Una presentazione insolita

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Categorie: Bisex ♀, Lesbo, Trio
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Mi chiamo Viviana e abito in un palazzo, in cui non si ci parla tra condomini, a malapena ci scambiamo il buongiorno quando prendiamo l’ascensore. Io non posso prendere le scale poiché abito all’ultimo piano cioè all’ottavo, dove ci sono solo due appartamenti. L’altro è vuoto, al piano abito da sola. Purtroppo, questa beatitudine sta per finire poiché i nuovi vicini vale a dire una coppia sulla cinquantina, mi hanno detto che faranno un po’ di confusione per il trasloco.

Io ho risposto: “Ci mancherebbe, so bene quanto sia duro un trasloco.”

Poi, me ne sono andata in quanto, già in ritardo per l’ufficio.

La sera verso le 18 torno e non sento alcun rumore e penso che staranno dormendo da amici o parenti, dopotutto il trasloco non è ancora finito. Mi preparo la cena e mi addormento sul divano fino alle tre di notte quando vengo svegliata da forti gemiti femminili. Sono irritata dalla sveglia e penso che stavo meglio quando non avevo alcun vicino che scambia il giorno per la notte. Ovvio non posso andare a suonare loro, sarebbe troppo imbarazzante. Tra me e me, spero che non si verifichi troppo spesso, ma in verità, i gemiti mi eccitano e senza rendermene conto, inizio a masturbarmi e a gemere, forte anch’io.

I vicini mi bussano al muro.

“Scusa, se ti abbiamo svegliato, continua a toccarti, ci piace avere compagnia mentre lo facciamo.”

Io non so che rispondere, sono in un profondo imbarazzo quindi sto in silenzio.

“Ti abbiamo sentito, non c’è nulla di male, in ciò che fai. Domani sera, facciamo una festa per inaugurare la casa, speriamo che tu venga. Ci teniamo ad avere dei rapporti di buon vicinato.”

“Grazie, siete molto gentili, a domani sera.”

Smetto di masturbarmi e anche loro hanno finito di fare l’amore poiché non si sente più nulla.

La mattina dopo ci incontriamo nell’ascensore e vorrei non essere lì con loro, visto che lui dà palpatine al culo di lei e lei glielo tocca. Lo fanno, come se io non esistessi ed hanno anche il coraggio di chiedermi se ci sia qualcosa che non vada.

“Scusate, la mattina sono sempre immusonita, a differenza vostra, a quanto vedo.”

“Lavoriamo anche insieme, stiamo sempre insieme e non ci stanchiamo mai di stare insieme, se capisci cosa intendiamo.”

“Sì ho capito, non c’è bisogno di essere insistenti. Sentite, non lo so, se stasera vengo alla vostra festa. Se mi vedete ci sono, sennò no.”

“Uh, quanto siamo suscettibili, che ne dici invece di venire, ti divertirai, certamente.”

Non ho il tempo di rispondere, visto che si apre la porta dell’ascensore e me ne vado senza salutarli. La giornata trascorre noiosamente al lavoro e penso poco a quanto è successo in mattinata nell’ascensore. Una parte del mio cervello ci pensa, pensa al rapporto che c’è in quella coppia di cinquantenni. Pensa alla loro voglia di sesso. Probabilmente sono gelosa perché anche io ho la stessa età e sono sola e la mia vita sessuale non è mai stata esaltante.

Alle 18 sono a casa, la musica è già alta nell’appartamento accanto. Sento suonare il campanello, è il vicino.

“A proposito, mi chiamo Mario, ti aspettiamo. Puoi venire anche così come sei, non è una festa formale.”

“Tra poco arrivo, ringrazia anche la tua lei.”

“Si chiama Magda e tu?”

“Viviana.”

“Bel nome.”

Mario se ne va e io vado in bagno a lavarmi le mani e a fare la pipì. Dopo dieci minuti, sono alla loro porta che è aperta, ma l’appartamento non è pieno di gente, come mi aspettavo.

“Ma gli altri?”

“E’ una festa privata, solo per noi tre.”

“Ma se lo avessi saputo, avrei portato qualcosa.”

“Non preoccuparti, sul serio. C’è una cena fredda, sennò ordiniamo una pizza.”

“Cena fredda, va bene, la faccio spesso anche io la sera.”

“Viviana come mai, una donna interessante come te, è sola?

“Succede che ti devo dire o forse sarò io troppo esigente.”

“Sei eterosessuale o hai mai avuto pensieri birichini anche verso le donne?”

Non dico nulla, sono arrabbiata per una domanda così privata da parte di uno sconosciuto.

Mario se ne accorge: “Scusa, mi dimentico che non tutti sono diretti come me e la mia signora.”

“Sì è una domanda diretta, anche troppo, diciamo sono eterosessuale, però mi piace vedere i bei seni femminili.”

“Ti piacciono anche le donne, bene. Hai mai fatto sesso lesbo?”

“No, non l’ho mai fatto, ho avuto delle fantasie.”

“Non le vorresti realizzare?”

“Sono una donna timida, perbene e come faccio a riconoscere una lesbica o una bisex?”

“Ce ne hai una qui davanti.”

Magda mi strappa un bacio che mi piace molto.

E’ molto bella, sensuale, formosa, come piacciono a me le donne.

“E’ la prima volta che baci una donna.” mi chiede lei.

Io gemo: “Sì.”

Andiamo sul divano, le nostre mani scorrono sul corpo dell’altra.

“Spogliatevi.” ordina Mario

“Su, non essere autoritario, per lei è la prima volta.” poi, rivolta a me “Mario può almeno guardare? Ti giuro, non parteciperà.”

“Sì.”

Ci spogliamo, buttando i vestiti in tutta la stanza, finalmente nude, le prendo in maniera quasi animalesca la testa e la pongo sulla mia fica dicendole: “Lecca.”

“Sa cosa vuole, anche se è vergine come lesbo.”

“Se non te ne stai zitto, te ne puoi andare, menati il cazzo e guarda lo spettacolo interessante che faremo.”

Magda mi lecca divinamente, ci sa fare, oltre a leccarmi la fica, mi mordicchia e succhia il clitoride. Io gemo sempre più forte, lei mi lascia venire, finché non la prendo, la tiro su, la bacio sentendo nella sua lingua i miei umori.

Vorrei ricambiare, ma Magda mi dice: “Facciamo un 69.”

Mi metto sdraiata sul divano, sul viso ho la fica di Magda e lei con la sua testa è sulla mia fica, è stupendo essere leccate e leccare. Non si sentono solo i nostri gemiti, ma anche quelli strozzati di Mario che si sta segando. A me viene un pensiero: vorrei Magda a leccarmela e il cazzo di Mario in bocca, ma come faccio a dirglielo, non li conosco e mi vergogno. Ho capito che sono una coppia molto libera, prendo coraggio e glielo dico.

Mario mi dice: “Sei una troia, non ci aspettavamo che ci chiedessi questo alla prima volta.”

Per stare più comodi, andiamo in camera da letto che è solo semi arredata con un letto king-size.

“Non ti mettere sdraiata, stai seduta, appoggiata alla testata.” mi dice Magda.

Faccio come dice, lei si mette a leccarmela, Mario mi mette il cazzo davanti e io lo prendo quasi tutto in bocca, anche se è una mazza notevole per la mia bocca.

“Fai piano, mica vorrai che sborri subito.”

Io mi metto a leccarlo e a prenderlo in bocca molto lentamente e lui gradisce da quello che sento. Magda mi fa un cunnilingus notevole non posso fare a meno di godere, anche se è difficile con il cazzo di Mario in gola. Ad un certo punto mi sento presa e cambiata di posizione, messa a pecorina e il cazzo di Mario in fica mentre Magda mi mette davanti la sua fica da leccare.

Mario mi pompa come una furia e io riesco a leccare poco Magda finché lei dice: “Voglio vedere questa troia, mentre succhia tutta la tua sborra.”

Sento il cazzo di Mario uscire dalla fica, mi giro lo prendo in bocca e cerco di bere tutta la sua sborra che mi riempie la bocca, la gola, mi cola sul seno. Magda mi lecca per non perdere nulla del prezioso seme del marito.

“Per essere la prima volta con noi, sei stata troia, vedrai che col tempo, lo diventerai di più.”

“Mi è piaciuto molto, ho realizzato le mie fantasie più nascoste.”

Sono certa che questa non sarà la prima volta e neanche l’ultima in cui, noi tre ci divertiremo a letto.

Nella raccolta:

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Un commento

  1. Emilio
    21/03/2024
    15:52

    Complimenti, veloce ma… molto coinvolgente

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