Maria, l’amante di mio marito Andrea

Ho il marchio del padrone. Ora sono in tutto e per tutto una sua proprietà e la cosa mi dà sensazioni fortissime. Io amo mio marito Andrea, amo la mia famiglia e mi sento in colpa per il tradimento, ma questo non cambia il fatto che lo rifarei. Non posso più fare a meno di Dario. Non voglio più farne a meno. La definizione di dipendenza è la seguente: incapacità di fare a meno di una persona oppure il bisogno incoercibile di un farmaco o di una sostanza. Ecco io ho bisogno di Dario, ho bisogno del mio padrone, ho bisogno di essere sottomessa. Ho una dipendenza che però mi fa stare bene, mi rende felice e rende più bello tutto quello che faccio nella vita. Il mio padrone capisce le mie esigenze, capisce quello che posso fare e quello che non posso, capisce che io ho una famiglia e rispetta il mio amore per mio marito e i miei figli e mi ha dimostrato più volte di essere in grado di non compromettere quello che amo. Questo mi porta a fidarmi ancora di più di lui. Fiducia che inizia a vacillare nei confronti di mio marito Andrea. Sì, oggi non vi parlerò di me e Dario, ma di Andrea.

Vi ho anticipato che nell’ultimo periodo per quanto la nostra vita matrimoniale sia appagata, dal punto di vista sessuale non posso dire lo stesso. Il lavoro di mio marito lo tiene spesso in ufficio fino a tardi e lo rende spesso stanco e un po’ nervoso. Almeno questo è quello che dice lui. Inizio ad avere i primi dubbi quando per caso vedo alcuni messaggi sui social, scritti da suoi colleghi. Battutine, niente di che, ma non sono cose carine da dire. Scherzano con lui sul fatto che adori il pesce, non celando i doppi sensi.

La certezza che anche mio marito mi tradisce ce l’ho una sera, quando rientro dal negozio più tardi del solito, i bambini sono dai nonni a cena, e vedo al bar dove di solito mi trovo con Dario mio marito con un donnone. Una donna di colore ben piazzata, ha un bel fisico anche se forse troppo mascolino. Scherzano e ridono. Io faccio una foto con il telefono, chiederò sicuramente spiegazioni. Chiamo mio marito che mi risponde. La sua faccia mostra un filo di tensione mentre fa cenno di stare zitta alla donna di fronte a lui.

            A: Tesoro, sono ancora in ufficio. Mi sa che torno tardi.

            IO: Amore, non ti preoccupare. Volevo avvisarti che resto fuori a cena, esco con una mia amica delle superiori che ho incontrato oggi al nostro negozio. I bambini sono dai miei genitori, quindi non c’è nessuno a casa se devi mangiare ti conviene ordinare qualcosa da asporto.

            A: Va bene, tesoro. Buona serata allora.

Mette giù e riprende a parlare con la donna. Stasera lo seguirò e vedrò cosa fa con quella puttana. Lo so che non dovrei parlare, dato che sono la prima che lo tradisce… però in fondo ho solo assaggiato il suo sperma senza nemmeno fargli un pompino. Si può definire davvero tradimento? Forse non completo. In ogni caso, quello che sento dentro non è una cosa razionale. Dovrei essere più comprensiva, ma sono veramente furiosa. Si alzano dal tavolino del baretto e io li seguo dalla distanza. Gli stronzi stanno andando a casa nostra. Andrea parcheggia la macchina nel garage in modo che nessuno del condominio possa vedere che sta portando un’altra donna a casa. Decido di entrare dall’ingresso principale, veloce devo essere in casa prima di loro. Uso l’ascensore, entro in casa e chiudo a chiave. Mi nascondo nella stanza dei bambini. Sento le chiavi di Andrea che aprono la porta del nostro appartamento.

            A: Vieni entra, Maria.

Ecco come si chiama la troia.

I due si baciano e io sono furiosa. Vanno in camera da letto. Nella nostra camera da letto. Il bastardo viola il tempio del nostro amore, il letto dove abbiamo concepito i nostri figli con quella sgualdrina. La porta è aperta e posso vederli mentre si baciano e mentre Maria spoglia mio marito. È nudo come un verme, come il verme che è a fare questo in camera nostra. Dario non si è mai spinto a sporcare l’ambiente di coppia con l’onta del tradimento, cosa che Andrea non ha esitato a fare.

Maria accarezza il cazzo di mio marito. Ammetto che mio marito è ben dotato, in questo non ha molto da invidiare nemmeno a Dario. È tanto che non scopiamo io e mio marito, ma devo dire che è proprio un bel vedere. Ha un po’ di pancetta, ma nemmeno troppa. Si è rasato per bene. Mentre guardo la scena scrivo a Dario che mi dice di fare una videochiamata con lui. Insieme guardiamo il tradimento. Maria è una donna molto alta, sarà 1.90m. E’ molto mascolino e ha una bellissima pelle scura. Resta con il seno al vento. Sarà una quarta, ma palesemente rifatta. Ho collegato le cuffie al telefono.

            D: Ti stai eccitando Clara?

Mi vergono, ma dico di sì. Ammetto che trovo attraente Maria e forse in circostanze diverse, farei una cosa a tre con loro.

Vedo Andrea che si mette in ginocchio davanti a lei e resto completamente spiazzata. Maria abbassa pantaloni e mutandine e libera a pochi centimetri dalla faccio di mio marito un enorme cazzo nero. Lui lo annusa un attimo e poi inizia a leccarlo. Assisto incredula a mio marito che spompina una trans. Una bellissima trans di colore con un cazzo enorme e nodoso.  Vedo quel membro che sparisce nella bocca di mio marito che sembra un esperto succhiatore di cazzi.

            D: Clara, masturbati.

L’ordine di Dario arriva nel momento in cui sento la massima eccitazione. Infilo la mano libera nei miei slip e inizio ad accarezzarmi il clitoride, dandomi un notevole piacere. Sono fradicia solo a vedere la scena.

La situazione cambia quando iniziano un 69 in cui anche Maria inizia a succhiare il cazzo di mio marito.

            A: Mia moglie non mi spompina mai, sai Maria.

            M: Tesoro, è un peccato! Non sa cosa si perde.

E subito riprendono a succhiarsi a vicenda le cappelle.

“Beh, nemmeno tu mi hai mai leccato la figa se è per questo!” penso tra me e me.

Il colpo di grazia arriva quando Maria fa mettere a pecora Andrea.

            M: Rilassati tesoro.

Andrea sorride e vedo che la nerchia nera punta sul suo ano e con un colpo di reni sparisce nell’intestino di mio marito.

Mentre la trans esplora il culo di mio marito con la sua “sonda”, vedo il cazzo di Andrea che non resiste e sborra copiosamente sulle nostre lenzuola, tra i gridolini di piacere misto a dolore.

Le mie dita si infilano dentro la mia vagina e iniziano un a provocarmi un piacere sempre più intenso.

            D: Preparati che inculerò anche te così, tra qualche incontro.

A questo commento non ho resistito più e sono venuta.

Le mani di Maria tengono le anche di Andrea e le palle nere sbattono contro le nocciole di mio marito che gode come un porco.

            M: Dove vuoi che venga?

            A: In bocca!

Risponde mio marito urlando, che si mette di nuovo in ginocchio e apre la bocca.

La trans si mette in piedi a gambe divaricate e si mena il cazzo davanti alla faccia di Andrea. Presto partono degli schizzi densi di sperma che finiscono nella sua bocca.

            D: Ora fingi di rientrare e bacia tuo marito. Senti il sapore della trans e poi fai una doccia insieme al tuo amato. Quando avete finito puoi dirgli che sai tutto.

            C: Sì, padrone.

Senza fare rumore mi porto alla porta d’ingresso e la apro.

            C: Sono a casa!

Andrea è nel panico. Ingoia lo sperma di Maria e la nasconde. Entro in camera e lo trovo nudo con il cazzo duro.

            C: Amore, è per me questo.

Indico il suo cazzo in tiro, sorridendo.

            A: Già!

Non sa dire altro.

Noto che sulla sua barba c’è dello sperma, mi avvicino.

            C: Guarda qua. Hai della maionese sulla barba.

Mi avvicino e la lecco via.

            C: Mmm… buona, ma non è maionese. Hai provato una salsa nuova?

            A: Sì esatto. Ho preso un panino al volo e c’era questa nuova salsa.

            C: E’ buonissima!

Inizio a baciarlo in bocca. Sento ancora il sapore di Maria mischiato alla sua saliva.

            C: Raggiungimi in doccia!

Mi spoglio davanti a lui e vado in bagno.

Maria se ne va senza farsi vedere, o almeno così crede. Andrea mi raggiunge in doccia.

            A: Hai un tatuaggio?

            C: Sì è nuovo. Ti piace?

Fa cenno di sì.

Prendo il cazzo di mio marito in mano e lo punto sulla mia figa depilata.

            C: Fai godere la tua mogliettina, che non facciamo l’amore da un po’!

Con un colpo di reni, entra dentro di me. Una sensazione piacevolissima. Inizia a montarmi in doccia e presto viene dentro di me. Non ne ha tanta, dato quanto ha sborrato mentre era inculato. Mentre viene dentro di me, gli afferro le chiappe e infilo un dito nel suo culo. Il suo cazzo si drizza di scatto dentro di me e un altro paio di schizzi inondano il mio tempio del piacere. Intanto le nostre lingue si intrecciano e le sue mani mi strizzano le tette. Adoro quando mi stimolano i capezzoli. Vengo anche io, ma nella mia mente è chiaro che qualcosa si è rotto. Non è un orgasmo così squassante come mi faceva provare prima. Ora quelli lì solo sotto la guida sapiente del mio padrone Dario.

            A: Ti amo, Clara.

Sorrido.

            C: Anche io ti amo, Andre. Ora però vai a cambiare le lenzuola che hai riempito il letto di sperma mentre quel donnone col cazzo ti inculava!

Resta di pietra. Paralizzato. Lo sguardo assente in preda al panico.

Lo bacio sulla bocca.

            C: Su vai! Parleremo dopo che mi sono data una pulita.

Esce dal bagno e, dopo essermi ripulita, aggiorno Dario dell’accaduto. Lui è contento della mia obbedienza e credo che abbia già in mente qualcosa. Scrivo a mia madre e le chiedo se può tenere i bambini a dormire da loro dato che è venerdì. Mentre Andrea non parla, io mi vesto ed esco. Sto andando dal mio padrone.

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Cosa dire di me? Sono uno scrittore amatoriale. Amo il genere dominazione, ma non disdegno tutto ciò che può essere interessante e coinvolgente. Se hai una storia da raccontare, ma non sai come farlo... scrivimi e troveremo un modo insieme! sono su Facebook come Canta Storie e alla mia mail Cantastoriedal28@gmail.com

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