo capitolo: 7.1 Serata tra ragazze

Scritto da:

Scrivo le mie fantasie per sfogarmi ed eccitarvi 😈.

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